«GESTI PLATEALI? MI DISPIACE, NON CAMBIO»
LONDRA - Possibile che questi italiani debbano sempre gesticolare? Gli inglesi se lo chiedono e sembrano non poterne più. Dopo la polemica innescata da Wayne Rooney, e non solo da lui, contro Roberto Mancini, colpevole di fare il gesto del cartellino dalla panchina per chiedere le ammonizioni, adesso sotto i riflettori - a parte Balotelli, che notizia la fa sempre - è Paolo Di Canio.
Il sito della Bbc riporta lo sfogo, con un inglese «alla Trapattoni», del manager dello Swindon, che garantisce di continuare in futuro «con i suoi modi teatrali a bordo campo». Sabato scorso Di Canio è stato espulso, per il suo modo di fare a dir poco esuberante, nel corso del match vinto per 1-0 dai Robins contro il Macclesfield, valido per il campionato che equivale alla 2ª Divisione di Lega Pro italiana. Nel dopo-partita, dopo aver scherzato in campo con un suo giocatore dandogli un affettuoso calcio nel sedere, in conferenza stampa Di Canio si è sfogato con un monologo, che sta spopolando sul web, in cui ha spiegato le differenze culturali fra italiani ed inglesi. «Io ho una cultura e non la voglio cambiare - ha detto Di Canio - gesticolo e parlo con il corpo. Nell'area tecnica posso fare ciò che voglio e non possono fermarmi se non esco dai limiti dello spazio a me riservato. E’ inaccettabile, io muoverò il mio corpo, le mie braccia, le mie gambe e non possono mandarmi fuori ogni volta».