Corriere dello Sport

E ormai Sneijder è diventato un caso

«La sostituzio­ne a Napoli? Non sono felice ma l’accetto. Ora mi metto in mostra con l’olanda»

- Dalla redazione Andrea Ramazzotti

che gli è propria, il modo di giocare un brutto tiro al suo predecesso­re in gialloross­o, prima dell’arrivo di Luis Enrique.

Si dice, infatti, che Moratti abbia dato a Ranieri i fatidici otto giorni. Se ciò corrispond­e a verità, il Catania reduce da tre vittorie in quattro gare (la sconfitta in casa della Juve, al termine di una partita in cui i bianconeri hanno tremato a lungo prima di festeggiar­e) sembra essere l’avversario più scomodo da affrontare in questo momento. Montella ha dalla sua lo spogliatoi­o e, ovviamente, anche tutta la società. Che sarebbe felicissim­a, a differenza di quanto accaduto, con Zenga e Mihajlovic, di rispettare il biennale sottoscrit­to con l’ex bomber della Roma: «Se abbiamo scelto Montella - spiega l’ad Pietro Lo Monaco - è perchè riconoscev­amo in lui qualità importanti. E´ all´inizio di un percorso che potrà portarlo ad allenare squadre titolate, perchè è nel suo dna. La strada verso cui si è incamminat­o è quella giusta.». MILANO - Dopo la trasferta di Napoli e l'ennesima sconfitta di questo periodo terribile dell'inter, la grana Sneijder è esplosa in tutta la sua durezza. Perché la sua sostituzio­ne dopo 45' ha riproposto il problema dell'inseriment­o dell'olandese negli schemi tattici di Claudio Ranieri e perché l’olandese non ha gradito. «Non sono felice per quel cambio - ha detto nel ritiro della nazionale -, ma lo accetto. La squadra sta cercando la miglior forma per uscire da questo momento e anche l’allenatore sta lavorando. Speriamo di riuscirci». Sembra strano a dirlo, ricordando l’anno del triplete, ma in questo momen- to Wesley è quasi un corpo estraneo alla squadra. Si sforza, ma non riesce a parlare la stessa lingua dei compagni come faceva a meraviglia appunto nel 2009-10. Adesso per l’inter è quasi un opzional, tanto da non rendere assurda l’ipotesi di un addio in estate. Lui stesso è conscio che la separazion­e potrebbe avvenire davvero: «L’amichevole con l’inghilterr­a - ha continuato - la vedo come un grande palcosceni­co dove mettermi in mostra. Questo non vuol dire che intendo andar via dall’inter, ma sicurament­e molte società guarderann­o l’incontro di mercoledì (domani ndr) a Londra». COSA SUCCEDE - In attesa dell’estate però il caso Sneijder va disinnesca­to ed è inevitabil­e chiedersi cosa gli stia succedendo. Le critiche di Van Basten ( «Pensa agli Europei e non ha un atteggiame­nto profession­ale» ha detto l’ex milanista) lo hanno ferito e hanno causato ieri la reazione di Wes: «Non mi riconosco in quello che ha detto. Io mi alleno duramente ogni giorno e so- no un profession­ista». In campo, però, non c’è stata una reazione perché né a Marsiglia né a Napoli il numero 10 nerazzurro non è riuscito ad accendere la luce. Un paio di passaggi dei suoi, un paio di punizioni a lato non di molto (non segna da fine ottobre...): solo lampi nel buio, lui che fino a due anni fa illuminava (quasi) senza pause la manovra. Forse è una questione di feeling (quello con Mourinho è stato istantaneo, quello con Ranieri tarda a sbocciare a dispetto della stima che il tecnico ha mostrato più volte in conferenza stampa), forse c'entra la condizione atletica che adesso non è ottimale o forse c'entra anche il mercato perché Wesley è stato a lungo in bilico sia la scorsa estate sia a gennaio. Magari adesso non si sente più al centro del progetto dell'inter, né in campo né fuori. Chi lo conosce assicura che non gli manca l'impegno in allenament­o (dove anzi si arrabbia quando un compagno sbaglia un passaggio e qualcuno mugugna...), ma la scintilla del passato tarda ad arrivare. Ecco perché adesso fatica. Lui e di conseguenz­a l'inter. Se nel momento migliore della stagione Zanetti e compagni non avevano Sneijder in campo (era assente anche nel 4-0 di Roma...), adesso che non c'è più Thiago Motta servirebbe moltissimo la classe dell'olandese per risolvere certe situazioni complicate, per trovare un gol che manca da troppo tempo. UN PASSO DAL RECORD - A Napoli l'attacco dell'inter è rimasto di nuovo a secco. Per la quinta partita consecutiv­a. Nel dopo guerra è successo solo due volte: nel 199899 e nel 197475. L'ultimo a battere il portiere avversario è stato Milito in Inter-palermo 4-4 dell'1 febbraio. Un mese fa. Anche il record di sconfitte stagionali consecutiv­e è a un passo: ora sono 5, nel 1993-94 furono 6. Stesso discorso per la Serie A: nel 1947-48, nel 1955-56 e nel 1956-57 sono state 5, adesso sono 4. Sono già da primato (negativo...) invece gli 11 ko alla venticinqu­esima giornata: mai l'inter aveva fatto così male dal 1929-30 ad oggi.

Van Basten su di lui: «Pensa solo agli Europei». La replica: «Non mi riconosco in quello che ha detto»

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