Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Ore 18.51 il nuoto ricorda gli azzurri di Brema

- Di Paolo de Laurentiis p.d.l.

«Da gennaio si fa sul serio» è il mantra degli allenatori con vista su Rio. L’anno olimpico deve essere maneggiato con cura: programmaz­ione attenta, molto lavoro, modi e tempi giusti. Ecco, i tempi del nuoto sono arrivati: sono i mesi della semina vera. Raramente il nuoto azzurro ha avuto così tante frecce al proprio arco: nasce così il mosaico che porterà fino al trofeo Sette Colli, quando ufficialme­nte le qualificaz­ioni olimpiche chiuderann­o i battenti. Collegiali in altura o al livello del mare, test in notturna per non farsi sorprender­e dalle finali alle 22 (ora di Rio, le 3 di notte in Italia), gruppi divisi a seconda delle caratteris­tiche.

«Senza stressarci, ne teniamo conto» dice il direttore tecnico Cesare Butini, che cita a memoria sedi e date dei collegiali, ricordando dal primo all’ultimo atleta convocato: «Compresi i giovani, che aggreghere­mo in più di un’occasione: è importante per la loro crescita». Di notte si comincia a Verona, casa Pelle-

LA NOTTE.

grini, la prossima settimana. Poi a metà mese a Roma (probabilme­nte l’Acquacetos­a) per una verifica con i velocisti. «La finale alle 22 incide poco su chi fa una sola gara o al massimo due. Chi gareggia di più deve imparare a gestire certe situazioni». Così, a occhio, i più impegnati a Rio saranno Federica Pellegrini (tre turni dei 200 stile libero, più le eventuali staffette), Marco Orsi (tre turni - speriamo - dei 50 e dei 100 più le staffette) e il gruppo dei velocisti: «Oltre ai test dei prossimi giorni - spiega Butini - credo che a ridosso delle Olimpiadi sposteremo in avanti gli orari di allenament­o, facendo 1113 al mattino e 19-21 alla sera. Fissarci sull’orario preciso delle finali rischia di diventare uno stress controprod­ucente».

Qui il tetris è stato messo a punto già nella scorsa stagione e quest’anno perfeziona­to. Intanto con l’introduzio­ne di un pre-raduno in altura a inizio stagione. In questi mesi con la suddivisio­ne dei gruppi: i velocisti sono da poco rientrati da Tenerife, dove oltre al caldo hanno potuto contare su una struttura all’avanguardi­a, frequentat­issima da nuotatori di tutto

I COLLEGIALI.

il mondo. Dalla prossima settimana ripartono tutti: il gruppo Pellegrini-Magnini in altura a Flagstaff, quello dei mezzofondi­sti guidato da Paltrinier­i volerà in Messico a quasi duemila metri. Tutti quanti si ritroveran­no a Fort Lauderdale, dal 28 febbraio, per un paio di settimane di lavoro al livello del mare, al caldo. In America pure i velocisti, anche per gareggiare al meeting di Orlando il 2 marzo. Prima del Sette Colli, poi, terza altura stagionale per i mezzofondi­sti già qualificat­i: si resta in Europa, destinazio­ne Sierra Nevada, dal 28 maggio al 16 giugno.

Il momento della verità sarà a Riccione, dal 19 al 23 aprile. Chi vuole preparare un’Olimpiade con un minimo di ambizione deve qualificar­si lì e poi programmar­e un altro ciclo di lavoro fino ad agosto. I “rimandati” avranno l’occasione degli Europei di Londra di metà maggio e l’ultima chiamata del Sette Colli di fine giugno. Ma inseguire la qualificaz­ione in questi due appuntamen­ti vuol dire - sostanzial­mente - perdere un mese di lavoro e le Olimpiadi, di solito, presentano il conto.

LE SELEZIONI.

 ??  ?? Sono quattro, al momento, gli atleti di primo piano che lavorano a Caserta con Di Nino: Francois Heersbrand­t (Belgio), Lewis Clifford (Gran Bretagna), Evgeny Tsurkin (Bielorussi­a) e Gerda Pak (Estonia). A loro bisogna aggiungere i cinque giovani...
Sono quattro, al momento, gli atleti di primo piano che lavorano a Caserta con Di Nino: Francois Heersbrand­t (Belgio), Lewis Clifford (Gran Bretagna), Evgeny Tsurkin (Bielorussi­a) e Gerda Pak (Estonia). A loro bisogna aggiungere i cinque giovani...
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Federica Pellegrini, 27 anni, nuoterà in notturna la prossima settimana a Verona
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50 anni oggi: l’hanno chiamata la Superga del nuoto, in realtà è sempre stata la Brema dello sport italiano. Il 28 gennaio 1966 un aereo della Lufthansa partito da Francofort­e precipitò in fase di atterraggi­o a Brema. Nessun...
Sergio De Gregorio 50 anni oggi: l’hanno chiamata la Superga del nuoto, in realtà è sempre stata la Brema dello sport italiano. Il 28 gennaio 1966 un aereo della Lufthansa partito da Francofort­e precipitò in fase di atterraggi­o a Brema. Nessun...

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