Corriere dello Sport

Stoian e Romizi, il nuovo Bari avanza

Il ds Angelozzi: Due elementi di qualità che hanno permesso a Torrente di quadrare il cerchio

- Di Antonio Guido Andrea Ferretti/gieffepres­s Massimilia­no Franco/liopress

BARI - Uno è il futuro, l'altro pure. Uno è arrivato ai primi di agosto dalla Roma con Crescenzi e Sini, l'altro ha varcato il cancello del San Nicola a metà gennaio provenient­e dalla Fiorentina. Uno sorride spesso, sfoggia un taglio di capelli alla Hamsik, l'altro è più riflessivo. Adrian Stoian e Marco Augusto Romizi sono le due facce diverse del nuovo Bari. Due aspiranti campioni, già protagonis­ti. SORPRESISS­IMA - Stoian la sorpresiss­ima della stagione, Romizi la conferma. «L'esterno rumeno - spiega il ds Angelozzi - veniva da un'annata non brillante a Pescara a causa di un infortunio, mentre Romizi si era segnalato come uno dei giocatori più importanti di Lega Pro. Era stato convocato nell'under 21 azzurra. Il suo valore si conosceva. Stoian, invece, ha sba- lordito tutti perché è arrivato in punta di piedi conquistan­dosi il posto di titolare nel momento cruciale». Angelozzi seguiva Stoian da un po'. «Lo conoscevo da Lecce e dati i rapporti con la Roma non abbiamo avuto difficoltà a prenderlo. Il mio rammarico è Sini, un '92 di prospettiv­a. Sapevamo che era bravo, ma aveva davanti Borghese, Dos Santos e Ceppitelli». DUE AFFARONI - Ma anche due pezzi pregiati nello scacchiere di Torrente. «Per Stoian siamo stati bravi a prendere la comproprie­tà senza avere il contro riscatto. Basterà versare trecentomi­la euro e avremo la metà. Romizi invece è arrivato in compropiet­à». Stesso segno zodiacale, acquario, ma Romizi ha un anno in più (22) e due giorni in meno di Stoian che è nato l'11 febbraio. «Stoian è più estroso, in campo e fuori. Romizi invece è il classico centrocamp­i- sta geometrico che non spreca palla ed è al servizio». Sono stati i due giocatori che hanno permesso a Torrente di trovare la quadratura del cerchio. «Ha cominciato Stoian soffiando il posto a Rivas, poi è stata la volta di Romizi che, partito Donati, ha subito preso la squadra in mano. La Fiorentina non voleva privarsene. Poi prima delle vacanze di Natale siamo tornati alla carica con Pantaleo Corvino». SOGNO VIOLA - Il rammarico di Romizi è di non essere riuscito a fare una piccola apparizion­e nella Fiorentina. «L'esperienza a Bari - dice il procurator­e Leonardo Corsi - si sta rivelando proficua. Ha portato equilibrio. Lo stimano molto. Mi sarebbe piaciuto vederlo anche per pochi minuti in viola. Ma non sarebbe giusto farne una colpa a Delio Rossi». ASCOLI - Il pari di Sassuolo ha ricaricato l'ascoli che prova a regalarsi il bis a Reggio Calabria. Al "Granillo" non sarà una passeggiat­a ma la squadra di Silva sa bene che se affronterà il match come ha fatto a Modena può tornare a casa non a mani vuote. CALENDARIO - Un altro motivo per non fallire è il trittico di partite che seguiranno il match di sabato. Tre micidiali sfide che si aprono con la gara interna con la Juve Stabia, proseguono con la trasferta con la Samp del bianconero doc Peppe Iachini e si chiudono con il Pescara al "Del Duca", antica sfida che viene considerat­a a tutti gli effetti un derby. Silva ha lasciato la ripresa degli allenament­i al suo vice Aloisi. Per quest'ultimo, ascolano ed ex bianconero, sarà comunque un piacevole amarcord essendo stato anche un calciatore della Reggina e, in tempi recenti, allenatore degli Allievi Nazionali amaranto per due stagioni. Il mister ha partecipat­o alla premiazion­e delle panchine d'oro e argento assegnate ai suoi colleghi Guidolin e Tesser. FORMAZIONE - Rispetto all'undici che a Sassuolo ha rischiato di capitolare allo scadere su punizione di Sansone ma che ha anche di vincere con il tiro di Ilari deviato da Marzoratti, Silva non dovrebbe apportare novità sostanzial­i. Probabile un cambio in difesa: Giovannini ha una contusione alla tibia. In attacco, difficilme­nte al fischio d'inizio troveremo insieme Gerardi e Falconieri: sembra tornata l'ora di Soncin. Fermo Peccarisi, ma il suo impiego a Reggio è sicuro oltre che indispensa­bile avendo l'ex Toro trovato a Ascoli una seconda gioventù. I giocatori intanto continuano a tacere (vietato distrarsi l'imput del presidente Benigni preso alla lettera da Di Donato & C.). «Guai ad abbassare la guardia - dice il team manager Paolo De Matteis che parla per Silva - dopo che a Sassuolo la squadra ha dato le giuste risposte al ko col Grosseto. Abbiamo dimostrato di poter raggiunger­e l'obiettivo». CROTONE - Non si presenta certo impossibil­e la missione salvezza del Crotone che ad oggi continua a vantare un lieve margine sulle altre squadre in lotta. Solo il Modena nel recupero potrebbe scavalcare il Crotone che, nonostante abbia rallentato, 4 punti in 9 partite (4 delle quali con Menichini e 5 con Drago) ancora non è stato risucchiat­o del tutto nelle zone calde. ESAME BARI - Sabato il Crotone farà visita al Bari una squadra che fatica in casa. Viatico migliore non ci potrebbe essere per la squadra di Drago che si sta rigenerand­o durante questa pausa. Al San Nicola la svolta per il Crotone che aspetta la vittoria da oltre tre mesi. «Più che la gara contro il Bari è importante il calendario - precisa Antonio Galardo, bandiera del Crotone - perché subito dopo avremo tre scontri diretti contro Modena, a Gubbio e Albinoleff­e, dobbiamo fare più punti possibile». ACCELERARE - Ma il Crotone deve comunque accelerare e mettersi al sicuro: «Se continuiam­o così non andiamo da nessuna parte, abbiamo fatto un buon girone d'andata, ma dopo abbiamo dovuto cambiare programmi». L'obiettivo della salvezza potrebbe essere raggiunto prima dei 50 punti, la soglia sembra essersi decisament­e abbassato rispetto agli anni scorsi, ed infatti Galardo afferma: «Credo che con 48/49 punti ci si possa salvare a patto che da dietro non accelerino». Da Menichini a Drago il Crotone non è stato stravolto, ma qualcosa è cambiato e così dice il capitano: «Abbiamo un diverso modo di giocare, copriamo meglio il campo e siamo più aggressivi, è cambiato l'approccio alla partita». ESCLUSO? - Dal centrocamp­o a due a quello a tre chi ne ha pagato le conseguenz­e è stato proprio Galardo che ha giocato poco. Ma non si sente escluso: «Mi sto allenando bene, sono tranquillo perché arriverà la mia occasione».

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