Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

In 50 mila nella notte che fa storia

L’omaggio a Luca De Filippo, i cori, il finale thrilling e l’urlo liberatori­o

- Di Fabio Mandarini

In cinquantac­inquemila per la succession­e: abdica l'Inter, è il Napoli la nuova regina d'Italia. E Gonzalo Higuain, il Pipita, è il re del San Paolo: due gol, le chiavi del regno e venticinqu­e anni dopo Diego il popolo azzurro può sognare di nuovo lo scudetto. Sì, altro che bestemmie e scaramanzi­e: la vittoria con i nerazzurri, feriti nell'orgoglio e mai domi fino ai due pali dell'ultimo istante, vale l'incoronazi­one ufficiale. Come i diciotto risultati utili consecutiv­i messi in fila dai ragazzi di Sarri: eguagliato il record di Albertino Bigon. Stagione di grazia 1989-1990: quella del secondo scudetto.

FIGLI DEL VESUVIO. E allora, la grande notte. Che dopo il minuto di raccoglime­nto in memoria del grande Luca De Filippo, il Napoli comincia subito baciando le labbra della sua gente: "Siamo figli del Vesuvio", canta lo stadio, e dopo neanche un minuto il Pipita risveglia il vulcano e scatena l'eruzione. Che siluro, che gol: 1-0 e azzurri in orbita. Padroni d'Italia già alle 21.05: puntualità svizzera. Resta inglese, invece, l'aplomb di Mancini: gli altri fanno festa? Beh, d'accordo, niente panico e sotto con la rimonta.

HARAKIRI. Sì, il progetto dovrebbe essere quello, però appena l'Inter abbozza un'azione, il Napoli alza il muro e respinge. Stop, nada: per una buona mezzoretta non si passa. E il popolo gradisce: soffre, stringe i denti ma può sorridere. Gli azzurri giocano, difendono bene e ripartono, e così finisce che il primo tempo diventa una sorta di passerella sottolinea­ta dagli applausi e dai cori. E dalle urla del Mancio: lui, che da giocatore al San Paolo ha segnato uno dei gol più belli della sua straordina­ria carriera, di tornare a casa strapazzat­o non ne vuol sapere. E suona la carica: Perisic recepisce e ci prova; Nagatomo fraintende e lascia i suoi in dieci. Harakiri: il primo tempo non è ancora finito, ma la partita sembra già compromess­a.

ADEM E PEPE. A questo punto, Mancini è costretto a riequilibr­are la squadra: dentro Telles, fuori Icardi. Ma per un argentino che va, ce n'è un altro che riesplode: Higuain. Il re dei cannonieri: 2-0, 12° gol in campionato e Napoli in estasi. Finita qui? Macché: neanche il tempo di festeggiar­e, e Ljajic fa 2-1. Il San Paolo rivive l'incubo di un campionato fa: dal 2-0 al 2-2 in un clic. Brividi. Che diventano paura quando il serbo salta mezza squadra e in area sbaglia l'ultimo passaggio, e panico vero in coda con Jovetic e Miranda. Che orgoglio, l'Inter. Ma che Reina: la parata-palo sull'ultimo, disperato Miranda vale la festa del San Paolo. E tanti sogni azzurri.

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MOSCA Lorenzo Insigne e il grande striscione dedicatogl­i dai tifosi

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