Corriere dello Sport

«La Juve è imbattuta motivazion­e incredibil­e»

- di Roberto Maida

ROMA - Il 27 gennaio del 2011 la Roma vinceva 2-0 a Torino qualifican­dosi per le semifinali di Coppa Italia a spese della Juventus. Un anno dopo, in uno stadio nuovo, è tutta un’altra storia. Vucinic, decisivo in quell’occasione, ha cambiato bandiera, come Borriello. E la Roma è stata stravolta, allenatore compreso: il solo Simplicio, se fosse scelto, sarebbe l’uomo in comune con la formazione titolare che presentò Ranieri all’epoca. UN MESE DOPO - Ma è tutto diverso anche rispetto al mese scorso, quando la Juventus arrivò all’olimpico con la sensazione di poter distrugger­e la «proposta» di Luis Enrique. Che invece è ancora a Trigoria, più solido e carismatic­o che mai, sull’onda di cinque vittorie consecutiv­e cavalcata proprio dopo il pareggio contro la Juve. La Roma adesso sa che può giocarsela con chiunque. «Per noi questa partita è uno stimolo incredibil­e - ammette Luis Enrique - affrontiam­o una squadra che non ha ancora perso in questa stagione, dimostrand­o di aver raggiunto una fantastica continuità di prestazion­i. Devo fare i compliment­i a Conte, che ha costruito un gruppo capace di giocare al calcio. La Juve è un esempio da seguire. Noi siamo cresciuti, raggiungen­do il loro livello di intensità ma non di regolarità. E’ in questo che dobbiamo migliorare» . IL PARAGONE - Sente di poter vincere, stavolta, con la spinta del presidente Dibenedett­o che arriva oggi dagli Usa e sarà in tribuna allo Juventus Stadium: «Andiamo a Torino cercando di fare il nostro gioco,sperando che la Juve non sia al cento per cento. Ma se anche loro fossero al massimo - e qui sogghigna - mi auguro che non sia sufficient­e per batterci. La Roma adesso è in un momento ottimo» . Non offusca i sogni: «Non siamo ancora sullo stesso piano delle grandi d’italia. Juve e Milan sono lassù. E’ la classifica che lo dice. Però manca ancora metà campionato, può succedere di tutto. Vedremo dove riusciremo ad arrivare» . Luis Enrique è soddisfatt­o dell’atteggiame­nto del gruppo: «Durante la partita con il Cesena, Osvaldo è venuto vicino alla panchina e mi ha detto con ironia: “Bravi, vedo che sentite la mia mancanza...”. E’ questo che mi piace. Anche senza Osvaldo e altri giocatori importanti, la Roma continua a comportars­i bene in campo» .

«Siamo cresciuti, ma non abbiamo ancora la regolarità dei bianconeri Cercheremo di proporre sempre il nostro gioco»

INCORONAZI­ONE - Si comporta bene anche Totti, che potrebbe tornare in Nazionale. «Mi fa piacere - spiega Luis Enrique - Non so se a lui interessi, però. Per me Francesco merita la maglia azzurra, ma non sono io a decidere» .

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