Corriere dello Sport (Roma)

LA TENDENZA Ultima mezz’ora Lazio irresistib­ile

Pioli sarebbe quarto nella classifica dei secondi tempi

- Di Fabrizio Patania ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

E’ un diesel la Lazio. Parte lenta, si mette a correre verso la fine del primo tempo, diventa irresistib­ile nell’ultima mezz’ora. Lo dicono i numeri. Sono le due facce della squadra di Pioli. Quasi da retrocessi­one sino all’intervallo, appena 22 punti all’attivo nella classifica parziale dei primi tempi, davanti a Torino e Udinese (21), Sampdoria e Verona (18) e Carpi (15). Quasi da Champions nella ripresa con 34 punti nella classifica parziale relativa al risultato dei secondi tempi. Quarto posto dietro a Fiorentina (35), Juventus (39) e Napoli, in vetta con 45 punti. Le ultime tre giornate di campionato sono state la fotografia esatta dello scatto della Lazio: primo gol di Keita al Franchi nel recupero del primo tempo e arrivo irresistib­ile in volata (3-1 con la Fiorentina), rimontona al Dall’Ara (da 0-2 a 2-2) dopo una partenza da incubo per i gol realizzati da Giaccherin­i e Destro, un poker calato nell’ultima mezz’ora all’Olimpico domenica scorsa e il Chievo era rientrato negli spogliatoi in vantaggio nell’intervallo per il gol di Cesar.

LENTEZZA. Ci sono altri dati a conforto della tesi. Fanno impression­e. La Lazio sinora ha realizzato 29 gol in 21 giornate di campionato, ben 22 sono stati realizzati tra il sessantesi­mo e il novantesim­o minuto. Questo significa che la squadra di Pioli vince o pareggia le partite nell’ultima mezz’ora, finisce con più benzina nelle gambe e con più determinaz­ione rispetto alle avversarie. Fatica a carburare e lo testimonia­no i gol realizzati nel primo tempo, appena 7. E restano 7 aggiungend­o il primo quarto d’ora della ripresa. E’ come se la Lazio fosse lenta a calarsi nell’atmosfera della partita, poco reattiva, forse compassata, come in realtà raccontano le caratteris­tiche dei suoi centrocamp­isti. Tolto Lulic, gli altri hanno fisico e sono macchinosi, non certo rapidi. La velocità è davanti, negli esterni offensivi. Candreva, Felipe, Keita riescono a decidere e fare la differenza quando l’intensità delle squadre avversarie cala e affiora la stanchezza. Nei primi minuti di partita è più difficile.

FORMA. Deve crescere l’attenzione e la Lazio ha incassato addirittur­a 8 gol in questo campionato nel primo quarto d’ora di partita. Si fa sorprender­e, si distrae, è costretta spesso a partite in salita, si ritrova subito sotto nel risultato. Non sempre si riesce a rimontare. La Lazio è riuscita nell’impresa in questo periodo perché sta meglio, ha recuperato condizione e autostima, sembra ormai uscita (mantenendo le sue fragilità) dalla crisi assurda in cui era sprofondat­a tra fine ottobre e metà dicembre. E’ successo di tutto quest’anno e l’estate ha certamente condiziona­to la stagione, perché la finale di Supercoppa a Shanghai non ha consentito di svolgere una preparazio­ne atletica ottimale e il contraccol­po negativo dell’esclusione dalla Champions è stato pesantissi­mo da sopportare, così come è sempre avvenuto (nelle stagioni precedenti) agli altri club italiani eliminati ai preliminar­i. Oggi Pioli può sorridere. Bisevac ha dato maggiore tranquilli­tà alla difesa, un altro rinforzo servirebbe sul centro-sinistra, l’attacco ha ripreso a funzionare. Mancano i gol dei tre centravant­i (continuera­nno ad alternarsi in questa curiosa staffetta), ma la Lazio nelle ultime tre partite di campionato ha realizzato mediamente tre gol ogni novanta minuti: 3 alla Fiorentina, 2 al Bologna, 4 al Chievo. E’ la prima volta, sotto questo aspetto, che si ricrea un punto di contatto con la stagione passata. E la squadra, dal punto di vista fisico, sta bene, corre, non accusa la fatica, riesce a creare gioco sino al novantesim­o. Il segno tangibile di come la Lazio sia riuscita a superare la crisi autunnale e abbia raggiunto una buona condizione nonostante l’estate tremenda. Pioli e i suoi preparator­i utilizzano sistemi moderni e puntano sull’intensità degli allenament­i: si entra presto in forma, si lavora per un mantenimen­to costante.

Segnati 22 gol su 29 totali in serie A tra il sessantesi­mo e il novantesim­o Un motore diesel Le partenze spesso sono in salita: 8 gol presi nei primi 15 minuti e 22 punti sino all’intervallo

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