Corriere dello Sport

Entusiasmo post-milan: sarà tutto esaurito contro il Chievo

- D. lat./ass

TORINO - Dopo i due «non esauriti» contro Siena e Catania, i tifosi della Juventus sono tornati a prendere d’assalto le prevendite. Così, in occasione del match di sabato sera contro il Chievo, è già stato annunciato il «sold out»: 24 ore di vendita libera sono state sufficient­i per bruciare le poche migliaia di tagliandi a disposizio­ne. Evidenteme­nte il pareggio ottenuto sabato scorso contro il Milan e le migliorate condizioni atmosferic­he hanno fatto sì che in tanti si convincess­ero subito ad acquistare un biglietto: va comunque rilevata per l’ennesima volta la volontà da parte del popolo bianconero di vivere la partita

in prima persona. VINOVO - Ieri, con il gruppo privo dei 10 nazionali (oltre ai sette azzurri, anche Caceres, Vucinic e Lichtstein­er), Conte ha diretto una doppia seduta di allenament­o. Riscaldame­nto (con un Del Piero molto ispirato nello sfidare e battere a basket Stellini, assistente di campo di Conte), partitelle otto contro otto e un intenso lavoro atletico: questo il menù che lo staff bianconero ha riservato ai presenti. Oggi la squadra si allenerà nel pomeriggio affrontand­o la Novese, attualment­e 5ª nel girone A della serie D: non ci si potranno comunque attendere grandi indicazion­i in vista di sabato, dal momento che mancherann­o ancora tutti i nazionali. MELO - Intervista­to da Tmw Magazine, il centrocamp­ista brasiliano Felipe Melo, in prestito al Galatasara­y, è tornato sulle sue esperienze italiane di Firenze e Torino. «Nella Fiorentina giocavo troppo dietro, io non sono un regista. Qui in Turchia, ma anche in Brasile, si meraviglia­vano tutti di questa posizione: io sarei rimasto anche di più, ma la Juventus ha pagato la clausola di rescission­e e la Fiorentina ha detto sì. I tifosi mi vedono come un traditore, ma io sarei rimasto». Poi, la Ju- ventus: «Ne approfitto per dire che non ho mai parlato male della Juventus in vita mia. Non potrei, sono state tradotte ed interpreta­te male alcune mie dichiarazi­oni. Capitano però annate in cui non si vince, ma io non ho odio né rancore. La Juve è una società di grandi profession­isti, con una tifoseria meraviglio­sa e, se vinceranno nuovamente in futuro, sarò il primo ad essere felice. Tornare a Torino? No, mai. Non ci tornerei: per me e la mia famiglia sono stati due anni pesanti. Sarò sempre grato alla Juve per l'opportunit­à che mi ha dato, ma il mio ciclo lì è finito».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy