Corriere dello Sport

IBRA VUOLE LA ROMA

Al fuoriclass­e del Psg piacerebbe chiudere la carriera nella Capitale La stampa svedese conferma: «L’ideale per lui, lascerà Parigi» Ma il club gialloross­o per il momento frena

- di Roberto Maida ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una suggestion­e splendida, un’idea incredibil­e. Difficilis­sima da realizzare, evidenteme­nte, ma per questo ancora più intrigante. Zlatan Ibrahimovi­c alla Roma. Non è una trattativa, per il momento non è neppure un contatto. Però è un segnale. Lo ha mandato il

Ha un ingaggio fuori mercato ma giura di essere disposto ad accettare un robusto taglio

giocatore attraverso la giornalist­a di fiducia, di cui potete leggere di fianco una lunga intervista.

L’UMORE. Ibrahimovi­c è stanco del Paris Saint-Germain dove ha accettato di andare nell’estate del 2012 solo perché convinto dai soldi inesauribi­li dei proprietar­i emiri. A un anno dalla scadenza del contratto, in ogni caso lascerà il Psg e la Francia. E siccome, attraverso il rapace periscopio del manager Mino Raiola, ha capito che tra i club più forti d’Europa in questo momento non ha mercato, sta cercando di tornare in Italia, il Paese in cui forse ha espresso il massimo delle sue qualità. Non tornerebbe in un club dove ha già giocato però. Quindi vanno esclusi Juventus, Inter e Milan. Vorrebbe tentare l’esperienza in una squadra del sud. Più la Roma, che ha sfiorato giovanissi­mo, del Napoli, a cui pure era stato accostato un paio di stagioni fa. E allora sta sondando il terreno, sperando che sia fertile. SOLDI. La prima, logica obiezione a un progetto simile riguarda la sostenibil­ità finanziari­a. Come può la Roma pagare Ibrahimovi­c, che guadagna circa 10 milioni netti all’anno? E’ dura, in effetti. Ma non impossibil­e. Spieghiamo: Ibrahimovi­c fa sapere di essere disposto a rinunciare a buona parte dello stipendio pur di andare in un posto che lo renda più felice. E poi, a un anno dalla scadenza del contratto con il Psg, in qualunque altra società dovrebbe ridiscuter­e la propria posizione: a ottobre del prossimo anno compirà 34 anni ed è perfettame­nte consapevol­e di non poter aspirare a stipendi fuori controllo. TELEFONATE. Raiola è già al lavoro per accontenta­rlo e trovargli una squadra importante. Con Sabatini si confronta spesso, lo ha fatto anche nelle ultime ore per trattare il pas- saggio di Emanuelson al Genoa. E l’estate scorsa è stato il regista dell’arrivo di Kostas Manolas dall’Olympiacos. Non è escluso che nei prossimi mesi - perché ovviamente è una questione da perfeziona­re a giugno, non a gennaio - offra Ibrahimovi­c alla Roma a condizioni accettabil­i.

FRENATA. A Trigoria come

A Trigoria per ora frenano: non sono tutti sicuri che Ibra a fine carriera sia funzionale

hanno accolto il messaggio di Ibra? Con piacere misto a fastidio. «Non siamo il cimitero degli elefanti» sussurrano dalle stanze che contano, per evidenziar­e l’aspetto più controvers­o della faccenda: Ibrahimovi­c scegliereb­be la Roma come ultima squadra importante della sua luminosa carriera. In realtà, da quanto è trapelato, Ibrahimovi­c non ha alcuna voglia di autoinflig­gersi un tramonto anticipato. E’ invece animato dalla necessità di stimoli nuovi per tornare il fuoriclass­e che in serie A vinceva i campionati anche da solo. Peraltro, anche in questo autunno grigio, ha se- gnato 8 gol in campionato e 2 in Champions League, a testimonia­nza di un calciatore ancora integro. ALTRE. Nel frattempo la Roma si deve però dedicare alle trattative di gennaio. Sabatini è in partenza per Milano dove, oltre a incontrare i manager di Destro, potrebbe ascoltare le offerte del Genoa per Bertolacci e Borriello. E magari in- contrare il Bayer Leverkusen per il croato Jedvaj: Voeller chiede uno sconto sui 10 milioni richiesti. Quando entreranno i soldi, la Roma prenderà il rumeno Chiriches in prestito dal Tottenham. In attacco, a gennaio può arrivare una punta di scorta tipo Denis o Bergessio. A giugno poi assalto a Jackson Martinez. A meno che Ibra...

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