BIGLIA-PAROLO LA LAZIO SPICCA IL VOLO
In svantaggio e poi in dieci, rimonta e sbanca Verona Danneggiata dall’arbitro, non si è arresa: ora è quarta
cio esiste una giustizia divina e sarebbe stata una beffa perdere o anche solo pareggiare per la Lazio. Si è giocato in una sola metà campo, quella del Verona.
EPISODI. E’ stata durissima per la Lazio per le sviste dell’arbitro Giacomelli. Al quarto minuto ha annullato un gol regolarissimo di Djordjevic, sugli sviluppi di un angolo, capovolgendo una trattenuta di Souprayen su Gentiletti. Al nono non ha concesso un rigore clamoroso a Felipe Anderson, liberato da un lungo lancio di Biglia, e steso da Helander quando era davanti a Rafael. Mandorlini aveva disposto il Verona con un 4-1-41 dedito alla copertura. Juanito Gomez riferimento offensivo, Sala cercava di contrastare Lulic e Jankovic correva dietro a Basta. La Lazio attaccava senza trovare spazi e occasioni, anche perché davanti mancava il movimento e Milinkovic, invece di assistere Djordjevic e farsi trovare dentro l’area, veniva risucchiato sulla fascia. Felipe perdeva palla (ben 13 nel primo tempo, 30 in totale) e non dava ampiezza al fronte offensivo, Kishna crossava dalla sua mattonella a sinistra, a destra si cercava solo l’incursione di Basta: 14 cross, neppure uno del brasiliano, 4 tiri in porta nonostante il 64% di possesso palla.
BEFFA. Predominio sterile e persino il gol irregolare del Verona. Troppo passiva la linea biancoceleste sul calcio di punizione di Viviani. Traversa di Gomez, ostruzione di Jankovic su Marchetti, colpo di testa ravvicinato di Helander e rete. Dopo l’intervallo la Lazio ha raddoppiato gli sforzi e le energie, il Verona si è chiuso ancora di più. Felipe ha tentato il bis dopo il gol pazzesco con il Genoa, Moras ha parato il sinistro a colpo sicuro di Djordjevic. Sembrava una maledizione. Mandorlini ha inserito Bianchetti ed è passato alla difesa a tre. Pioli ha richiamato Kishna e Djordjevic, ha messo Keita e Mauri, passando dal 4-2-3-1 iniziale al 4-3-3. E’ bastato un minuto allo spagnolo per scattare sulla fascia sinistra e creare la superiorità. Ha dribblato Sala, che lo ha steso. Rigore trasformato da Biglia, a segno sullo stesso campo dove aveva realizzato il suo primo gol in Italia.
RIMONTA. Quel gol ha sbloccato la Lazio, che non aveva ancora segnato in trasferta. Mauri per due volte ha alzato di sinistro sopra la traversa, Lulic spingeva come una furia, Moras è stato autore di un altro salvataggio sulla linea. Quando il Verona è riuscito a ripartire in contropiede, Mauricio (già ammonito) ha combinato la frittata, atterrando Wszolek e prendendo il rosso. La Lazio è rimasta in dieci nell’ultimo quarto d’ora (compreso recupero), ma non si è fermata e ha continuato ad attaccare. Pioli ha tolto Felipe e aggiustato la difesa con Hoedt. Al 41’ fallo al limite conquistato da Milinkovic. Tocco di Biglia e siluro di Parolo nell’angolo. La barriera del Verona si è aperta come se fosse stata colpita da una spallata. Impossibile resistere a questa Lazio indomabile.