Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

Dessena, tibia e perone crac: stagione finita

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- Frattura composta di tibia e perone della gamba destra, per Daniele Dessena la stagione è finita nel peggiore dei modi qui a Brescia. Verrà operato probabilme­nte a Parma, la sua città, o a Cagliari. Lo deciderann­o insieme il giocatore e la società. Dopo un primo controllo all’ospedale bresciano, in serata è arrivato a Parma e oggi verrà presa la decisione.

SCONTRO DURISSIMO. E’ stato uno scontro durissimo, choccante. In tribuna è arrivato un rumore forte, strano, cattivo. Un crack paurosamen­te nitido. Lo scontro con Coly è avvenuto fra le due panchine, davanti al quarto uomo Prontera. Dessena è rimasto con il piede destro sospeso per aria, mentre sbatteva la mano per terra, urlando. Che fosse un infortunio grave, gravissimo, si è capito subito. Per primo lo ha capito Rastelli che è balzato in campo ed è stato espulso dall’arbitro La Penna senza un minimo di buonsenso. L’arbitro romano un attimo prima aveva tirato fuori solo il giallo per Coly, l’autore di quel fallo violento. ABBRACCIO IN OSPEDALE. Racine Coly, vent’anni, senegalese, titolare fisso del Brescia, era entrato col piede a martello, prima sulla palla e poi, proseguend­o nella scivolata, sulla tibia di Dessena. Non era da giallo, era rosso pieno. La Penna non era vicino all’azione, ma chissà cosa gli hanno detto il quarto uomo e il guardaline­e Caliari. Chissà cosa hanno visto. La Penna ha estratto il giallo e ha cercato di dividere i giocatori. Sono stati minuti brutti davvero. Non era facile sollevare Dessena da terra per metterlo sulla barella, bisognava prima immobilizz­are la gamba. La partita è ripresa dopo pochi minuti, mentre il giocatore era sempre disteso, con le mani fra i capelli, a bordo campo. Dopo 5 minuti è entrata anche l’ambulanza sulla pista d’atletica e finalmente è partita verso l’ospedale. La diagnosi poteva essere fatta anche a occhio. Coly era turbato. Subito dopo la fine della partita è corso in ospedale col dg del Brescia Rinaldo Sagramola per chiedere scusa a Dessena. Si sono visti e parlati. Scuse accettate, a quanto pare.

L’ERRORE. Senza intervenir­e col rosso (eppure a Coverciano erano stato chiari sulla storia del calcio violento da stroncare), La Penna ha rischiato di farsi scappare la partita dalle mani. Ha sbagliato valutazion­i semplici e ammonito 9 giocatori, compreso Storari che da capitano era andato a chiedergli di segnare i minuti da recuperare. A fine partita, anche Sau, entrato nella ripresa, gli ha detto qualcosa in mezzo al campo e, almeno nei modi, non sembrava affatto comprensiv­o.

a.pol.

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