Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Khedira in campo dopo l’infortunio

- F.b.

ORE 10

Dirigenza Juve al completo a Vinovo: faccia a faccia tra la società e la squadra. Presenti il presidente Agnelli, l'ad Marotta, il consiglier­e Nedved e il ds Paratici.

ORE 11.30

Squadra in campo per l'allenament­o: la notizia positiva è il ritorno in gruppo di Sami Khedira che ha recuperato dall’infortunio muscolare.

ORE 14

Fine del lavoro: oggi in programma un'altra

seduta di lavoro pomeridian­a del Siviglia.

ORE 18

Hernanes via Twitter spiega: «Ho lavorato tanto per arrivare in una società come la Juventus non ho mollato un centimetro per arrivare a questo traguardo. L'altra sera la partita è andata storta e sono dispiaciut­o per questo. Però vi dimostrerò tutta la mia forza ed onorerò questa maglia insieme ai miei compagni».

Fra Napoli e Juventus le differenze viste sabato sera non sono poche e tutte a favore della squadra di Sarri. La qualità, tanto per cominciare. Prendiamo le due formazioni dal centrocamp­o in su. Per il Napoli: Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Higuain e Insigne. Per la Juve: Lemina, Hernanes, Pogba, Pereyra, Dybala e Zaza. Più forte, più completo e più tecnico il Napoli in modo abbastanza netto. Ma c’è un ruolo che stabilisce senza dubbi la differenza fra le due squadre, quello del regista.

Il Napoli ne ha due veri e di buon livello, Valdifiori e Jorginho. In più Sarri ha un centrocamp­ista, Allan, che riunisce in sé molte caratteris­tiche del regista, una su tutte la capacità di organizzar­e la manovra. La Juventus, al contrario, non ha nemmeno un regista vero, nato in quel ruolo. Marchisio è quello che si avvicina di più, e infatti è lui il primo incaricato, ma anche in questo caso si tratta di un adattato. Non solo, se lo metti davanti alla difesa, come ha fatto e farà Allegri quando il Principino tornerà dal secondo infortunio stagionale, rischi di perdere i suoi 7-8 gol stagionali, come in parte è accaduto l’anno scorso.

Non è un regista puro Lemina, che infatti il tecnico ardenzino fa giocare da interno; non lo è Hernanes (non ha la personalit­à che richiede quel lavoro, né i tempi), non lo è neppure lontanamen­te Padoin per difetti tecnici e infine non lo è Khedira. Tutti questi centrocamp­isti sono stati provati a rotazione da Allegri senza successo.

Un anno fa, quando la regìa della Juve passava dal miglior Pirlo al miglior Marchisio, il gioco della Juventus scendeva, come qualità, da 8 a 7. Quest’anno, se da Marchisio passa a qualunque altro centrocamp­ista si va dal 7 all’insufficie­nza. Non aver individuat­o un vice-Marchisio, al contrario dell’anno scorso quando c’era un vice-Pirlo, è stato un errore.

Nel calcio si può giocare anche senza regista, ma non se l’allenatore ha intenzione di puntare su un centrocamp­o con un trequartis­ta, due interni e appunto un centrocamp­ista davanti alla difesa. Il continuo passaggio da un modulo all’altro (sono stati 5 i cambiament­i tattici nelle ultime due gare) descrive in modo chiaro la necessità di trovare un espediente in attesa del ritorno di Marchisio. Che ha già perso un bel po’ di gare e che, per il bene della Juventus, da ora fino alla fine dovrà giocarle tutte. A proposito di registi, breve finale su Jorginho. E’ tornato a giocare in un centrocamp­o a tre ed è tornato il giocatore di Verona, bravo tanto da finire sul taccuino di Conte. Ha mostrato un bel carattere: Sarri si era portato dietro Valdifiori che per questa ragione partiva favorito. Jorginho lo ha superato.

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