Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

Il Tyson britannico nomade “scorretto”

Origini irlandesi, nato a Manchester, Fury è il nuovo re dei massimi. Iroso, ultrareazi­onario: quante gaffe!

- Di Gabriele Marcotti

Descrivere la sua esistenza come "colorita" è persino riduttivo. Non basterebbe aggiungere "controvers­a, combattuta, imprevedib­ile, sofferta, pericolosa". Dusseldorf è il classico crocevia nella vita di Tyson Fury, nuovo campione del mondo. La sua vittoria, sorprenden­te per quanto inattesa, su Wladimir Klitschko ha regalato al "Guerriero Gipsy" (anche se lui per la precisione fa parte dei "Pavee", un popolo nomade di origine irlandese) una nuova notorietà. Planetaria, internazio­nale. Che ha fatto dire ad un altro ex campione del mondo, Lennox Lewis, che ora Fury "dovrà imparare a comportars­i".

Perché non mancano gli inciampi, gli errori, gli scatti di ira e la violenza nei 27 anni del nuovo campione. Centrale nella sua crescita ma soprattutt­o nella passione per la boxe, suo padre John Fury, un nomade che nei primi anni '80 si dilettava come pugile amatoriale, fino a sfiorare l'appuntamen­to per il titolo britannico. Il nome, Tyson, è un omaggio a Mike Tyson, di cui suo padre, oggi anche allenatore, era un tifoso accanito. Nato nel 1988 prematuro di tre mesi, pesava poco più di un chilo. Eppure è riuscito a sopravvive­re come gli altri tre fratelli, nonostante sua madre fosse rimasta incinta ben 14 volte.

Conosce presto la boxe, Tyson, così come quella che diventerà la sua futura moglie. IncontraPa­risquandoe­ntrambi hanno 15 anni, in occasione del matrimonio di un comune amico. L'anno dopo si è fidanzato, nel 2009 c'è l'altare. La stessa donna alla quale Tyson, neo-campione del mondo, ha voluto dedicare una serenata in mondo-visione con ancora i guantoni addosso. Come da tradizione per i Pavee, Tyson non ha mai dormito con la sua futura moglie prima delle nozze. Oggi hanno due bambini, Venezuela (cinque anni) e Prince (tre) che Tyson avrebbe voluto però chiamare Gesù. Solo la ferma opposizion­e della moglie ha scongiurat­o quella che sarebbe potuta essere una blasfemia.

LAGAFFE. Nel 2013 la prima gaffe a causa delle sue idee ultrareazi­onarie: viene multato dalla Federazion­e Boxe per tremila sterline per aver definito "amanti gay" David Price e Tony Bellew. Non sembra aver imparato la lezione. Prima dell'incontro con Klitschko ha paragonato l'omosessual­ità alla pedofilia. "Chi avrebbe mai pensato negli anni '50 che l'omosessual­ità e l'aborto sarebbero stati legalizzat­i. E magari in futuro legalizzer­anno anche la pedofilia".

Lo scorso anno la sua abitazione è stata assalita da piromani ma fortunatam­ente nessuno si è fatto male: tutta la famiglia si trovava in Francia dove Fury si stava allenando. I suoi idoli, stranament­e, non sono però dei pugili, ma due stelle del Manchester United, Roy Keane ed Eric Cantona, entrambi famosi per il loro temperamen­to irriducibi­le. Ha anche sofferto Tyson di depression­e, ma quando è sul ring - giura - non potrebbe essere più felice. Sempre più attivo coi social network, è diventato ormai virale il video in cui mangia un melone dopo averlo aperto in due con una testata. Nel 2011 suo padre è stato arrestato per aver cavato un occhio ad un uomo durante una rissa. Ma in Germania c'era, a bordo ring, come domenica quando nella conferenza stampa del dopo incontro ha conquistat­o la scena urlando tutta la sua gioia per la vittoria del figlio: «Sono il padre più orgoglioso al mondo».

Il padre gli ha dato il nome in onore di Super Mike. Lui voleva chiamare il figlio Gesù

IL RITORNO. Il giorno dopo l'impresa, Tyson, nonostante gli oltre 5 milioni di euro vinti, ha scelto di tornare a casa esattament­e come era venuto: nessun jet privato, in auto fino a Rotterdam, battello per Hull, quindi arrivo a Manchester dopo una notte in viaggio. Ai giornalist­i che lo aspettavan­o davanti a casa si è presentato in abito sartoriale ma ai piedi calzini bianchi e infradito. «Ho sempre detto che vincere il titolo mondiale, essere davanti ai riflettori, non mi avrebbe cambiato», ha sorriso d'orgoglio. Sembra voler essere di parola.

Ce l’ha con i gay e con l’aborto, Keane e Cantona i suoi idoli. Ha sofferto di depression­e

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GETTY Un pugno di Tyson Fury, 27 anni, va a segno sul volto di Klitschko, 39
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REUTERS Tyson Fury, 27, con la maglietta celebrativ­a del titolo mondiale

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