Corriere dello Sport (Roma)

Hleb: Battere la Roma? Solo se sta a casa...

«L’abbiamo studiata, vogliamo divertirci ma al sorteggio ho pensato: Mamma mia»

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domani gioca o no?

«Scherzi a parte, vediamo. Ho il venti per cento di possibilit­à. Manca ancora qualche ora, vorrei esserci. Sono tornato al Bate proprio per essere presente in questo tipo di partite».

Che obiettivi ha la sua squadra?

« Giocare al calcio senza paura. Noi siamo gli outsider, la qualificaz­ione non ci riguarda. Quando ho visto il sorteggio ho pensato: Mamma mia (lo dice in italiano, ndi)».

Nessuno parte battuto nel calcio...

« Ma Barcellona, Roma e Bayer Leverkusen sono più forti. Ho visto la Roma contro il Barcellona, ha giocato una partita tatticamen­te perfetta. Credo abbia le stesse possibilit­à delle altre di andare avanti, anche se a Borisov avrà qualche assenza importante. Noi cercheremo di divertirci, a testa alta. In Germania abbiamo perso 4-1 ma soprattutt­o non siamo riusciti a esprimere le nostre qualità». Per capire il peso del giocatore: quando Hleb è uscito, il risultato di quella partita era di 1-1.

La nuovissima Borisov Arena vi può dare una mano.

«Sicurament­e. Troverete una bella atmosfera, uno stadio piccolo e caldo. Mi aspetto una notte piacevole grazie al supporto dei nostri tifosi. Poi nel calcio tutto è possibile. Abbiamo studiato per bene la Roma, ci proveremo».

Lei ha vissuto una carriera invidiabil­e: campione d’Europa con il Barcellona, vicecampio­ne d’Europa con l’Arsenal.

«Sì. Nel Barcellona giocavo con Seydou Keita, nell’Arsenal con Ashley Cole. Non posso lamentarmi del mio percorso. Ho un solo rimpianto».

Quale?

«Dopo il mio anno a Barcellona stavo per firmare per l’Inter. Invece scelsi di tornare allo Stoccarda. E’ stato un errore, del quale mi pento».

Dicono si sia pentito anche di aver lasciato l’Arsenal per il Barcellona.

« No, questo è falso. Come puoi pentirti se giochi nella migliore squadra del mondo? Solo che proprio non mi piaceva stare lì. Non mi sono integrato, ero sempre incavolato e ho deciso di andare via».

Non sarà mica colpa di Guardiola.

« Non dico questo. Lui faceva il suo lavoro e le sue scel- te. E’ stata solo colpa mia. Non ho imparato la lingua e ho avuto qualche problema personale. E’ andata così, ormai è passato».

Meglio Guardiola o Wenger?

«Meglio Wenger senza dubbio. Un allenatore sensaziona­le».

Lei ha vinto girando l’Europa e tornando infine al Bate, da dove era partito. Totti invece è uno di quelli (pochi) che non si sono mai mossi.

«Lo ammiro per la sua scelta. E’ un campione e una leggenda, non solo della Roma ma di tutto il calcio. So che si è infortunat­o. Mi dispiace non incontrarl­o, mi è capitato solo una volta in una partita tra le Nazionali». Precisamen­te dieci anni fa: Bielorussi­a-Italia 1-4, settembre 2005, qualificaz­ioni mondiali.

Nel 2015 a che livello è arrivato il calcio bielorusso?

«Basso. Molto basso. Ci sono solo due squadre, Bate Borisov e Dinamo Minsk, non c’è grande competitiv­ità».

E un nuovo Hleb tra i bielorussi di tutto il mondo c’è?

« No, direi di no. Preferisco non parlare dei nostri giocatori. Le verrebbe da piangere».

Alexander Hleb (a sinistra), 34 anni, in lotta con Darko Brasanac, 23, del Partizan Blegrado

L’occasione «Sto recuperand­o da un infortunio Però in gare simili voglio esserci»

La storia «Mio padre morì dopo Chernobyl Lo obbligaron­o a lavorare lì»

La carriera «Ho giocato anche con Keita e Cole Però a Barcellona non mi ambientai»

I personaggi «Wenger è molto meglio di Guardiola Totti una leggenda Peccato non ci sia»

Il rimpianto «Stavo per andare all’Inter, invece scelsi lo Stoccarda E’ stato un errore»

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Lo stadio di Borisov: lo chiamano l’Ufo Bucato
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ANSA L’allenatore Yermakovic­h, 40 anni
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