Vucinic: Lecce, ti ricordi? Vorrei tornare per l’addio
L’ex attaccante di Roma e Juve, ora all’Al-Jazira, si propone al club che lo ha lanciato: «Qui sono diventato grande»
Mirko Vucinic, non dimenticato attaccante della Roma e della Juve, rilancia a e conferma: «Voglio chiudere la mia carriera nel Lecce, che mi ha lanciato nel calcio che conta». Ora gioca in Medio Oriente, nella formazione della Al-Jazira e, a seguito di un infortunio (rottura del crociato del ginocchio destro), sta effettuando la riabilitazione a Squinzano presso il Centro Medico diretto dal dottor Giuseppe Palaia, per 36 anni medico sociale del Lecce (ora dell'Enel Basket Brindisi). La location per l'incontro con i giornalisti è stato appunto questo Centro Medico: «Palaia è il mio medico di fiducia -dice il montenegrinotorno sempre da lui quando ho qualche problema, sto completando la riabilitazione, tra non molto effettuerò una visita di controllo e spero di tornare in piena efficienza». Pronto per il Lecce dove Vucinic giunse quindicenne e con Roberto Rizzo allenatore della Primavera vinse tutto e dove hanno chiuso la carriera altri ex stranieri Pasculli, Chevanton, Giacomazzi, Aleinikov). «Lecce è stata la mia seconda patria, anzi ora è la prima visto che ho comprato casa qui e che mia moglie è salentina». Naturalmente il problema non si porrà prima della stagione 2017-2018. «Ho da rispettare un altro anno di contratto sino al 30 giugno 2017 con Al-Jazira,dove mi trovo bene, e poi, ripeto, vorrei chiudere qua dove iniziai».
QUALE ADDIO. Vucinic chiarisce subito che per lui 'chiudere la carriera' non significa svernare: «Verrei qui solo so fossi certo di essere al meglio dell'efficienza fisica. Infatti, se mi accorgessi di essere solo al 30-40%, me ne starei a casa a godermi la famiglia. Non vorrei certo rovinare l'immagine che ho lasciato sino a quando mi sono trasferito alla Roma». A Lecce, d'altronde, venne che era un ragazzino, e l’attaccante coglie l'occasione per ringraziare il presidente Semeraro per averlo aiutato a crescere: «Mi portò via dal Montenegro dove, se fossi rimasto, non so che fine avrei fatto e mi aiutò e consigliò da giovanissimo quando non ero molto tranquillo».
RICORDI. Degli anni in giallorosso ricorda in particolare la prima rete messa a segno: «Fu in una partita col Cagliari, giocata su campo neutro di Roma e ricordo, tra i compagni, l'aiuto che mi ha sempre dato Vugrinec, sotto forma di consigli e di incoraggiamenti anche fuori dal campo». Ora che ha chiuso col massimo campionato italiano, Vucinic assicura che lo segue con distacco: «Ogni settimana mi informo più sui risultati del Lecce che delle altre squadre. Spero davvero che il Lecce lasci al più presto la Lega Pro». Però accetta di parlare di scudetto e, richiesto di una preferenza per Roma o Juventus, fa capire che per lui pari sono: «A Roma sono stato cinque anni ed ho vinto Coppa Italia e Supercoppa; a Torino sono stato tre anni ed ho vinto di più. Vinca l'una o l'altra non fa differenza, basta che siano nel calcio mondiale». E tra gli allenatori chi ricorda di più? «Tutti mi hanno insegnato qualcosa, comunque devo tanto a Zeman e Spalletti».
Mirko è in Puglia e si sta riabilitando dopo un infortunio: «Ho ancora un anno ad Abu Dhabi poi...»
FUTURO. Stop sul calcio nazionale. Si torna a parlare di presente e di futuro: «Ora devo pensare a guarire ed a tornare ai migliori livelli. Poi tra un anno e mezzo vedrò di coronare il sogno di indossare di nuovo la maglia giallorossa. Non mi interessa il campionato dove sarà il Lecce né vi saranno problemi economici. Per ora è una speranza che coltivo, poi nel calcio nessuno può dire quel che accadrà domani. Intanto, auguro al Lecce di tornare in B e, chissà, un domani in serie A».