Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

«Conta il risultato, non il gioco»

Mancini: Non pensavo di tornare all’Inter, perché quando fai bene poi è dura ripetersi

- Di Andrea Ramazzotti

Le critiche di inizio stagione per le otto affermazio­ni di misura ottenute prima del 4-0 di domenica scorsa contro il Frosinone non lo hanno scalfito. «Per me è più importante il risultato del gioco» ha spiegato ieri sera ospite del programma di Fabio Fazio “Che fuori tempo che fa” su Rai3. Sembra una risposta ai suoi detrattori, ma soprattutt­o un monito in vista della trasferta di domani a Napoli dove l’Inter vuole difendere il primo posto in classifica dall’assalto della formazione di Sarri pronta al sorpasso. Il Mancio non si aspettava a fine novembre di essere in questa posizione di classifica, davanti a tutte le concorrent­i. Perché in estate ha ridisegnat­o la squadra con undici volti nuovi e perché le altre sulla carta erano, secondo lui, più forti. Anche stavolta, però, ha stupito tutti, esattament­e come un anno fa quando ha accettato di tornare sulla panchina nerazzurra al posto dell’esonerato Mazzarri: «Non era mia intenzione allenare di nuovo l’Inter - ha confermato sollecitat­o dal conduttore che lo ammira dai tempi della Sampdoria - perché quando fai le cose bene in un posto poi è dura ripetersi. Tornare è rischioso e non credevo che lo avrei fatto. Invece...». Per Thohir, Mancini è una sorta di assicurazi­one visti i precedenti nerazzurri e i 30 punti conquistat­i nelle prime 13 giornate, un risultato decisament­e notevole (media da scudetto di 2,3 punti a incontro), non sono per lui un record. Anzi...

MANCIO VOLA.

Nel 2007-08, l’anno del secondo scudetto sul campo, il Mancio aveva 31 punti dopo 13 turni, non aveva mai perso e aveva subito una rete più di adesso (8 contro 7) segnandone però molte di (27 contro 16). Ancora migliore il bilancio del 2006-07 con 33 punti conquistat­i, 27 gol all’attivo e 14 al passivo. Rispetto al 2005-06, la stagione del tricolore a tavolino, invece, il segno è positivo (1 punto in più). Le partenze sprint insomma piacciono parecchio al tecnico di Jesi che sogna di allungare a Napoli la serie positiva nonostante il campo del San Paolo, e gli azzurri in generale, non gli portino molta fortuna.

CRIPTONITE AZZURRA.

D’accordo, da giocatore nell’anno dello scudetto della Sampdoria nell’impianto di Fuorigrott­a ha realizzato una doppietta nel 4-1 dei blucerchia­ti (18 novembre 1990), ma da allenatore ha gioito poco. Nell’ultima apparizion­e al San Paolo ha strappato un 2-2 in rimonta, ma nei suoi 7 precedenti in panchina ha battuto il Napoli una sola volta, nell’ottobre 2007 a San Siro (21). Dopo oltre 8 anni, dunque, vuole sfatare il tabù e riuscire in un’impresa che non ha centrato neppure in Champions League quando guidava il City e incrociò la squadra di Mazzarri in Champions League. I suoi giocatori sperano di fargli un regalo di compleanno più apprezzato rispetto al... gavettone di farina di venerdì ad Appiano. «Quei due non giocherann­o più» ha detto ridendo Mancini mentre scorrevano le immagini... dell’attentato di Guarin e Icardi. Umorismo anche riguardo allo capitombol­o nella sfida contro il Frosinone per cercare di recuperare un pallone («Il fondo era scivoloso») e alla partita giocata per beneficenz­a a San Siro insieme ad Aldo, Giovanni e Giacomo, i tre comici di fede interista presenti in studio con lui: «Le docce erano troppo alte per Giacomo...». Quando invece il discorso è scivolato sulla musica nessun dubbio: «Sono molto legato a “Caro amico ti scrivo” di Lucio Dalla perché quando da Jesi mi sono trasferito a Bologna nel 1977 ho lasciato lì tutti gli amici». Quelli amici che ancora a volte vede quando torna a casa, che lo vengono a trovare a Milano e sperano di vederlo sorridere anche dopo il big match contro il Napoli.

 ??  ?? Roberto Mancini, 51 anni, durante l’allenament­o ad Appiano Gentile: è tornato all’Inter nel novembre del 2014 Allenament­o alla Pinetina. Presenti il ds Ausilio e il team manager Romeo. Riscaldame­nto, lavoro tattico, possesso palla. Poi calci piazzati e...
Roberto Mancini, 51 anni, durante l’allenament­o ad Appiano Gentile: è tornato all’Inter nel novembre del 2014 Allenament­o alla Pinetina. Presenti il ds Ausilio e il team manager Romeo. Riscaldame­nto, lavoro tattico, possesso palla. Poi calci piazzati e...

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