Dopo due giorni di riposo Mazzarri riparte senza undici nazionali
NAPOLI - E a colazione cappuccino e spaghetti. Forse. La dieta, ai tempi del calcio del Terzo Millennio, induce a divagare: e (pure) stavolta non c'è verso di sforare, né di far da sé. Non l'hanno fatto (a Cesena e all'olimpico di Roma nella passata stagione), non lo faranno adesso: perché questo Napoli di bravi ragazzi ascolta, memorizza e poi esegue. Il piano di avvicinamento a Parma, l'antipasto della settima giornata, è già scandito e, come un anno fa, inutile rivoluzione, meglio adeguarsi lentamente.
Suggerimenti che ritornano, per la vigilia del “Tardini”: sveglia normalissima, otto e trenta, e poi a tavola con calma, alle 9.30, però stavolta senza il caffèlatte ma con i carboidrati, un piatto di pasta o anche di riso; poi le carni bianche, eventualmente bresaola, un bel po' di formaggio - parmigiano, naturalmente - e crostata. Così si fece, all'epoca delle prime due sfide delle 12,30, così accadrà domeni- ca mattina, nell'insolito breakfast sulla via Emilia che verrà preparato venerdì, a Castelvolturno, nell'unica giornata dedicata alla simulazione per vedere l'effetto che fa.
Il resto è routine: si ricomincia nel pomeriggio, dopo due giorni di riposo, e sarà allenamento innanzitutto atletico, e magari psicologico: senza undici calciatori - e quasi tutti titolari: De Sanctis e Maggio con Prandelli, Cavani e Gargano in Romania, Campagnaro e Fernandez contro Dzemaili e Inler in Argentina-svizzera a Berna; e poi Hamsik in Turchia, Pandev in Lussemburgo e Zuniga a Miami - diventa complicato per Mazzarri reimpostare gli schemi.
Però, si procede: la prima seduta è classica, come la seconda; poi nel vivo del match si entra direttamente dopodomani, avendo praticamente l'organico al completo; e sabato rifinitura, secondo antiche abitudini. Sarà già così strano il risveglio alla domenica