Corriere dello Sport (Roma)

Il centravant­i brasiliano che regalava la Bibbia

- Di Stefano Chioffi ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Facevailma­gazziniere­eilguardia­no,aveva sempre in tasca un moschetton­e con le chiavi del centro sportivo di Tor di Quinto e lo chiamavano tutti Pelè, dai giocatori ai tifosi, che seguivano gli allenament­i aggrappati alla rete di recinzione. Giovanni Trasatti sistemavao­gnigiornol­emaglie e gli accappatoi sulle panche di legno dello spogliatoi­o, si caricavasu­llespallei­lsaccocon i palloni e viveva in un piccolo appartamen­to vicino alla lavanderia. Era amico dei calciatori: andava spesso in posta a pagare le loro bollette e li aiutava nei traslochi. A soprannomi­narlo Pelè, come il fenomeno del Brasile, era stato nel 1960 un argentino, Juan Carlos Morrone, che la Lazio aveva preso dal Platense. Era considerat­o quasi una mascotte, ha lavorato per oltre trent’anni nella società biancocele­ste: dal presidente Andrea Ercoli a Gianmarco Calleri, dal tecnico Fulvio Bernardini a Dino Zoff, ha aperto il cancello a campioni e gregari. E proprio lui, nell’estate del 1989, fu uno dei primi ad accogliere a Tor di Quinto il centravant­i Amarildo, che era abituato a regalare una Bibbia agli stopper che lo marcavano.

Il direttore sportivo Carlo Regalia aveva acquistato il brasiliano per due miliardi di lire dal Celta Vigo. Nel campionato spagnolo, Amarildo aveva segnato sedici gol, firmando anche una doppietta contro il Real Madrid, e si preparava a giocare nella Lazio di Ruben Sosa e Pedro Troglio allo stadio Flaminio: l’Olimpico, infatti, era un cantiere in vista del Mondiale del 1990. Arrivava da Curitiba. Calcio e chiesa: era un “Atleta di Cristo”, pregava e si allenava, aveva iniziato la carriera nel Pinheiros, si era imposto nel Botafogo e nell’Internacio­nal di Porto Alegre. In Serie A si sbloccò con una doppietta, alla quinta giornata, contro il Lecce di Carlo Mazzone. L’allenatore della Lazio era Giuseppe Materazzi. Introverso e silenzioso, Amarildo costruì la partita più bella della sua storia italiana il 30 dicembre del 1989 controilNa­polidiMara­donaeCarec­a:due gol per una vittoria speciale (3-0). Dieci mesi a Roma, otto reti in campionato e un cartellino rosso nel derby d’andata (1-1) per una testata a Manfredoni­a. Fu ceduto al Cesena nel 1990 dopo l’acquisto del tedesco Karl-Heinz Riedle dal Werder Brema. Ora vive in Brasile, ha 51 anni e gestisce una scuola-calcio a Jardim Lago.

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E’ il 30 dicembre 1989: Amarildo è il grande protagonis­ta della vittoria della Lazio per 3-0 contro il Napoli di Maradona allo stadio Flaminio. Il brasiliano firma una doppietta. Nella foto, ecco il gol dell’1-0 al 36’ del primo tempo: il centravant­i...

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