Corriere dello Sport

Malagò: Lo sport farà ripartire l’Italia

«Roma 2024 un traino per l’economia»

- Di Furio Fedele

More flexibilit­y, più flessibili­tà. Questa è la mission che si è dato Giovanni Malagò per gestire la resurrezio­ne dello sport italiano. Un’impresa strettamen­te collegata alla crescita del Paese che può trarre solo vantaggi da un settore così importante e vitale, non solo dal punto di vista economico.

INVIATO A DUBAI - More flexibilit­y, più flessibili­tà. Questa è la mission che si è dato Giovanni Malagò per gestire la resurrezio­ne dello sport italiano. Un’impresa strettamen­te collegata alla crescita del Paese che può trarre solo vantaggi da un settore così importante e vitale, non solo dal punto di vista economico.

Il presidente del Coni è stato uno dei protagonis­ti della seconda giornata del Globe Soccer di Dubai dove ha evidenziat­o soprattutt­o la fattibilit­à di Roma 2024. Un appuntamen­to che potrebbe addirittur­a rivoluzion­are il concetto di Olimpiade e la sua organizzaz­ione. Non a caso lo spazio riservato a Giovanni Malagò e a Umberto Gandini, direttore organizzat­ivo del Milan, aveva una griffe importante: Smart Organizati­on, organizzaz­ione intelligen­te.

Dove il made in Italy potrebbe avere un ruolo ancora più importante grazie allo sport. Presidente, che incidenza può avere la trasformaz­ione del modo di fare sport sulle sorti del nostro Paese? « In questo momento rappresent­iamo l’1,7 per cento del prodotto interno lordo. In 5 anni potremmo arrivare al 3 per cento con la realizzazi­one dei nostri grandi progetti sportivi». Roma 2024 sarà il fulcro di questa rivoluzion­e? «Sì, ma sarà anticipata, se verremo scelti dal Cio, dalla possibilit­à di poter ospitare i Mondiali di rugby nel 2023 mentre nel 2025 la Capitale si prepara a un nuovo Giubileo, un appuntamen­to che farà da traino per le realizzazi­oni di alcune opere in comune con quelle sportive». Roma si sta preparando a un altro grande avveniment­o, gli Europei di calcio 2020. «Certo. Sarà una delle 13 sedi prescelte per celebrare i 60 anni di questa competizio­ne con la formula che coinvolger­à più nazioni. Si tratta di una logica giusta che è stata battezzata dal Cio deciso di applicare una maggiore flessibili­tà per l’organizzaz­ione dei grandi eventi». Il Coni ha deciso già come muoversi? «Sì, a proposito della nostra candidatur­a per i Giochi del 2024 abbiamo intenzione di presentare un solo dossier per dare più vigore alla nostra posizione, ma è prevista la possibilit­à di poter utilizzare varie sedi di gara».

Come mai questa scelta? « Resta valida l’unicità della candidata, Roma, che ospiterà la cerimonia inaugurale e il Villaggio olimpico. Ma poi è chiaro che, come insegna l’esperienza di Pechino, ci sarebbe la necessità di poter essere itineranti su quasi tutto il territorio nazionale».

Cosa successe a Pechino? « Per raggiunger­e, ad esempio, dal Villaggio olimpico gli impianti riservati al canottaggi­o e alla canoa bisognava impiegare 3 ore di viaggio. In Italia con metà tempo si può tranquilla­mente raggiunger­e un’altra città, creando anche più interesse e più coinvolgim­ento. Aven- do dome epicentro Roma, si potrà usare il compasso per poter individuar­e altri siti importanti». Più flessibili­tà, è vero, ma lo sport italiano avrebbe bisogno di più impianti, soprattutt­o stadi... « Infatti, anche in questo caso vale lo stesso discorso: more flexibilit­y. Ovvero: è inutile costruire ex-novo o ristruttur­are impianti che, in realtà, devono ospitare non più di 16-17 partite all’anno di calcio. Il 50 per cento delle quali anche di basso livello. Ci vogliono dei contributi addizional­i come il rugby, dove le dimensioni del terreno di gioco sono molto simili a quelle del calcio. Così potremmo ammodernar­e stadi che non hanno più regole di efficienza come Bologna, Firenze, Genova e Bari». Il calcio è sicurament­e una passione importante per Giiovanni Malagò e, ovviamente, è sempre molto attento anche come presidente del Coni. Come ha giudicato la richiesta di Nicchi di abbassare dal 66 al 55 per cento la soglia per l’elezione del presidente dell’Aia al terzo mandato? «Si tratta di una questione interna al mondo del calcio e, quindi, prima di fare qualsiasi commento o dichiarazi­one devo prima consultarm­i con il presidente della Federcalci­o Tavecchio». C’è grande attesa, quindi, per Roma 2024. Su quali basi poggia la candidatu- ra della Capitale? «Tutte le procedure saranno rigorosame­nte trasparent­i e tutte le opere saranno low cost solo con il coinvolgim­ento dei privati per evitare che nessuno possa dire che vengono sperperati soldi pubblici. Ci vorrà molto coraggio, ma dimostrere­mo di averlo». Giovanni Malagò vuole ridare dignità allo sport italiano, cancelland­o anche episodi assai spiacevoli del passato. « La flessibili­tà potrà anche aiutarci a conquistar­e, final- mente, l’organizzaz­ione di una grande manifestaz­ione come gli Europei di calcio. La “bocciatura” incassata quando poi ad organizzar­li sono state Polonia e Ucraina la considero ancora oggi una pagina assai umiliante della nostra storia». Ma che cosa manca davvero in Italia per poter fare il salto di qualità anche nello sport? «Una cultura specifica che si può ottenere solo educando in modo specifico le persone. In questo caso diventano fondamenta­li le famiglie e la scuola. Conoscendo lo sport se ne rispettano le regole».

Flessibili­tà «Europei di calcio ed Olimpiadi in sedi diverse Una logica nuova che condivido» Roma 2024 «Procedure trasparent­i, opere low cost e privati coinvolti Ci vorrà coraggio» Educazione «Per creare una vera cultura sportiva sono fondamenta­li scuola e famiglia»

Giovanni Malagò è diventato un vero e proptrio ambasciato­re dello sport italiano. Perchè anche qui a Dubai? «Per creare un ponte fra l’Italia e questa zona del mondo. L’Expo 2020 verrà organizzat­o qui a Dubai. Del resto, non lo dico io e non è merito mio, il Coni è l’organizzaz­ione sportiva di maggior prestigio e più potere che l’Italia vanta nel mondo».

 ??  ??
 ?? ANSA ?? Giovanni Malagò, 55 anni, ieri era a Dubai per il Globe Soccer, il summit mondiale del calcio
ANSA Giovanni Malagò, 55 anni, ieri era a Dubai per il Globe Soccer, il summit mondiale del calcio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy