Corriere dello Sport (Roma)

Quel Motorino ha ancora gas Non solo business il calcio è anche emozioni e ricordi Riviviamo insieme alcuni momenti indimentic­abili

Salvori, modello di Rocca e maestro deluso «Giocavamo ore, oggi i ragazzi sono soli»

- Di Marco Evangelist­i

E’ vedovo, ha una figlia grande (e momentanea­mente disoccupat­a: «Qui in Veneto la crisi ci ha colti di sorpresa»), niente nipoti. In automobile gli fa compagnia un pallone. «Ogni tanto mi fermo e faccio due palleggi. Non riesco a togliermi il vizio». Il calcio è sempre il calcio, questo calcio non è più quello che piaceva a Elvio Salvori. «Non sono mai stato un allenatore. Sono stato un istruttore. Tra l’età e i tempi che cambiano ho deciso di fermarmi. Oggi alle società non interessa il settore giovanile, al di là delle chiacchier­e che ti spalmano davanti. E non ci sono più neppure tutti questi ragazzi con la passione. Logico che si vada a prenderli all’estero».

Salvori correva e vedeva gli altri corrergli intorno, magari un po’ meno e meno veloce. «Ora non c’è più voglia di soffrire, di faticare, di giocare. Noi ragazzi andavamo all’oratorio, oggi vanno alla scuola calcio e ci stanno un’ora. Io e i miei coetanei passavamo le giornate a dare pedate a un cartoccio legato con gli elastici e avvolto nella camera d’aria della bici. Ora si gioca col computer, si fa amicizia attraverso il computer, si parla con il mondo attraverso il computer e si resta soli. Non sono un moralista, sono solo un vecchio che guarda il mondo cambiare. Quando in un Paese muore l’atletica leggera vuol dire che è suonata l’ora per tutto lo sport».

Lui era un atleta prima ancora che un calciatore. «Dipende. Sono stato in gialloross­o a due riprese. I primi anni mormoravan­o: bravo questo Salvori, peccato sia lento. Due anni a Bergamo, con la Roma che dopo avermi ceduto per Pizzaballa e Pelagalli mi riprende a peso d’oro. Torno e sento: quanto corre Salvori, ma non sa giocare a pallone. Mi chiamavano Sette Polmoni e Motorino. Poi è arrivato Rocca e ha portato di moda la Kawasaki. Eravamo una buona squadra ma alla fine vincemmo solo una Coppa Italia e qualcuno di quei trofei inventati per accorciare i tre mesi di vacanze».

Però Salvori delle 171 partite disputate con la Roma porta le cicatrici di tre che potevano valere molto di più. Semifinale di Coppa delle Coppe con il Gornik Zabrze. Uno stillicidi­o di pareggi, 1-1 e segna proprio Salvori, 2-2 in Polonia con Salvori che lancia Scaratti a supplement­ari quasi consunti,

«In macchina porto un pallone e ogni tanto nonostante i 71 anni mi fermo per dare due calci» Col Gornik a segno due volte: la seconda nel vetro...

 ??  ?? Elvio Salvori, classe 1944, veneto di Noventa di Piave, con la maglia della Roma: ha giocato a due riprese in gialloross­o Elvio Salvori è nato a Noventa di Piave il 3 giugno 1944. Nella Roma dal 1964 al 1966 e dal 1968 al 1973. A fine carriera ha fatto...
Elvio Salvori, classe 1944, veneto di Noventa di Piave, con la maglia della Roma: ha giocato a due riprese in gialloross­o Elvio Salvori è nato a Noventa di Piave il 3 giugno 1944. Nella Roma dal 1964 al 1966 e dal 1968 al 1973. A fine carriera ha fatto...

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