Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Uruguay, export boom: 98 calciatori all’estero
Il 2015 anno record per un Paese che ha solo 42 società. Primato al Defensor: 11 giocatori in giro per il mondo
Da sempre, da quando esiste il calcio, l'Uruguay è una fabbrica inesauribile di talenti, ma nell'anno che si è appena concluso, ha fatto ancora di più. Sono stati infatti 98 i giocatori che durante tutto il 2015 si sono trasferiti all'estero, un numero imponente per una Paese che ha poco più di tre milioni di abitanti, con una Primera Division composta da 16 club e due campionati professionistici. Complessivamente poi le società che fanno parte della AUF, Asociacion Uruguay d Futbol, tra settore maschile e femminile, sono soltanto 42. E in questo panorama, che potrebbe essere definito minuscolo, l'export rappresenta la prima voce.
IL PRIMATO. Non ha fatto eccezioni il 2015 e c'è stata soprattutto una società che ha battuto tutte le rivali: il Defensor Sporting, il terzo club dell'Uruguay, per importanza, dopo le superpotenze Peñarol e Nacional. Il Defensor, società di Montevideo, infatti durante i dodici mesi dell'anno è riuscito nell'impresa di cedere una squadra intera. Undici sono stati i giocatori andati all'estero, tra i quali anche Federico Gino, finito al Carpi. Ma oltre all'Italia (ne ha usufruito anche l'Arezzo con Ruben Betancourt) il Defensor ha “sovvenzionato” altre nazioni: Argentina, Brasile, Messico e Russia. E solo per le cessioni dei promettenti Brian Lozano (centrocampista, 21 anni) all'America di Città del Messico e dell'attaccante Giorgian De Arrascaeta (21) al brasiliano Cruzeiro, sono arrivato più di cinque milioni di euro.
E il successo ottenuto vendendo giocatori non ha poi intaccato troppo il cammino della “Violeta”, così è chiamata la squadra per la maglia viola: l'ultimo Apertura l'ha chiuso all'ottavo posto, appena dieci punti in meno dei campioni del Peñarol.
LE GRANDI. Se al Defensor spetta il primato assoluto, non male sono andate nemmeno le grandi del calcio uruguaiano: nove cessioni per il Nacional, giunto secondo nell'Apertura e sei per i campioni del Peñarol. E nel 2015 tra gli addii più rilevanti c'è stato quello di Gaston Pereiro, ventenne centrocampista offensivo, passato dal Nacional al PSV Eindhoven, che si è rivelata anche la cessione più importante da un punto di vista economico: quasi 7 milioni di euro, ma i vice-campioni dell'Apertura hanno perso anche Carlos De Pena, attaccante di 23 anni acquistato dagli inglesi del Middlesbrough. Altro giocatore dal futuro assicurato che ha lasciato l'Uruguay, in questo caso uscito dal Peñarol, è stato l'attaccante Jonathan Rodriguez, 22 anni, ceduto al Benfica che poi l'ha dato in prestito al Deportivo la Coruña: 2 milioni di euro per il 40% con una successiva opzione d'acquisto per 4 milioni.
FUGA E RANKING. Ma la fuga, come viene definita nel Paese sudamericano, se non intacca ovviamente la nazionale (anzi è un beneficio, è all'11º posto del ranking FIFA), rappresenta ormai da tempo un grande handicap per i club: è infatti dal 1988 che non arriva una Libertadores, la Champions del Sud America, l'ultimo a vincerla è stato il Nacional (mentre l'anno precedente trionfò il Peñarol, il primo club campione nel 1960).