Corriere dello Sport Stadio (Bologna)
Mancini ora chiede il colpo per la fuga
«Napoli favorito, ma passare al San Paolo ci darebbe forza...Scudetto? Riparliamone tra venti giorni...»
Decisiva no, importante sì. Roberto Mancini si è rifiutato di catalogare il match del San Paolo come una tappa chiave della stagione, ma non ha avuto difficoltà ad ammettere che i tre punti in palio avranno un certo peso in vista del proseguimento dell’annata. Perché vincendo la sua formazione avrebbe la possibilità di allungare a +6 sulla Roma e a +5 sugli azzurri, con il punto interrogativo del risultato della Fiorentina che scenderà in campo prima di Icardi e compagni. « Il Napoli è favorito - ha sottolineato - perché gioca in casa, ma noi siamo primi in classifica, un fatto molto importante. Affrontiamo il primo scontro diretto fuori casa e sono curioso di vedere la risposta della squadra. Uscire con una vittoria dal San Paolo ci darebbe una forza enorme, ancora più grande di quella che crediamo di avere, ma siamo alla quattordicesima giornata e la stagione è lunga. Se saremo davanti tra 20 partite, potremo iniziare a parlare di scudetto. Ora è presto. Qualunque sia il risultato di domani (stase- ra, ndr) non cambierà niente perché ci sono 4 formazioni in pochi punti e mi aspetto una bella lotta fino alla fine. Il Napoli, la Roma, la Juventus e la Fiorentina sono più attrezzate di noi, ma siamo lì in alto e vogliamo restarci». FIDUCIA. Mancini sa bene che solo con una grande prestazione la sua squadra potrà mantenere l’imbattibilità esterna (è rimasta l’ultima della A con zero sconfitte lontano da casa), ma non ha svelato... il suo piano di battaglia: « Non ho mai sentito un allenatore dire ai suoi di stare 90’ in difesa e ripartire solo in contropiede. Il nostro obiettivo è fare una grande prestazione e vincere 3-0, ma è difficile. Le formazioni buone sono quelle che fanno più gol e ne prendono pochi perché si difendono con tutti gli effettivi. Messi, uno da due reti a gara, l’altro giorno è andato a recuperare un pallone rincorrendo l’avversario per 60 metri e beccandosi l’ammonizione. Questa è l’attitudine giusta. In una sfida come quella del San Paolo, come diceva Boskov, si può perdere, vincere o pareggiare. Ce la metteremo tutta, ma non sappiamo come andrà».
Roberto Mancini, 51 anni, ieri ad Appiano Gentile ICARDI E HIGUAIN. Non è difficile capire che l’avversario che teme di più è Higuain: «Il Napoli è una squadra costruita con una logica da quattro anni grazie a investimenti importanti che hanno permesso di acquistare campioni come Higuain, uno che ha vinto anche al Real Madrid. Tra lui e Icardi c’è una notevole differenza di esperienza internazionale, ma anche Mauro diventerà un grandissimo attaccante e i gol li farà sempre. Sarri? E’ bravo. Aveva fatto bene a Empoli e si è confermato a Na- poli. Lui fa giocare sempre la stessa squadra e noi no? Credo sia giusto così in questo momento, specialmente se non hai 11 fenomeni. E poi noi abbiamo 6-7 elementi che utilizziamo sempre e gli altri che ruotano».