Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
ZARATE «Un po’ di fortuna e sarà scudetto»
«Sono venuto alla Fiorentina per tornare protagonista Noi tra le prime 3. La mia testa calda? Si è raffreddata»
E’ tornato, prima che fosse tardi, in tempo per provare a riprendersi quello che aveva fatto intravedere: un attaccante scaltro, un argentino capace di tocchi di classe e gol, uno alla Daniel Bertoni che fece la propria e la fortuna della Fiorentina non appena riaprirono le frontiere del calcio. E’ tornato Zarate, con un pieno di ottimismo e furbizia, sulle spalle ha deciso di mettersi il numero sette, pure quello magico. Sì, quello che fu proprio di Bertoni. Solo lontane similitudini? Sì. Fasce diverse? Zarate su quella mancina e Bertoni a destra? Non solo quella. Daniel era tatticamente più disciplinato, Zarate e il dribbing sono imprescindibili. E poi lui...vorrebbe giocare «attaccante libero». Forse non lo sa ma con Sousa non sarà affatto facile. Però è arrivato in viola per poco più di due milioni, meno era impossibile per una seduzione.
SI RACCONTA. Ieri al Franchi si è raccontato, con quel sorriso ammiccante sulla faccia: «Ho scelto la Fiorentina perché è una squadra che lotta per lo scudetto, per entrare in Champions League ed è protagonista in Europa League. Vogliamo vincere qualcosa. L’obiettivo è quello di lottare per i primi tre posti della classifica, se possibile anche per lo scudetto anche se servirà un bel pizzico di fortuna. Napoli e Juventus stanno facendo molto bene: noi dovremo stare al loro livello e sperare di avere la sorte dalla nostra parte». Sognare sì, ma sperando nell’aiuto della fortuna. «Sono felice di essere tornato in Italia, di avere una nuova opportunità per dimostrare chi sono davvero. Ho scelto di dire sì alla Fiorentina per rimettermi in gioco e tornare ad essere ancora protagonista. L’esperienza inglese al West Ham è stata bellissima, ma non mi trovavo bene nel ruolo che era stato disegnato per me: sono qui per fare l’attaccante. Che cosa intendo? Mi piace essere… libero da ogni schema, non avere e non dare riferimenti agli avversari. Se ho parlato con Sousa? Sì, ovvio (ride, ndr)». Sul suo carattere: «La mia presunta “testa calda” si è… raffreddata. Ha contribuito sì l’esperienza in Inghilterra, ma soprattutto l’essere diventato padre, oltre all’essere cresciuto come uomo. Tutte queste cose messe insieme contribuiscono a farti stare più tranquillo. L’ultimo periodo vissuto alla Lazio mi ha toccato tantissimo, avevo perso fiducia, poi ho ricominciato a fare bene in Argentina e in Inghilterra e mi sono rimesso in carreggiata.
I MIEI ERRORI. Un racconto a cuore aperto: « Errori di cui mi sono pentito? Tanti, a cominciare dalla scelta di andare in Qatar quando avevo appena 19/20 anni. Non ho perso tantissimo tempo, ma è stata una scelta sbagliata. Agli scettici comunque dico di aspettare per capire se davvero hanno ragione loro o no. Anche quando sono arrivato alla Lazio nessuno mi conosceva, eppure di reti ne ho fatte tante (24 in 126 partite, ndr). L’impressione che ho avuto domenica scorsa, nel giorno del mio esordio, è stata straordinaria: i tifosi sono cal- dissimi, lo stadio regala brividi ed emozioni importanti ed il centro sportivo è di quelli da grandi club». Un altro argentino in un campionato esaltato proprio dai suoi connazzionali: «Da argentino sono felice che Dybala e Higuain, stiano facendo molto bene. Dybala è approdato quest’anno in un club importantissimo come la Juventus ed ha subito saputo farsi apprezzare. Higuain, secondo me, è la punta centrale migliore del mondo. Questa è la squadra in cui Batistuta è diventato grande e per noi argentino
Batistuta è il top».
ANCHE LA COPPA. Il campionato per tornare a sognare e a segnare, ma anche la Coppa. «Il Tottenham è una squadra fisicamente forte, guidata da un allenatore argentino (Pochettino, ndr) che fa giocare bene il gruppo. Ci aspetta una partita in cui non dovremo commettere nemmeno un errore, approfittando, punendoli, delle loro sviste». Una cosa è certa: Zarate è tornato e scommette su se stesso.
Avrà la 7 di Bertoni «Voglio finalmente vincere qualcosa Vorrei giocare attaccante.. libero»
«Errori nella mia carriera? Tanti. Agli scettici dico: anche alla Lazio arrivai da... sconosciuto»