Corriere dello Sport Stadio (Toscana)
Fiorentina sempre più in mano a Borja
Oltre al gol (il 13° con la Viola) lo spagnolo ha dato più qualità e dinamismo
nella rete a tutti i suoi followers. Divertita e orgogliosa.
LEADER. In campo, ci ha pensato lui a dettare i tempi e a non far alzare mai la testa dall’obiettivo ai suoi compagni. Trascinatore e motivatore al tempo stesso: per un niente non sorprende. E’ lui il re dei passaggi riusciti nella metà campo avversaria: oltre il 92%, con un leggero scarto al ribasso (90) se si considera il totale dei palloni bloccati. Non ha smesso di crederci mai, anche quando, con l’uscita di scena del croato, Sousa lo ha abbassato sulla linea dei centrali. Ha cambiato la modalità ed ha continuato a correre, provando ad accarezzare di nuovo il sogno del primato in classifica. Lo spagnolo ha continuato a spingere per tutta la gara: tre i cross inventati, solo uno dei quali andato a buon fine e ben quattro falli subiti. Stavolta il più bersagliato è stato lui, l’irriverente capace di provare - e trovare - tunnel e di innescare i movimenti rapidi di Bernardeschi ed Ilicic, senza però troppa fortuna. Si è arrabbiato più di tutti in occasione del pari del Sassuolo, nel primo gol incassato dalla sua squadra di testa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ed ha provato a rimediare subito. Non è stato facile nemmeno per lui frenare il possesso palla del Sassuolo, seconda squadra col Genoa ad aver ingabbiato la Fiorentina. Il carattere, però, ce l’ha messo fino all’ultimo. Ha cercato pure il rigore, con la palla scaraventata sul braccio di Politano - Massa però era vicino all’azione ed ha lasciato correre - ed ha continuato a macinare chilometri. Continuità e qualità li ha fusi in un’unica declinazione Borja. Alla fine è stato costretto ad arrendersi al secondo pareggio consecutivo in Serie A della stagione (il terzo, se si considera il pari di Basilea), ma non per questo ha abbassato l’asticella: punta in alto con la sua Fiorentina e non ha intenzione di piegarsi. Intanto si gode il gol, più forte di tutto, perché a far cadere l’avversario imbattuto da 10 turni casalinghi, lui, almeno ci ha provato. Non è il tempo dei rimpianti. I conti, ripete sempre lo spagnolo, si fanno alla fine.
Ha dettato i tempi, ha trascinato la squadra e quanto si è arrabbiato per il gol subito...
al.ria.