E ormai Sneijder è diventato un caso
«La sostituzione a Napoli? Non sono felice ma l’accetto. Ora mi metto in mostra con l’olanda»
che gli è propria, il modo di giocare un brutto tiro al suo predecessore in giallorosso, prima dell’arrivo di Luis Enrique.
Si dice, infatti, che Moratti abbia dato a Ranieri i fatidici otto giorni. Se ciò corrisponde a verità, il Catania reduce da tre vittorie in quattro gare (la sconfitta in casa della Juve, al termine di una partita in cui i bianconeri hanno tremato a lungo prima di festeggiare) sembra essere l’avversario più scomodo da affrontare in questo momento. Montella ha dalla sua lo spogliatoio e, ovviamente, anche tutta la società. Che sarebbe felicissima, a differenza di quanto accaduto, con Zenga e Mihajlovic, di rispettare il biennale sottoscritto con l’ex bomber della Roma: «Se abbiamo scelto Montella - spiega l’ad Pietro Lo Monaco - è perchè riconoscevamo in lui qualità importanti. E´ all´inizio di un percorso che potrà portarlo ad allenare squadre titolate, perchè è nel suo dna. La strada verso cui si è incamminato è quella giusta.». MILANO - Dopo la trasferta di Napoli e l'ennesima sconfitta di questo periodo terribile dell'inter, la grana Sneijder è esplosa in tutta la sua durezza. Perché la sua sostituzione dopo 45' ha riproposto il problema dell'inserimento dell'olandese negli schemi tattici di Claudio Ranieri e perché l’olandese non ha gradito. «Non sono felice per quel cambio - ha detto nel ritiro della nazionale -, ma lo accetto. La squadra sta cercando la miglior forma per uscire da questo momento e anche l’allenatore sta lavorando. Speriamo di riuscirci». Sembra strano a dirlo, ricordando l’anno del triplete, ma in questo momen- to Wesley è quasi un corpo estraneo alla squadra. Si sforza, ma non riesce a parlare la stessa lingua dei compagni come faceva a meraviglia appunto nel 2009-10. Adesso per l’inter è quasi un opzional, tanto da non rendere assurda l’ipotesi di un addio in estate. Lui stesso è conscio che la separazione potrebbe avvenire davvero: «L’amichevole con l’inghilterra - ha continuato - la vedo come un grande palcoscenico dove mettermi in mostra. Questo non vuol dire che intendo andar via dall’inter, ma sicuramente molte società guarderanno l’incontro di mercoledì (domani ndr) a Londra». COSA SUCCEDE - In attesa dell’estate però il caso Sneijder va disinnescato ed è inevitabile chiedersi cosa gli stia succedendo. Le critiche di Van Basten ( «Pensa agli Europei e non ha un atteggiamento professionale» ha detto l’ex milanista) lo hanno ferito e hanno causato ieri la reazione di Wes: «Non mi riconosco in quello che ha detto. Io mi alleno duramente ogni giorno e so- no un professionista». In campo, però, non c’è stata una reazione perché né a Marsiglia né a Napoli il numero 10 nerazzurro non è riuscito ad accendere la luce. Un paio di passaggi dei suoi, un paio di punizioni a lato non di molto (non segna da fine ottobre...): solo lampi nel buio, lui che fino a due anni fa illuminava (quasi) senza pause la manovra. Forse è una questione di feeling (quello con Mourinho è stato istantaneo, quello con Ranieri tarda a sbocciare a dispetto della stima che il tecnico ha mostrato più volte in conferenza stampa), forse c'entra la condizione atletica che adesso non è ottimale o forse c'entra anche il mercato perché Wesley è stato a lungo in bilico sia la scorsa estate sia a gennaio. Magari adesso non si sente più al centro del progetto dell'inter, né in campo né fuori. Chi lo conosce assicura che non gli manca l'impegno in allenamento (dove anzi si arrabbia quando un compagno sbaglia un passaggio e qualcuno mugugna...), ma la scintilla del passato tarda ad arrivare. Ecco perché adesso fatica. Lui e di conseguenza l'inter. Se nel momento migliore della stagione Zanetti e compagni non avevano Sneijder in campo (era assente anche nel 4-0 di Roma...), adesso che non c'è più Thiago Motta servirebbe moltissimo la classe dell'olandese per risolvere certe situazioni complicate, per trovare un gol che manca da troppo tempo. UN PASSO DAL RECORD - A Napoli l'attacco dell'inter è rimasto di nuovo a secco. Per la quinta partita consecutiva. Nel dopo guerra è successo solo due volte: nel 199899 e nel 197475. L'ultimo a battere il portiere avversario è stato Milito in Inter-palermo 4-4 dell'1 febbraio. Un mese fa. Anche il record di sconfitte stagionali consecutive è a un passo: ora sono 5, nel 1993-94 furono 6. Stesso discorso per la Serie A: nel 1947-48, nel 1955-56 e nel 1956-57 sono state 5, adesso sono 4. Sono già da primato (negativo...) invece gli 11 ko alla venticinquesima giornata: mai l'inter aveva fatto così male dal 1929-30 ad oggi.
Van Basten su di lui: «Pensa solo agli Europei». La replica: «Non mi riconosco in quello che ha detto»