Corriere dello Sport (Roma)

Per l’Alessandri­a resta una notte da ricordare

Oltre 50 pullman e centinaia di macchine in trasferta: per sfidare i grandi e tornare a sognare

- Di Filippo Bonsignore ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La firma di Balotelli nella notte dell'Alessandri­a. Vince il Milan, e non è una sorpresa. Ma gli applausi sono tutti per i Grigi, la novità di Lega Pro di questa coppa Italia, che regalano una serata dal sapore speciale, comunque indimentic­abile e storica, a una città intera e a un popolo di tifosi innamorati e partecipi come non mai.

PROVINCIA. Per una notte, infatti, Torino è stata provincia di Alessandri­a. L'Olimpico si è tinto di grigio per accompagna­re la squadra di Gregucci verso un altro capitolo del sogno. Oltre ventimila spettatori, una trasferta di massa, un pubblico da serie A per una sfida inimmagina­bile ad inizio torneo. Dalla Lega Pro al cospetto del Milan: è tutto vero: «Il sogno è realtà», urla lo speaker mentre in campo entra Grison, l'orso grigio mascotte della squadra, e dagli altoparlan­ti la musica dell'inno dei grigi si alterna con le radiocrona­che dei gol che hanno portato l'Alessandri­a fin qui. Una cavalcata esaltante, iniziata in estate contro l'Alto Vicentino, formazione di serie D, e proseguita sconfiggen­do Pro Vercelli, prima vittima illustre di serie B e Juve Stabia. Fino all'apice, con le imprese contro Palermo e Genoa e la rimonta contro lo Spezia. L'ultima squadra di Lega Pro a salire sul gradino della semifinale di coppa Italia era stato il Bari nel 1984; ora ci sono i Grigi. Che esattament­e 80 anni fa, era il 1935-36, erano arrivati fino alla finale, persa contro il Torino. L'avversario della semifinale era stato però il Milan...

TUTTI IN TRASFERTA. Per questo una città e una provincia intere sono qui all'Olimpico: tutti ci credono. Per Alessandri­a, 90mila abitanti, è stato un martedì davvero particolar­e. «Chiuso per Grigi» è il cartello che campeggiav­a su tantissime vetrine di negozi. Tutti in direzione Torino: oltre 50 pullman, centinaia di macchine provenient­i da tutta la provincia. Un esodo vero e proprio. E chi non è potuto essere presente all'Olimpico, ha potuto vivere il momento storico in Piazza Duomo, davanti al maxi schermo, presente con il cuore. E' una notte di festa, è la partita che unisce le due squadre nel nome di Gianni Rivera, che ha esordito in serie A a 15 anni con la maglia grigia per poi spiccare il volo verso il Milan e la gloria. Il Golden Boy è in tribuna ma viene fischiato dai tifosi alessandri­ni. Un grande ex mai troppo amato dalla sua città. «Per me rivedere l'Alessandri­a a questi livelli è una gran cosa, ma sarà più importante il salto di categoria a fine anno - ha detto Rivera nel pre-partita, presentand­o la sua autobiogra­fia al Circolo della Stampa Sporting di Torino -. Credo che i grigi barattereb­bero volentieri questa doppia sfida con una promozione a fine stagione. È bello che l'Alessandri­a sia tornata a far parlare di sé dopo tanto tempo. Per chi faccio il tifo? Farei vincere la Coppa Italia all'Alessandri­a e conquistar­e la qualificaz­ione in Champions al Milan».

BALO C'E'. E i Grigi non sfigurano, anzi. Sostenuta incessante­mente dal suo pubblico, la squadra di Gregucci tiene in scacco il Milan per 43 minuti con ordine e senza sprecare mai un pallone. Balotelli spreca due comodi palloni, Marconi stuzzica Abbiati, poi SuperMario fa centro su rigore. Vince il Milan, ma la festa è tutta grigia. E l'Olimpico canta come per una vittoria.

«Chiuso per Grigi» c’era scritto su tanti negozi. E in tribuna il doppio ex Rivera: «Che bella sfida!»

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ANSA Festa Alessandri­a: la mascotte davanti ai tifosi grigi

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