Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

I suoi compagni

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Com’era da giocatore, così è da allenatore. Gattuso non si ferma mai. Non entra in partita, irrompe. Ha poca voce: «Se non urlo, quelli non corrono». Quelli sono i giocatori del Pisa che l’ex mediano del Milan campione di tutto e della Nazionale campione del mondo ha portato per ora al 3° posto del girone B della Lega Pro, nonostante i problemi societari. Problemi a cui Rino Gattuso è abituato, visto quello che è successo a Creta. «Ho fatto tutta una tirata, dall’anno scorso a oggi, ma qui c’è Fabrizio Lucchesi, un dirigente che conosce il calcio, e di questi problemi si occupa lui. Io penso al campo». Lucchesi è stato diesse dell’Empoli, della Roma, della Fiorentina, ora è presidente del Pisa. Dovevano andare insieme a Carrara, poi è saltato tutto e sono sbarcati a Pisa. «Da qualche anno è nato un rapporto vero, vediamo il calcio alla stessa maniera». L’irruzione di Gattuso parte da qui, da Pisa, e prosegue fino a Milanello. Anche alle domande più piatte arrivano risposte argute. Non sappiamo se Gattuso farà carriera, sappiamo però che tutto quello che fa nel calcio, che dice di calcio, che pensa sul calcio è la sintesi della sua passione e della sua sincerità.

Ci racconta il Pisa?

«Secondo me Pirlo non torna in Italia: non avrebbe senso Totti manca tanto alla Roma attuale»

«Rossoneri al top per oltre vent’anni grazie a Berlusconi e Galliani. Ora però scelte più chiare!»

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