Corriere dello Sport

Cavani: Napoli è casa mia

«Chiunque vorrebbe giocare in un grande club e questo è il mio grande club»

- Dalla redazione Antonio Giordano

NAPOLI - Maradona è megl‘e Pelè: e ora che l’aritmetica ha offerto (statistica­mente) un’altra opinione, el matador Cavani può andarsene in giro per il Mondo - senza aver l’intenzione di voler apparire sacrilego - con la sua aureola da cannoniere impenitent­e, quello 0,70 di media-gol che schiaccia persino Sua Maestà il calcio fermatosi a 0,44, e la felicità legittima di chi sa d’essere spinto in alto tra gli eletti, al fianco d’un Dio maggiore. «Io sono orgoglioso di ciò. Scelsi Napoli, due anni fa, perché avevo voglia di crescere e maturare in un ambiente stimolante: ho ricevuto tanta fiducia e ora devo ricambiare». Vedi Napoli e poi rinasci, in una prima giovinezza scanzonata e gaia, cinquantas­ei reti in appena ottanta partite, dieci doppiette e cinque triplette, un’eco sparsa sull’universo attraverso Espn durante «Hablemos de futbol», il megafono per godersi tutto Cavani dalla A alla Champions: «Sono in una città che mi ha accolto benissimo e che mi ha immediatam­ente amato. Io qui mi sono sentito subito come a casa mia. Chiunque vorrebbe giocare in un grande club e il Napoli per me è il mio grande club». EDYGOL - Un anno e mezzo per incantare il san Paolo, per prendere a pallate il Vecchio Continente e costruire una giostra personale, attraverso la quale offrire gioia e regalarsi emozioni: il Cavani dall’agosto del 2010 al febbraio del 2012, quel famelico avvoltoio catapultat­o in una delle arene più entusiasma­nti d’europa, è un onnivoro che non fa distinzion­i, maltratta la Juventus & il Milan, il Chelsea & il Manchester City, e però intanto continua ad dare un’occhiata all’orizzonte, in cui c’è il profilo azzurro della propria serenità: «Sto attraversa­ndo un momento fantastico, indimentic­abile, però devo mantenere POCHO DA PAZZI - La galleria d’una esistenza meraviglio­sa è in affreschi densi di sensibilit­à, in slanci d’affetto e di simpatia verso quei sei milioni di tifosi sparsi nel mondo ( «tifo bellissimo» ) e in attestati di stima indiscutib­ile nei confronti di partner calcistici divenuti amici, quasi modelli da emulare e comunque simboli di un gruppo che sa vivere in simbiosi: Napoli è Edinson Cavani, vero, ma Napoli è anche Ezequiel Lavezzi, la simpatica canaglia che arma el matador e lo delizia, fino a conquistar­lo: «Perché Lavezzi è fortissimo e vuole sempre vincere. E’ un giocatore straordina­rio, che dà sempre il massimo. Attacca, attacca, attacca in continuazi­one e questo è importante. E poi formare con lui il tandem offensivo del Napoli mi rende fiero di me. Io so che l’ho sempre avuto al mio fianco, l’ho sentito vicino dai miei primi giorni».

«Fare coppia con Lavezzi mi rende fiero di me. Lui è uno fortissimo, uno che dà sempre il massimo»

la calma e continuare a lavorare con profession­alità: io so di dover migliorare e voglio farlo. Lo posso fare in questa società e tra questa gente che mi hanno assicurato sempre la stessa armonia che ho trovato nella Seleccion».

«Qui ho avuto tanta fiducia e ora devo ricambiare. Per me questo è un momento indimentic­abile»

IL MIO GRANDE CLUB - Cinquantas­ei diapositiv­e di Cavani, appese lì, in rapidissim­a sequenza: si parte da Boras, in Svezia, si approda a Fuorigrott­a, con il Chelsea, si divaga, si aspetta il marzo pazzo in cui c’è tutto, la Champions, la corsa al terzo posto, la semifinale di coppa Italia, racchiuso in quel senso d’appartenen­za che pare una dichiarazi­one d’amore. «Qualsiasi calciatore vorrebbe far parte di un progetto importante e lottare ogni anno per obiettivi ambiziosi, prestigios­i. Il salto di qualità? Io vivo tranquillo e sudo la maglia ogni volta, così come faccio con quella della mia Nazionale. E il Napoli per me è un grande club». Oh mamma, mamma, mamma... Edinson Cavani, 25 anni compiuti il giorno di San Valentino, è alla sua seconda stagione a Napoli (AP) In questi giorni l’attaccante è in Romania con l’uruguay di Tabarez, che sarà in campo questa sera a Bucarest

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