Corriere dello Sport Stadio (Bologna)
Vittoria o sconfitta, Boniciolli non cambia mai
Dopo dieci partite è tempo di bilanci. Si prende un risicato 6+ la Fortitudo da Matteo Boniciolli, che dal prossimo periodo chiede un deciso salto di qualità, dopo aver visto un’altra ottima prestazione casalinga. « Non voglio più vedere le facce smorte che i giocatori avevano a Matera fin dal mattino», tuona il coach. «Questa è la terza gara positiva consecutiva, ma non esiste che a Treviglio facciamo ancora un passo indietro, non lo accetterei». Sono le usuali parole di carica da parte di Boniciolli, che passa dagli insulti alle minacce (che non riportiamo). L’analisi sulla gara? « È stata una vittoria importante, sia per la classifica che per la consapevolezza acquisita. Una volta trovato equilibrio fra gioco esterno ed interno siamo andati bene nonostante i tanti problemi fisici. Ora non
Italiano, infallibile nei liberi (4/4) so come andrà a Treviglio, ma abbiamo già sprecato troppo con la nostra discontinuità. Voglio che anche in trasferta andiamo a giocare una partita vera come a Montichiari». Ci sono anche dei rimpianti. «Certo, la notte mi chiedo cosa sarebbe stato il nostro campionato con Montano e Daniel da subito. Forse avremmo qualche punto in più. La squadra come l’avevo pensata per ora non l’ho mai vista». Comunque, la certezza è sempre la stessa. «Tutto il nostro gioco trae origine dall’energia e dal flusso creato dalla difesa. Non abbiamo le qualità per fare altrimenti, né tecniche, né tattiche: è l’unica strada che abbiamo per vincere. Ora abbiamo ricreato le condizioni per fare questo salto di qualità, e è quello che voglio vedere nelle pros- sime dieci partite». Un messaggio più volte trasmesso allo spogliatoio, che sembra aver ormai recepito. Lo conferma Gennaro Sorrentino. «Essere duro è il suo modo ironico, e non, per mantenere la concentrazione sempre alta», dice. La squadra però, al di là degli acciacchi, è in ottima condizione. In particolare lo stesso esterno campano. «Quello che è cambiato nelle ultime settimane è un lavoro sempre più intenso. Il duro lavoro alla fine paga sempre, è la filosofia che ci ha inculcato il coach». Il suo voto all’avvio di stagione? «Credo che il 50% di vittorie sia un buon dato; do un 6, ma vorrei dare un voto a fine campionato, quando vogliamo aver raggiunto i playoff. Miglioriamoci sempre per arrivare all’obiettivo».
Il coach passa dagli insulti alle minacce Sorrentino: «E’ il suo modo di tenere alta la concentrazione»