Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
BLASZCZYKOWSKI «La mia battaglia è tornare titolare»
Due invece gli obiettivi: Champions ed Europeo
La sua più che una scommessa è una promessa: «Ritornerò tra i titolari». Perché è lì che Jakub Blaszczykowski, in realtà, avrebbe dovuto essere fin dall'inizio. Arrivato come colpo last-minute per sostituire Joaquin, lo spagnolo tornato a casa per far stare in pace cuore e famiglia, Kuba, come tutti lo hanno subito ribattezzato per evitare quella infinita serie di consonanti a formare il suo cognome, ora non vuole più rimandare. Lo deve a se stesso prima di tutto e un po' anche a Firenze che nelle poche volte che lo ha visto lo ha comunque coccolato. Lo ha urlato al mondo in tre lingue polacco, tedesco e italiano attraverso la sua pagina ufficiale su Facebook perché il coraggio a lui che ha sempre preso la vita di petto non manca: «Sono tornato a lavorare con la squadra. La mia gamba è ok e adesso la mia battaglia è quella per tornare ad essere titolare».
MALEDETTA SFORTUNA. Era arrivato a Firenze con l'obiettivo di rimettersi in discussione, di trovare il nuovo equilibrio per puntare ancora in alto, ma in questa prima parte della stagione si è dovuto frenare troppe volte. Maledetta sfortuna. Prima una sublussazione alla spalla, a causa della quale, in Europa League, nella gara contro il Basilea, sviene in campo dal dolore, poi una forte contusione al piede che lo costringe a dare forfait nella gara contro la Samp, quella del primato in classifica alla vigilia della penultima sosta del campionato. Il crac muscolare che lo ha riportato in Italia incerottato dopo l'amichevole contro l'Islanda è stato solo l'ultimo capitolo di un periodo nerissimo. Adesso è lui, Kuba, a voler rovesciare la prospettiva. Ha sei mesi per convincere i dirigenti viola a riscattarne il cartellino - costo dell'operazione 6 milioni di euro - e non può più perdere tempo. Aveva lasciato intravedere le sue qualità fin dalla gara contro il Bologna, subito a segno con il primo tiro in porta, ripetendosi per altro con un gioco di quantità e qualità a San Siro con l'Inter. L'ottovolante delle sue prestazioni è cominciato subito dopo ed è coinciso con l'esplosione di Federico Bernardeschi, diventato in un attimo uno dei punti di
riferimento della Fiorentina.
LA DOPPIA MISSIONE. L'ala polacca, ora più che mai non può permettersi passi falsi. La sua è una doppia missione: restare in Italia, in viola, e volare ai prossimi Europei con la Polonia. Sì, ha un desiderio pure Kuba che fuori dal rettangolo verde invece si adopera per realizzare i sogni degli altri e non si darà pace fin quando non l'avrà realizzato. In patria ha fondato un'organizzazione con cui si prende cura dei bisognosi, piccolini e non solo. In queste feste di Natale, insieme al fratello, è stato impegnato nell'autografare un calendario a lui dedicato (le immagini lo ritraggono in azione con la nazionale) per finanziare le attività della fondazione e sul web ha condiviso i momenti più emozionanti e i traguardi raggiunti. Kuba del pallone ha fatto il suo vangelo ed è col pallone tra i piedi che adesso punta a scrivere il futuro. Già la scorsa stagione, in Germania, era stato costretto ad accontentarsi, in tutto, di meno di 1.000 minuti tra Bundesliga, Coppa di Germania e Champions per via dei postumi della rottura del crociato e di una condizione ancora lontana da quella dei tempi d'oro: col trasferimento sperava di aprire davvero una nuova èra. Ecco perché ricomincia ancora una volta da capo. La sua rivincita deve essere sancita adesso, fin dalla gara col Palermo, alla ripresa del campionato.
La Fiorentina può riscattarlo con 6 milioni di euro ed è quello che Kuba vuole davvero
In Polonia insieme al fratello ha finanziato una fondazione che aiuta i bisognosi