IBRA VUOLE LA ROMA
Al fuoriclasse del Psg piacerebbe chiudere la carriera nella Capitale La stampa svedese conferma: «L’ideale per lui, lascerà Parigi» Ma il club giallorosso per il momento frena
Una suggestione splendida, un’idea incredibile. Difficilissima da realizzare, evidentemente, ma per questo ancora più intrigante. Zlatan Ibrahimovic alla Roma. Non è una trattativa, per il momento non è neppure un contatto. Però è un segnale. Lo ha mandato il
Ha un ingaggio fuori mercato ma giura di essere disposto ad accettare un robusto taglio
giocatore attraverso la giornalista di fiducia, di cui potete leggere di fianco una lunga intervista.
L’UMORE. Ibrahimovic è stanco del Paris Saint-Germain dove ha accettato di andare nell’estate del 2012 solo perché convinto dai soldi inesauribili dei proprietari emiri. A un anno dalla scadenza del contratto, in ogni caso lascerà il Psg e la Francia. E siccome, attraverso il rapace periscopio del manager Mino Raiola, ha capito che tra i club più forti d’Europa in questo momento non ha mercato, sta cercando di tornare in Italia, il Paese in cui forse ha espresso il massimo delle sue qualità. Non tornerebbe in un club dove ha già giocato però. Quindi vanno esclusi Juventus, Inter e Milan. Vorrebbe tentare l’esperienza in una squadra del sud. Più la Roma, che ha sfiorato giovanissimo, del Napoli, a cui pure era stato accostato un paio di stagioni fa. E allora sta sondando il terreno, sperando che sia fertile. SOLDI. La prima, logica obiezione a un progetto simile riguarda la sostenibilità finanziaria. Come può la Roma pagare Ibrahimovic, che guadagna circa 10 milioni netti all’anno? E’ dura, in effetti. Ma non impossibile. Spieghiamo: Ibrahimovic fa sapere di essere disposto a rinunciare a buona parte dello stipendio pur di andare in un posto che lo renda più felice. E poi, a un anno dalla scadenza del contratto con il Psg, in qualunque altra società dovrebbe ridiscutere la propria posizione: a ottobre del prossimo anno compirà 34 anni ed è perfettamente consapevole di non poter aspirare a stipendi fuori controllo. TELEFONATE. Raiola è già al lavoro per accontentarlo e trovargli una squadra importante. Con Sabatini si confronta spesso, lo ha fatto anche nelle ultime ore per trattare il pas- saggio di Emanuelson al Genoa. E l’estate scorsa è stato il regista dell’arrivo di Kostas Manolas dall’Olympiacos. Non è escluso che nei prossimi mesi - perché ovviamente è una questione da perfezionare a giugno, non a gennaio - offra Ibrahimovic alla Roma a condizioni accettabili.
FRENATA. A Trigoria come
A Trigoria per ora frenano: non sono tutti sicuri che Ibra a fine carriera sia funzionale
hanno accolto il messaggio di Ibra? Con piacere misto a fastidio. «Non siamo il cimitero degli elefanti» sussurrano dalle stanze che contano, per evidenziare l’aspetto più controverso della faccenda: Ibrahimovic sceglierebbe la Roma come ultima squadra importante della sua luminosa carriera. In realtà, da quanto è trapelato, Ibrahimovic non ha alcuna voglia di autoinfliggersi un tramonto anticipato. E’ invece animato dalla necessità di stimoli nuovi per tornare il fuoriclasse che in serie A vinceva i campionati anche da solo. Peraltro, anche in questo autunno grigio, ha se- gnato 8 gol in campionato e 2 in Champions League, a testimonianza di un calciatore ancora integro. ALTRE. Nel frattempo la Roma si deve però dedicare alle trattative di gennaio. Sabatini è in partenza per Milano dove, oltre a incontrare i manager di Destro, potrebbe ascoltare le offerte del Genoa per Bertolacci e Borriello. E magari in- contrare il Bayer Leverkusen per il croato Jedvaj: Voeller chiede uno sconto sui 10 milioni richiesti. Quando entreranno i soldi, la Roma prenderà il rumeno Chiriches in prestito dal Tottenham. In attacco, a gennaio può arrivare una punta di scorta tipo Denis o Bergessio. A giugno poi assalto a Jackson Martinez. A meno che Ibra...