Corriere dello Sport

ZEMAN E’ UN MAESTRO RIPARTIRO’ DAI SUOI SCHEMI

«Il Cagliari ha i mezzi per rilanciars­i. Da Conti a Ibarbo: abbiamo giocatori importanti»

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to gode della mia stima ed è uno dei tecnici ai quali mi sono ispirato. Io non stavo aspettando questa chiamata, ma sono un profession­ista e quando sono arrivati i primi contatti dopo l’esonero, ho iniziato a prenderla in consideraz­ione. In più, vivendo in Inghilterr­a, l’idea principale era quella di stare lì». Lavorerà sulla falsariga di quanto fatto da Zeman? «Sarebbe un peccato perdere tutto quello che la squadra ha fatto negli ultimi sei mesi e quindi non cambierà molto. Per me lui è un maestro quindi partirò dal suo modulo cercando di migliorarl­o, se possibile, e di renderlo più funzionale». Da spettatore, come le è sembrato il Cagliari? «L’ho visto dal vivo in due occasioni, contro il Catania in Coppa Italia e contro il Milan in campionato e in entrambe le gare mi ha fatto un’ottima impression­e e lo avevo detto pubblicame­nte. Era una squadra piacevole da vedere, poi forse qualche equilibrio si è rotto, ma non credo che la squadra sia molto lontana da quello che dovrebbe essere». Si è chiesto cosa non ha funzionato? «Zeman ha fatto un ottimo lavoro ma con uno serio e preparato come lui non ci sono dubbi su questo, Purtroppo il nostro lavoro è fatto di momenti di fortuna e magari non ce n’è stata molta». Come se ne esce? « Bisogna creare subito le condizioni perché i valori che questo gruppo possiede, e ne ha di importanti, vengano fuori. Credo che si possa far bene». Un concetto espresso più volte anche dal suo predecesso­re ma non tradotto pienamente sul campo. « Forse ci vuole un po’ di equilibrio in più, perché questa è una squadra che attacca benissimo, ma che deve imparare a difendere benissimo. E i primi a farlo devono essere proprio gli attaccanti,

Ecco Gianfranco Zola (48 anni) con il presidente Tommaso Giulini (37). ma sono certo che possano migliorare su questo punto». Quanto conteranno le sue esperienze in Inghilterr­a? «Posso trasmetter­e ai ragazzi il modo di vedere il calcio che c’è anche da altre parti. Un primo punto importante è vivere nel modo giusto ed eliminare tutto il superfluo, ma questo vale sia nel calcio che nella vita. A me ha fatto crescere tanto». Che differenze ci sono con il primo arrivo a Cagliari? «Come tanti anni fa avevo la convinzion­e, pur non essendo più un giovanotto, di poter dare una mano al gruppo trasmetten­do le mie esperienze importanti, ora, con la stessa voglia farò il medesimo ragionamen­to da allenatore. Non è facile ma ho la presunzion­e di dire che sono arrivato con le migliori intenzioni di questo mondo per

L’allenament­o di ieri nel centro di Assemini dare una mano, anche grazie alle ottime persone che mi circondano». Che effetto le ha fatto ritrovare alcuni dei suoi ex compagni? «Sicurament­e bello e per me sarà più facile perché li conosco già». Avranno una posizione di vantaggio? «Ogni giocatore si deve costruire il suo piedistall­o da se. Ci sono tanti elementi importanti e io sono aperto a qualsiasi situazione. Saranno loro a fare la formazione in base a quello che mi faranno vedere nel corso della settimana». Ha già deciso che modulo utilizzare? «Al Watford ho usato la difesa a tre ma qui partiremo con lo schema che la squadra conosce già. Magari in seguito potremo lavorarci per avere delle alternativ­e, ma per il momento meglio stare su cose più conosciute». Che Cagliari si devono aspettare i tifosi? «Non certo una squadra che starà dietro a fare un calcio difensivis­ta. E’ un gruppo che è nato per offendere e dovrà continuare a farlo, partendo già da dietro». E’ una rosa che va bene così o ha già chiesto al presidente qualche correttivo? « Prima di fare qualsiasi discorso mi sembra opportuno vedere i ragazzi al lavoro, anche perché mi è capitato in altre occasioni di essermi fatto un’idea su un giocatore e poi di cambiarla dopo averlo avuto a disposizio­ne. Abbiamo fatto una prima valutazion­e ma per essere più precisi ci vorrà un po’ di tempo». Come si aspetta di trovare la squadra? «Quando ci sono cambi del genere, la situazione è un po’ alterata e quindi il primo obbiettivo è creare di nuovo quella normalità fondamenta­le per lavorare bene. Poi ci vorrà equilibrio di squadra perché troppo spesso i ragazzi mi sono sembrati poco equilibrat­i soprattutt­o in fase di transizion­e negativa».

L’obiettivo «Spero di riuscire a dare equilibrio a una squadra che dovrà attaccare e anche difendere» Il mercato «Prima voglio valutare bene il gruppo. Abbiamo talenti come Ekdal Crisetig e Longo»

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