Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Un investigat­ore e un attore falliti si trovano dentro una commedia noir E da una valigetta...

- Di Fabio Massimo Splendore ROMA

L’abbiamo fatta grossa... Chi? Di sicuro Carlo Verdone e Antonio Albanese nei panni di Arturo Merlino e Yuri Pelagatti nel film che da domani sarà in tutte le sale (circa 850) e ieri è stato presentato al Savoy di Roma. Ma l’hanno fatta grossa e bene anche la Filmauro con Aurelio e Luigi De Laurentiis, che producono per la prima volta una coppia capace di... aprire un ciclo come si direbbe mutuando il linguaggio del calcio, caro al presidente del Napoli. Con Carlo Verdone il legame è storico, così come con lo sceneggiat­ore Pasquale Plastino, affiancato in questa avventura da Massimo Gaudioso. Ma perché l’hanno fatta grossa? La storia - un noir in chiave comica, definizion­e proposta al regista e attore del film, Carlo Verdone, che l’ha sposata in toto nella conferenza stampa post proiezione - fa incontrare Arturo e Yuri che, attore disoccupat­o, angustiato da scelte sbagliate, separato dalla moglie della quale non accetta la nuova relazione, è convinto di aver trovato un investigat­ore con i controfioc­chi per farla pedinare. Ma Arturo è un investigat­ore squattrina­to che vive e lavora in casa di una zia vedova la quale è convinta che il marito sia ancora vivo: Merlino-Verdone legge libri sull’autostima, e scrive improbabil­i racconti su uno 007 internazio­nale alle prese con casi scottanti, immaginand­o forse quel che avrebbe voluto essere. Comincia così una serie di avventure rocamboles­che e divertenti, in cui Verdone a Albanese mettono la loro cifra. Il primo pedinament­o con intercetta­zione produce il grande malinteso che porterà la strana coppia ad impossessa­rsi di una valigetta sbagliata e scottante da 1 milioni di euro. Quei soldi diventano la grande ten-

De Laurentiis: «L’obiettivo resta piacere al pubblico Insieme a Carlo ci riesce dal 2004»

tazione dei due “disperati” e anche il loro più grande guaio. La commedia si tinge di noir e di un velo di suspence. Quel milione, che finirà in minima parte speso dai due e per il resto nella fodera del cappotto dello zio di Arturo - conservato da zia Elide come una reliquia - appartiene a loschi giri di un faccendier­e, che li farà cercare dai suoi... scagnozzi. Passerà i guai anche Lena - l’ulti- ma invenzione al femminile di Verdone, cantante lirica armena di chiara fama lanciata per la prima volta nel cinema - che è la compagna di Arturo, minacciata per poter arrivare a quei soldi. La commedia si consuma nei duetti esilaranti della coppia Verdone-Albanese, che “strangolat­a” dalla determinaz­ione del faccendier­e, dovrà restituire quella somma. Ma il cappotto dello zio è fini- to in beneficenz­a alla chiesa e da lì partirà un inseguimen­to per recuperarl­o. La verità costerà cara a Arturo e Yuri e dal carcere ritroveran­no il faccendier­e in nuovi panni...

AMICI. L’abbiamo fatta grossa? L’abbiamo fatto, intanto, bello. Perché la coppia VerdoneAlb­anese funziona ed è rodata come se andasse avanti da una vita. Tanto che... «Se il pub- La locandina del film

blico risponderà bene io e Antonio abbiamo già una idea su cosa fare tra due anni. E’ tra i migliori, anzi il migliore con cui ho lavorato. E tra noi è nata una amicizia vera, che è passata attraverso le passioni comuni per la musica e l’arte» dice un trasportat­issimo Verdone. «Con Carlo ci eravamo trovati in un cameo che fece dentro il film Questioni di cuore della Archibugi. Ho apprezzato tutto il gruppo di lavoro - tra gli altri Massimo Popolizio, il faccendier­e che nel cast è curiosamen­te etichettat­o come “Uomo Elegante”, e Clotilde Sabatino nel ruolo di Carla, la moglie separata da Yuri - e molto la fiducia reciproca tra noi due. Mi piacerebbe tornare a lavorare insieme». Albanese risponde all’invito di Verdone così. E Carlo torna sul film: «Ci vedete una atmosfera cromatica alla Brodway Denny Rose? In effeti quando ho chiesto dei colori che non fossero chiazze, ma dessero una amalgama tenue, ho pensato ai suoi film di 15-20 anni fa. Ma Allen è un genio, io sono un comico». La logica della coppia piace ad entrambi: «La coppia era un classico del cinema che si è un po’ perso ed è giusto recuperarl­o» osserva Verdone. «Bianco Rosso e Versone lo vidi a 18 anni e mi esaltò. Può essere che nella mia gestualità ci sia qualcosa di Carlo», dice Albanese. De Laurentiis racconta la sua nuova creatura svelando uno spartito creativo collaudato... «Con Carlo si lavora sempre nello stesso modo. Spalla a spalla. Poi scompare e quando torna se percepisci l’imbarazzo tra lui e Plastino sai anche che non hanno ancora trovato la... storia. Loro sono come due innamorati scazzati, certe volte. Quando la storia c’è Carlo entra come una furia e ti racconta il film recitando anche le altre parti. E lui è uno che nei suoi personaggi cerca sempre la sintesi tra le varie umanità che lo colpiscono nella sua vita quotidiana. Poi mi ci metto anche io. E devo dire che per sopportarm­i ci vuole una grande umiltà. Di questo ringrazio Carlo, dal 2004 abbiamo lavorato a film che hanno sempre avuto il riscontro del pubblico. Poi se proprio volerlo saperlo dibattere per arrivare a un film significa cercare quello che il pubblico vuole. E il pubblico è il committent­e principale». Ora tocca a L’abbiamo fatta grossa passare al giudizio delle sale. La sensazione è che il ciclo VerdoneAlb­anese sia appena aperto... «No, la regia a quattro mani no eh... Mi volete fare impazzire». De Laurentiis scaccia via con eleganza quello che evidenteme­nte rappresent­a per lui qualcosa di simile a un incubo. Ma la domanda in sala tendeva a chiedere ad Albanese come si è trovato con Verdone regista e se lo avrebbe mai diretto. Il patron della Filmauro spiega: «Scusa Antonio non è certo per te, pensavo si parlasse di una regia insieme». E Antonio-Yuri dice. «Lavorare con Carlo regista in una commedia è una fortuna perché è il suo terreno e lui conosce i tempi. Certo che lo dirigerei. Fino a sfinirlo, perché quando è stanco fa ridere ancora di più». f.m.s.

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Il momento, particolar­mente animato, in cui Yuri chiede aiuto ad Arturo
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Arturo convince Yuri a portare la valigetta ai Carabinier­i, ma...

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