Corriere dello Sport Stadio (Toscana)
Fill ispirato: è podio anche in superG
Ora a Beaver Creek: «Ci riproverò su quella pista, dove gioco in casa». Paris sesto
Spesso la fiducia nei propri mezzi fa letteralmente volare. Deve essere proprio questo il segreto nascosto sotto gli sci di Peter Fill che, dopo il secondo posto per appena un centesimo al limite della beffa nella discesa di sabato, lo catapultano per il secondo giorno consecutivo sul podio di Lake Louise, spedendolo sul gradino più basso del superG.
Là davanti a tutti, per spazzare via ogni possibile nuvola su un suo ritorno a pieno regime dopo la rottura del tendine d'Achille dello scorso anno, c'è ancora una volta Aksel Lund Svindal, che mette così a segno un'incredibile doppietta in Canada su di un tracciato in cui inanella l'ottavo successo di sempre. Tra il vichingo della velocità, davvero imprendibile nella parte finale della pista, e il carabiniere azzurro si infila anche l'austriaco Mattias Mayer, più lesto del portacolori nostrano di dieci centesimi. E uno Svindal così in palla non può che far venire qualche grattacapo al sovrano incontrastato delle ultime quattro stagioni Marcel Hirscher, a caccia quest'inverno della storica cinquina in serie in Coppa del Mondo.
Ma ciò che conta di più in casa azzurra è che Peter faccia tredici, come i podi raccolti nella sua lunga carriera, a confermare che il piazzamento d'onore in discesa non è stato un caso e che la condizione è già molto buona, come si è visto dai rischi presi senza nessun timore di steccare nemmeno in superG. Un uno-due nell'arco di ventiquattr'ore che ricalca quello riuscitogli due stagioni orsono, quando fu terzo prima in discesa e poi in superG a Beaver Creek, guarda caso prossimo appuntamento in calendario. «Se qualcuno mi avesse detto che sarei salito sul podio anche ieri, non gli avrei assolutamente creduto - racconta incredulo il trentatreenne di Castelrotto, grande tifoso juventino - Sono davvero felicissimo, anche perché in superG non mi sento ancora al meglio. Di sicuro ci riproverò anche in Colorado: non so cosa possa succedere, ma quella è una pista che mi piace molto e sul quale ho già ottenuto ottimi risultati».
Può dirsi soddisfatto anche Dominik Paris, sesto ad appena otto centesimi dal connazionale, in una disciplina che dalla passata stagione lo vede oramai in pianta stabile tra i migliori, così come gli accade già da diversi anni nell'amata discesa. Il responsabile della velocità italiana Alberto Ghidoni ha detto di aspettare Domme al top per metà dicembre in Val Gardena, ma il possente ventiseienne della Val d'Ultimo ha già dimostrato ampiamente di poter bruciare le tappe. Ora la trasferta nordamericana proseguirà a Beaver Creek, dove il prossimo weekend gli uomini jet azzurri vogliono cancellare una volta per tutte l'amarezza dell'ultimo Mondiale.
«Se me lo avessero anticipato non ci avrei creduto» Terzo dietro Mayer, vince ancora Svindal