Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

PAULO SOUSA «Siamo stanchi di gambe e testa»

Il portoghese spiega così la mancata vittoria e forse è anche un segnale verso la società per il mercato...

- Di Alessandro Rialti

La sua Fiorentina dura mezzora, poi lentamente, stanca, plana. In quei primi trenta minuti avrebbe potuto chiudere il match senza l’errore di Ilicic, ma non ci riesce. Comunque si batte, stanca ma si batte. Non è poco e poi comunque la testa della classifica rimane lì, ad un passo.

«La fatica di Basilea si è fatta sentire, ma abbiamo comunque lottato fino alla fine»

PARLA PAULO. «Mi è piaciuta la nostra voglia di fare comunque la partita. L’interpreta­zione della gara, la voglia di vincere. Ma è indiscutib­ile che... dopo mezzora eravamo stanchi. Il peso della gara di Basilea si è sentito. Bravo il Sassuolo che ha saputo poi attaccare gli spazi, arrivavano prima di noi nei duelli individual­i. Sì, eravamo stanchi, ma questa squadra non può avere giocatori dai quali non si può prescinder­e, nessuno è insostitui­bile. Il rigore che ci è stato negato? Lo sapete io di queste cose preferisco non parlare...». Eccolo Sousa, con la sua eterna misura, con la sua consapevol­ezza, con la sua decisione di non scendere nell’inferno delle polemiche. La sua Fiorentina ha sentito il peso delle gare ripetute. E’ un messaggio anche alla Proprietà, per poter tentare su tutti i fronti ci vogliono uomini in più, la coperta è un po’ corta e c’è il rischio di finire al freddo. Ma c’è anche qualcosa di molto importante da sottolinea­re.

CHE TIFO. «Grandi i nostri tifosi che ci hanno seguito anche in questa occasione, in migliaia (tremila, anche più, ndi). La loro spinta ci ha portati, nonostante la stanchezza, a lottare fino all’ultimo secondo e nel finale potevamo anche vincere». Più che arrabbiato per il risultato, Sousa è «dispiaciut­o». Sa bene che la sua squadra ha pagato la stanchezza fisica e mentale della gara di giovedì scorso contro il Basilea, ma la soddisfazi­one di vedere comunque i suoi giocatori spingere fin dall’inizio rincorrend­o il solito risultato, la vittoria, lo ha comunque soddisfatt­o. «La rabbia è un sentimento negativo - ha detto al termine della gara -, semmai è più il rammarico perché comunque, pur all’interno delle difficoltà, la squadra ha fatto di tutto per riuscire a portare a casa il risultato. Le scorie dell’Europa, poi, hanno fatto la differenza soprattutt­o nella seconda parte della gara. Mi spiace per il risultato, ma sono contento di questa Fiorentina». L’applauso poi va ai tifosi arrivati a Reggio Emilia: «La Fiorentina ha fatto uno sforzo fisico gigantesco, ma anche la nostra tifoseria non è stata da meno: non è facile arrivare qui, di lunedì e a quest’ora, il mio abbraccio è tutto per loro». L’attenzione è già al futuro, alla prossima gara interna contro l’Udinese: «Adesso dobbiamo pensare solo a recuperare e a continuare in questa direzione: abbiamo segnato un percorso e non dobbiamo mollare. La stanchezza, nella testa e nelle gambe, ha di certo influito e in qualche modo condiziona­to anche sul piano della fiducia».

FIDUCIA A PEPITO. Il resto dell’attenzione è tutta per Giuseppe Rossi. Sousa lo dosa come gocce di profumo preziosiss­ime. L’ultima volta da titolare, in campionato, era stata giusto un mese fa, 28 ottobre, a Verona contro l’Hellas. Lo aveva mandato in campo di nuovo dal primo minuto sperando, dopo i gol in campo internazio­nale, di regalargli una nuova gioia anche in Serie A, dove fin qui, con la maglia viola indosso hanno segnato solo stranieri. Invece, alla fine, ha preferito sostituirl­o. E’ andato verso di lui per dargli subito una pacca sulla spalla, per fargli capire che lui era comunque contento. «E’ un ragazzo che sta lavorando, sta soffrendo per arrivare ai suoi livelli perché sa bene che tutti lo aspettano. Per questo spinge e non è mai facile: noi vogliamo aiutarlo ad arrivare al suo massimo rendimento per renderlo più felice. Di conseguenz­a, poi, anche noi saremmo più sereni. Adesso ha bisogno della competitiv­ità della gara e più sta in campo più questa aumenta. Avrebbe voluto dare di più? Il suo di più arriverà, sono fiducioso: ha sofferto tanto e già essere sui campi di gioco è motivo di orgoglio. Rossi ha solo bisogno di essere aiutato e per questo io devo dargli fiducia».

I tifosi viola erano più di tremila: «Sono stati grandi a venire di lunedì per starci vicini»

«Pepito sta soffrendo per tornare ai suoi livelli. Io sono qui per aiutarlo»

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SESTINI La stretta di mano fra Paulo Sousa, 45 anni e Eusebio Di Francesco, 46 anni
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ANSA La rete dell’1-1 di Sergio Floccari, 34 anni

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