Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
007 sulla Force India Diventa Aston Martin?
I DUE CASI. Ora gli agguati ruotano attorno al caso Red Bull, ancora senza power unit per il 2016, ma anche attorno al costo delle forniture ai team clienti. Ferrari e Mercedes hanno negato il loro motore ai bibitari, la Honda è stata bloccata da un veto di Ron Dennis nel momento in cui il capo della McLaren si è reso conto che i giapponesi avrebbero presto dirottato Alonso sulla Red Bull. Ed Ecclestone trema alla sola idea di veder sparire dalla Formula 1 la squadra che nel quadriennio 2010-2013 ha vinto otto titoli mondiali: un disastro per l’interesse del pubblico, in particolare di quello giovane che ama il marchio Red Bull.
Ecco che si dispongono le trappole nel momento in cui si cerca di definire le nuove norme tecniche che dovrebbero regolamentare i motori dal 2017. Ecclestone, in tacita sintonia con Todt, vuole abbattere il costo delle forniture per aiutare squadre economicamente traballanti, ma anche per togliere potere a Mercedes e Ferrari, come rappresaglia per il loro rifiuto La Force India sta chiudendo un accordo per ripresentarsi nel 2016 con il marchio Aston Martin, secondo quanto ha anticipato l’inglese Autosport, e una livrea blu e oro. La “macchina di James Bond” è stata presente in Formula 1 con una breve incursione tra il 1959 e 1960. Secondo Autosport i responsabili del marchio ne avevano parlato anche con Red Bull e Williams.
VELOCITÀ RECORD. Ieri velocità-record, superiori anche a Monza: Hamilton ha raggiunto i 363 km/h. Verstappen nella prima sessione ha fatto il miglior crono tagliando una chicane, e all’inizio della seconda ha sbattuto contro le protezioni, rendendo inutilizzabile la sua Toro Rosso. Il venerdì è stato caratterizzato dalla mancanza di aderenza, che ha determinato incidenti e fuoripista.
GUTIERREZ CON HAAS. Nella notte italiana il Team Haas che debutterà nel 2016 ha annunciato il suo secondo pilota: da mesi il paddock dà per certo l’ingaggio del 24enne Esteban Gutierrez, messicano, terzo pilota Ferrari, 2013 e 2014)in Formula 1 con la Sauber, un piazzamento al 7º posto.
VIA IL VERTICE MANOR. Imminenti le dimissioni del team principal John Booth e dell’ad Graeme Lowdon, in rottura con il nuovo proprietario Stephen Fitzpatrick che non vorrebbe dare spazio a nuovi investitori per potenziare la squadra.
TRAPPOLONE. Ecclestone ha sfoderato l’idea di motori alternativi alle power unit: dei V6 da 2200 cc con due turbo e kers, ma privi di tutta la parte elettrica sofisticata (Ers, batterie ecc), propulsori che esistono già nella Indycar e sono prodotti da Chevrolet con l’apporto di Mario Illien, oggi consulente Red Bull distaccato alla Renault.
Dunque una soluzione favorevole al team austriaco? Certo, anzi di più: la trovata non solo non è nuova, ma è stata estratta dai cassetti di Milton Keynes che la anticipò poco meno di un anno fa. Nel novembre 2014 su Autosprint, in uno degli ultimi articoli di Alberto Antonini prima che diventasse portavoce della Ferrari, si leggeva: «Prendere gli attuali motori V6, montarvi due turbocompressori invece di uno, eliminare la regola del flussometro e sbarazzarsi dell’Ers e di tutte le componenti ibride. È la “pazza idea” di Helmut Marko, superconsigliere Red Bull, per limitare i costi. (...) E anche Chris Horner accenna a “un V6 semplificato” per risolvere la crisi».
Una proposta così destabilizzante - la Formula 1 spaccata in due diverse motorizzazioni - rivela quanto sia difficile per Red Bull rappacificarsi con Renault e continuare con la fornitura attuale anche nel 2016. Ma non sembrano esistere alternative, almeno al momento.