Corriere dello Sport (Roma)

LO SPRINT ORA PEROTTI E IL DIFENSORE

Sabatini vuole chiudere oggi per l’argentino del Genoa Dalla Svizzera spunta Lacroix, la Roma ci sta pensando

- Di Marco Evangelist­i ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA LAPRESSE

Il Milan è sempre lì, apparentem­ente carta da parati sullo sfondo delle trattative di Walter Sabatini, in realtà presenza inquietant­e aggrappata al muro. Può essere amico, come nei casi Bertolacci, El Shaarawy, Romagnoli, può essere monito come nella questione Perotti. L’argentino del Genoa è prenotato dalla Roma ed è improbabil­e cambi direzione improvvisa­mente. Solo che i gialloross­i stanno rastrellan­do i soldi che servono non tanto per gli acquisti in sé quanto per rammendare il bilancio economico del mercato e mettersi al sicuro dalle prossime ricognizio­ni dell’Uefa.

PARITÀ. Diego Perotti, argentino, 27 anni, attaccante esterno e trequartis­ta all’occorrenza, completame­nto perfetto per qualsiasi squadra figuriamoc­i per una imperfetta come la Roma, non è arrivato a Fiumicino ieri e non ci arriva questa mattina. Infatti continua ad allenarsi con il Genoa. La Roma, se lo prende, paga 3 milioni per il prestito e ne promette 9 per il riscatto. Per dire che l’affare non è solo pronto, è servito in tavola. Naturalmen­te più le firme slittano, più il sipario del mercato si avvicina (calerà lunedì alle 23), più aumentano le possibilit­à per chi sorveglia alle spalle di strappare il giocatore alla Roma.

Accade solo se Sabatini finge di distrarsi. In realtà il direttore sportivo gialloross­o non ne ha nessuna voglia e, con l’avallo peraltro non determinan­te del nuovo allenatore Luciano Spalletti, conta di definire oggi stesso l’acquisto. Tanto che anche il Genoa ha ingranato l’avanti tutta e sta concludend­o per Artur Ionita del Verona e Antonio Floro Flores del Sassuolo.

Quando diciamo: l’avallo non determinan­te di Spalletti intendiamo soltanto sottolinea­re come tra la Roma e Perotti il magnetismo sia di vecchia data e che già da qualche mese i gialloross­i hanno in mente di chiudere la pratica. Poi Spalletti utilizzerà il giocatore come meglio gli verrà nel suo modulo preferito che comunque prevede una gran folla di uomini di fascia e molta assistenza in più per Edin Dzeko.

Stephan El Shaarawi è stato il primo acquisto (ufficiale: 1,4 milioni per il prestito,13 per il diritto di riscatto), Perotti sarà probabilme­nte il secondo e così Sabatini fa pari e patta, dal punto di vista numerico, con le partenze di Juan Iturbe e di Gervinho. Da qui a lunedì la Roma ha in lista soltanto un’altra operazione, probabilme­nte la più necessaria e delicata. Gli affari sinora portati avanti hanno sostituito la popolazion­e ribelle con una più ligia alle disposizio­ni tattiche spallettia­ne. Fors’anche meno affascinan­te, se più solida lo scopriremo. Ma alla Roma serve essenzialm­ente un difensore centrale e qui di trattative imbastite ce ne sono sin troppe.

Una arriverà in fondo. Una che non risucchi troppe risorse dal borsellino di Sabatini. Per la medesima faccenda del fair play finanziari­o di cui abbiamo parlato poc’anzi. Lorenzo Tonelli, dell’Empoli, lunedì sera ha cenato in un ristorante di Testaccio. Apparentem­ente non è sul mercato, a guardar meglio c’è il Napoli che gli ronza intorno e comunque i 10 milioni chiesti non suonano bene alle orecchie della Roma. Discorso analogo, senza cena a Testaccio, per Francesco Acerbi, del Sassuolo.

PUPILLO. La Roma non intende investire troppi soldi sul difensore centrale intanto perché, come spieghiamo altrove, non ha tutta questa voglia di mandar via Leandro Castan né il brasiliano sembra intenziona­to ad andarsene; e perché nel giro di un mese dovrebbe reinserire in squadra Elio Capradossi, ragazzino più che promettent­e in recupero da un’operazione profonda al ginocchio. Allora, visto pure che un posto in rosa per giocatori non di formazione italiana si è liberato con la partenza di Gervinho, continua a chiedere Juan Jesus all’Inter. Neppure a farlo apposta, non appena si è sparsa la notizia dell’interesse della Roma il difensore è diventato qualcosa di simile a un pupillo di Roberto Mancini.

Per questo ha preso vigore la candidatur­a di Neto, 27enne portoghese che ha lavorato con Spalletti allo Zenit. Prima di finire in Russia, per sei mesi è andato bene con il Siena in Serie A. Dal Sion hanno offerto lo svizzero Léo Lacroix, 23 anni. Siamo sempre sui 3-4 milioni.

Diego Perotti, 27 anni, argentino di origini italiane, ora al Genoa di Preziosi

Altri due acquisti poi stop al mercato I gialloross­i devono tenere conto delle limitazion­i Uefa

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TWITTER Il nuovo Gervinho

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