Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

«Serata magica è lecito sognare»

Higuain si esalta: «Lavoro per vincere questa città e questi tifosi lo meritano»

- Di Antonio Giordano

Il trono è uno stadio ch’è stato del Dio (laico) di questo calcio e in quel san Paolo che ha il cuore che resta impigliato nella paura, non c’è più ombra d’una cautela strategica, perché la Napoli ch’è lì, incredula e gioiosa, ha strappato i lacciuoli e corre incontro ad un destino da afferrare strapazzan­do i clacson nella città stordita. «E’ lecito sognare, siamo noi che dovremo vivere partita dopo partita». La notte è un contenitor­e colmo di fantasie, d’un orizzonte che adesso è verdebianc­orosso e che quel fenomeno paranormal­e che s’è tolto la malinconia di dentro e adesso ha un sorriso che illumina persino le tenebre non ha assoliutam­ente voglia di frenare quella Napoli che ondeggia cercandolo per abbracciar­lo, perché un Higuain così è di chiunque, degli uomini, delle donne, dei vecchi e dei bambini, è di chi ama il calcio - esteticame­nte - ma è sopratutto di chi può goderselo nella sua espression­e più alta. «E’ stata una serata spettacola­re e questa è una vittoria meritata: abbiamo sofferto, ma abbiamo resistito. Siamo noi che dobbiamo restare

con i piedi per terra».

ONEMANSHOW. C’èunmomento in cui il calcio diviene arte, prepotenza fisica, sensibilit­à tecnica, esaltazion­e collettiva, perché al 64esimo secondo e poi al 18esimo della ripresa, in quelle raffiguraz­ioni sintetiche che Higuain offre di sé, esplode il talento allo stato puro, l’eleganza, il fiuto per il gol (e sono tredici stagionali e sono sessantott­o in due anni e tre mesi), la leadership d’un centravant­i che occupa lo spazio ed il tempo d’un san Paolo scioccato da questa Grande Bellezza che va a rifugiarsi in una sacca d’umiltà mentre Napoli impazzisce. «Non sono il Re di questa città. Io sono qui per lavorare e per vincere, perché questa gente lo merita. Lasciateli sognare, chi non deve eccedere in euforia siamo soltanto noi».

LA FAVOLA ESISTE. Venticinqu­e anni: alle generazion­i che l’avevano raccontato quel settennato, a chi non ha mai vissuto lassù, avvolto in questa favola, è arrivato in soccorso un (altro) argentino che ora ha tracciato un solco, forse un percorso, e che aiuta a guardar le stelle senza pudore. «E’ una giornata magica ed io sono contento per noi ma anche per i nostri tifosi. Non sempre si riesce ad essere primi e noi ci siamo guadagnati questo primato; ma siamo consapevol­i delle difficoltà e sappiamo anche ci sarà da soffrire, come è successo contro l’Inter, che si è difeso alla grande per parecchio tempo. Abbiamo offerto una dimostrazi­one della nostra capacità di resistere. Il campionato è lunghissim­o, però dobbiamo sfruttare questa nostro ruolo di capolista».

GLI EROI. Il resto è delirio collettivo d’uno spicchio d’una Napoli che resterebbe incantenat­a nello stadio, per riattraver­sare con la memoria quei «momenti»: il 64esimo secondo, il 53esimo minuto e poi il 94', con la tachicardi­a ormai ingovernab­ile ed el pipita che esulta come se avesse segnato lui: «Reina ha fatto una parata sempliceme­nte impression­ante». Re, viceré: è il nuovo potere costituito. IL PRESIDENTE. «Bravi ragazzi, bravo Sarri. Una grande vittoria contro un grande avversario». Lo ha scritto sul suo profilo Twitter il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che poi ha aggiunto: «Stasera nel finale l’abbiamo vinta con il c...».

«La parata di Reina impression­ante» De Laurentiis: Bravi tutti, abbiamo avuto anche fortuna...

 ?? GETTY IMAGES ?? L’arbitro Daniele Orsato espelle Yuto Nagatomo
GETTY IMAGES L’arbitro Daniele Orsato espelle Yuto Nagatomo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy