Inchiesta sportiva bis al via. Petrucci: No all’amnistia
MILANO - Inizia ufficialmente oggi la seconda parte del processo sportivo sul calcio scommesse. Le audizioni dovevano essere aperte ieri da Gervasoni, ma la volontà della Procura di Cremona di ascoltare nuovamente l'ex difensore del Piacenza «per ottenere dei chiarimenti» ha fatto balzare al primo posto nella lista stilata da Palazzi Cristiano Doni e Filippo Carobbio. L'ex capitano dell'atalanta sarà interrogato stamani a Milano, nello studio del suo avvocato, Salvatore Pino. Confermerà la versione data a Di Martino in un'interrogatorio apprezzato dal magistrato. Da vedere se gli verranno chiesti chiarimenti anche sulla combine di Atalanta-pistoiese del 2000.
Carobbio, accompagnato dai suoi legali, si recherà invece negli uffici della Procura Federale. Facile immaginare che, oltre che le responsabilità dei due calciatori, gli uomini di Palazzi e lo stesso procuratore federale cercheranno di accertare il coinvolgimento di altri tesserati, magari dirigenti. Con Doni naturalmente il mirino si sposterà sull'atalanta (il club però finora è sempre stato pienamente scagionato dal centrocampista), mentre Carobbio ha parlato di un accordo la mattina prima di Siena-novara della passata stagione tra due giocatori, Vitiello e Drascek. Sono in arrivo penalizzazioni sicuramente per società di Serie B, ma forse anche in A. Da capire se verranno scontate in questa stagione o nella prossima. Benfenati, il cui interrogatorio era in programma domani, non essendo tesserato ha scelto di non farsi ascoltare.
Saranno interrogati Doni (a Milano) e Carobbio. Il presidente del Coni: «Abbiamo un codice etico»
NIENTE AMNISTIA - In attesa delle risposte dei calciatori alla Giustizia Sportiva, è già naufragata l'idea di un'amnistia lanciata dal procuratore di Cremona, Roberto Di Martino. «Rispetto l'opera dei magistrati e dunque ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo - ha detto il numero uno del Coni, Gianni Petrucci - ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete, e quella dell'amnistia sportiva è un'ipotesi irrealizzabile. Il Coni ha varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealtà e correttezza sportiva ed è evidente che non possiamo essere favorevoli all'amnistia. Nel momento in cui vengono alla luce certi episodi, il nostro comportamento deve essere chiaro dall'inizio e non dare adito a dubbi o interpretazioni diverse» . Il direttore generale della Figc, Antonello Valentini, nel pomeriggio ha concordato: «Quella dell'amnistia non è una strada percor- ribile perchè abbiamo già nel codice di giustizia sportiva dei provvedimenti che premiano chi collabora fattivamente come accaduto nel primo troncone di calcioscommesse» . Gigi Buffon ha sottoscritto: «Petrucci ha ragione, ma questa vicenda è così grossa che si rischia di infangare chi non c'entra nulla» . NUOVI INDAGATI - A Bari intanto le indagini vanno avanti e, oltre alla lista di 17 indagati che comprende vari calciatori iscritti per associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, a breve ce ne sarà un'altra. Comprenderà i nomi di un'organizzazione "parallela" dedita a truccare le partite della quale farebbero parte esponenti della malavita barese. In settimana nel capoluogo pugliese sarà interrogato Nicola De Tullio, il proprietario di un ristorante frequentato dai calciatori, il cui nome era già finito negli atti dell'inchiesta di Cremona. Ex gestore di agenzie di scommesse, è già stato arrestato e scarcerato a Napoli perché, grazie a un intermediario, avrebbe piazzato scommesse molto pesanti di esponenti della camorra. Il suo nome insomma fa capolino sia a Cremona, sia a Bari, sia a Napoli. Gli inquirenti non escludono un suo ampio coinvolgimento anche perché conosce diverse delle persone indagate. De Tullio, però, si è difeso spiegando di piazzare solo le scommesse di Bellavista su siti stranieri.
Cristiano Doni, 38 anni
Filippo Carobbio, 32 anni