Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
PAULO SOUSA Fiorentina, parte un nuovo torneo
Otto gare per l’Europa: «Sì, la Champions è alla portata»
Inizia oggi la serie...ottovolante. Otto gare per restare in Europa e per confermare che questa Fiorentina merita di poter giocare fino in fondo per il podio del campionato, per strappare il prossimo anno un posto in Champions. Giustamente Paulo Sosa è cauto, misurato, ringrazia tutti per la fiducia ma impone i piedi per terra. Ma anche lui sa che solo con l'entusiasmo i miracoli possono diventare realtà.
OCCHIO ALLA TRAPPOLA. Frosinone e partita trappola: «Quando si crede che sulla carta sia una partita facile, il campo poi ti dice che non è così, specie in Serie A. A Torino contro la Juve il Frosinone ha preso un bel punto, a Roma con la Lazio non ha raccolto quanto avrebbe meritato. E' una squadra che sta crescendo nella sua maturità e nella fiducia in se stessa, è molto equilibrata nelle due fasi, sa difendersi e attaccare sia sul corto che sfruttando il lancio lungo, e ha idee chiare. Sulla qualità individuale siamo superiori ma poi tutto questo va dimostrato e concretizzato sul campo, ecco perché dobbiamo sempre rispettare i nostri avversari e i nostri principi di gioco, sapendo che ogni squadra può crearci delle difficoltà. Quindi sarà fondamentale la concentrazione che dovrà essere sempre massimale come il lavoro che stiamo facendo per raggiungere i nostri obiettivi».
DA CHAMPIONS. Ed ecco il sogno, Fiorentina da Champions: «Mi fa piacere sentire questo, vuol dire che stiamo facendo bene e che possiamo competere contro qualsiasi squadra e in qualsiasi campo. Questa è la mentalità che voglio sempre vedere nei miei giocatori. Poi sono fattori interni ed esterni che possono condizionare, di sicuro vogliamo avere cultura, valori e principi per lottare sempre a certi livelli. Nel calcio conta la passione, dobbiamo lavorare sempre con la passione e alla lunga tutto tutto questo ci porterà ai risultati che vogliamo». Le condizioni di Astori, Kuba ed Alonso: «Kuba si è sempre allenato con noi anche se ha avuto un colpo al ginocchio in cui è stato operato: è stato un fatto traumatico ma senza lesioni, oltretutto viene da un lungo stop per infortunio quindi ha bisogno di continuità. Astori oggi (ieri ndr) si è allenato e sta bene, Alonso sta lavorando ma non ancora completamente in gruppo. Deve però sentirsi a suo agio, non rischiare nulla. Comunque tutti e tre sono a disposizione».
Come sempre nessuna anticipazione sulla formazione perché come ci ha detto in passato: «I miei colleghi sono bravissimi, non hanno bisogno di...aiuti». Così Sousa parla anche di Mario Gomez che segna in Turchia: «Io amo molto il calcio e sono molto contento per i protagonisti del calcio, sono felice per lui. Anche se non lo seguo come un nostro giocatore ma come un calciatore di un'altra squadra». Se ne riparlerà la prossima estate. Meglio l'oggi e il quesito: Babacar-Kalinic sono compatibili? Sousa risponde: «Sono giocatori diversi quindi complementari e compatibili. Nikola ha più mobilità, attacca bene la profondità, può anche giocare fra le linee e conosce bene i movimenti dei compagni grazie alla sua tecnica. L'altro sfrutta la sua fisicità e la sua potenza anche se stiamo cercando di migliorarlo su alcuni movimenti per permettergli di aiutare ancor più la squadra». Fumo e nebbia per tutti. E' possibile utilizzo di Suarez? «Deve essere la squadra a sostenere e aiutare i singoli. Ci sono stati giocatori che non sono riusciti nel corso della partita a dare il meglio ma sono comunque stati utili. La differenza non la fa mai un singolo giocatore». Capito? No? Amen, Sousa si gioca ogni carta senza fare omaggi o anticipazioni. E le condizioni di Rossi? Pronto a entrare ancora dal primo minuto?
«Subito attenti al Frosinone: ha conquistato un punto a Torino e con la Lazio meritava»
E ROSSI? «Il recupero mentale per me è più importante di quello fisico e una vittoria aiuta sempre a recuperare meglio: Giuseppe sta facendo molto bene questo recupero, sta sempre meglio ed è sempre più allegro». Uno ci prova: «Allora gioca?». Paulo non ci casca e regala un sorriso stile Gioconda. Enigmatico.