VAZQUEZ «Sono un altro grazie a Iachini»
«Volevo andare via, questo allenatore ha tirato fuori il meglio di me. Ho vissuto il mio anno migliore»
La Francia gli piace. E anche il PSG. Come gli piace l’Italia quando si parla, poco importa che siano chiacchiere o contatti, di Inter, Juventus e Napoli. Per Franco Vazquez, fantasista recuperato dalla bacchetta magica di Iachini, l’importante è sentirsi vivo dopo la sensazione di depressione e fallimento avvertita quando Rino Gattuso lo escluse dalla rosa di prima squadra, mettendolo in lista per il primo volo, destinazione Argentina. «Volevo andare via, mi cercava il Velez, la squadra del cuore, pensate 2014, un anno indimenticabile: la promozione, l’entusiasmo di tifosi finalmente felici, il gol del sigillo a Novara. E poi sentirsi rinato in un club che ha riconquistato la categoria che gli spetta, anche grazie a me. Allo stadio, schiacciati da tanta emozione, ho visto gente piangere e urlare di gioia». LA PROMOZIONE. In A, la storia continua: 5 gol, 5 assist, 4 pali. La partita e la giocata che gli sono rimaste nel cuore? « La prima doppietta della carriera e un gol molto bello, contro l’Atalanta, dedicati alla famiglia e alla mia ragazza». Una vera magìa quel pallonetto. Alla Del Piero? No, alla Vazquez che, del resto, incarna l’estrosità dei numeri dieci, nel suo caso il venti stampato nella maglia, doppia follia di un fantasista per definizione in bilico tra inventiva e sconcertanti pause. Se proprio dovesse scegliere il suo futuro, oggi Vazquez probabilmente ripartirebbe dalla Francia e da Parigi dove ha trascorso le vacanze natalizie insieme alla fidanzata Agostina. Mi ha fatto piacere tornare con lei in questa città deliziosa, per viverla ancora meglio dopo la doppietta contro l’Atalanta e quel gol che tutti hanno ammirato, specialità che provo sempre in allenamento, e che ho rivisto per assicurarmi che fosse reale. Abbiamo festeggiato in un posto che regala forti emozioni». LA METAMORFOSI. Mai concesse tante interviste. Tra sito ufficiale e quotidiani argentini, El Mudo ha raccontato la sua trasformazione. «I primi passi in Europa sono stati difficili ma è acqua passata e questo invece rappresenta il mio anno migliore, quello del riscatto. Vorrei ringraziare prima di tutto famiglia e fidanzata. Nei momenti difficili sono le persone che mi danno sostegno. Poi Iachini. Con intuito e coraggio ha acceso le mie ca- ratteristiche, restituendomi il ruolo che avevo nel Belgrano. E la fiducia». Zamparini, il giorno dell’acquisto, lo definì un attaccante “speciale”.Vazquez ricambia: «Speciale anche il presidente che ha investito i soldi e non mi ha abbandonato».
Ventisei anni a febbraio, l’età giusta per decollare. «Essere accostato a top club, alle squadre che fanno la Champions non può che farmi piacere. Ma per me giocare è felicità. Il mio obiettivo per il prossimo anno? Intanto, la salvezza. So che debbo continuare così, anzi fare meglio, fino al termine della stagione, poi si vedrà. Rinnovo? Ho un contratto col Palermo che scade nel 2016. Tocca al procuratore trattare con i dirigenti, il mio compito è parlare in campo». Vazquez però non dà la notizia più attesa. Che il suo rinnovo è questione di giorni. Altrimenti, che “Mudo” sarebbe? Franco Vazquez ha segnato 5 reti in 15 presenze in questa stagione di serie A. Un anno fa in B aveva messo a segno 4 reti in 18 presenze. Vazquez ha effettuato in questa stagione 35 tiri in porta: 13 sono stati diretti nello specchio, la sua percentuale di realizzazione è del 14,29%. Ha anche fornito 4 assist.
Gattuso lo vedeva poco: «Avevo pensato di dire sì al Velez». Poi ha spiccato il volo Piace ai top club italiani ed esteri E lui si lascia sfuggire: «Parigi città deliziosa» «Vazquez va accettato com’è Spesso mi arrabbio per certe sue superficialità, errori che i campioni non possono permettersi, ma ha i colpi del vero numero dieci»