Viva i nonni Deville ci riprova
Le vittorie italiane tutte con over 30. E stasera in scena lo slalom sulla pista del Mondiale 2013
KITZBUEHEL - Torna in azione Medioman, questa volta nel Maracanà dello sci: la pista Planai di Schladming, dove tra l'altro si svolgeranno i Mondiali del 2013. Medioman è Cristian Deville, finanziere trentino che dopo aver stupito tutti con una serie di bei piazzamenti in questa stagione, ha sorpreso se stesso vincendo lo slalom a Kitzbuehel, luogo sacro.
Medioman fa cose straordinarie come fossero quotidianità, afferra al volo aerei in caduta libera e poi parla come se avesse aiutato una vecchietta incerta ad attraversare sulle strisce. Attorno a lui una bella squadra, cinque elementi disposti a tutto. Anche più talentuosi e giovani di lui, ma Deville arriva giù bene e gli altri no. A osservarla con attenzione questa storia dell'età è curiosa: in questo inverno abbiamo vinto con Max Blardone, Daniela Merighetti e domenica scorsa Deville. Tutti over 31, e nonostante la Nazionale azzurra sia terreno di coltura per giovani di grande valore. VISSUTO MOTORIO - E' un caso, se vincono i vecchi? No lo è, per ragioni che spiega il ct maschile Claudio Ravetto: «Nello sci moderno non è facile vincere a diciott'anni. L'aumento della velocità dovuto all'evoluzione dei materiali ha cambiato il modo di sciare: oggi serve di più quello che si chiama vissuto motorio, cioè la capacità di anticipare i movimenti di cui si ha bisogno per andare forte».
Vissuto motorio. Spie- ghi meglio, per gentilezza.
«Se in auto vado ad andatura normale, le curve riescono con facilità: sterzo, le ruote si girano, la macchina curva. Se vado ad alta velocità io la curva la devo anticipare. Avete presente i rally: il pilota non sterza dentro la curva ma molto prima. Questo anticipo dei movimenti ci è facile immaginarlo per un discesista, che deve preparare un salto con quanto più anticipo quanta maggiore è la velocità con cui l'affronta, però vale anche per le altre discipline, slalom compreso».
E gli atleti con più esperienza, ovviamente, lo sanno fare meglio dei giovani.
«Il loro corpo sa anticipare meglio perché ha già vissuto quell'esperienza. Ecco il concetto di "vissuto motorio". Nello slalom quando esci da una porta già stai impostando quella successiva. E questo processo di invecchiamento dei campioni, chiamiamolo così, proseguirà in futuro».
Sorprendente quanto l'esperienza risulti sempre più utile in questo sport. Nel sito www.skidb.com, specializzato in analisi statistiche di sci, Matteo Pacor indica queste età medie per la Coppa del Mondo maschile: oltre 29 anni nelle ultime due stagioni, 28 negli anni Duemila, 27 nei Novanta, 23-24 negli Ottan- ta, 21-22 nei Settanta. Le statistiche femminili hanno un risultato analogo: oggi vincono le ventisettenni, negli anni Settanta chi ne aveva 19-20. FENOMENI - Deville e la sua cricca - Moelgg, Thaler, Razzoli ancora acciaccato, il giovane Gross, tutti teoricamente in grado di andare a podio - stasera tornano a confrontarsi con fenomeni veri. «Io ci riprovo» , dice Medioman. Bel coraggio, perché Ivica Kostelic in slalom è un marziano e sta andando a vincere la Coppa così come si era presa quella precedente, sbancando le gare di gennaio. E poi c'è Marcel Hirscher che esegue movimenti a un'altra velocità. Grande atleta anche se si sta discutibilmente trasformando nello Schettino del circo bianco: fa l'inchino alle porte, non ci riesce bene e tira dritto, facendo finta di nulla.
Cristian Deville, 31 anni, Massimiliano Blardone, 32 anni, Daniela Merighetti, 30 anni