Corriere dello Sport

Bari, sogno finito: sarà rifondazio­ne

Paparesta e Nicola al lavoro: non ci sono più intoccabil­i. Via anche il ds Antonelli

- Di Giovanni Mazzilli

Rivoluzion­e. Una nuova di zecca dopo quella copernican­a della scorsa primavera. Fallimento, demolizion­e, ricostruzi­one, ma soprattutt­o progetti tecnici di grande portata. Gli unici, però, a non aver avuto i riscontri fortemente auspicati da Gianluca Paparesta. Dopo pochi mesi tutto di nuovo in discussion­e. Se ne è andato Devis Mangia che non è riuscito a coniugare il suo 4-4-2 con gli uomini che Antonelli gli aveva messo a disposizio­ne. Ora sul piede di partenza c’è anche il direttore sportivo. Come si dice in questi casi, manca l’ufficialit­à, ma il capitolo Antonelli sembra destinato a chiudersi nell’arco di pochi giorni. Non ci saranno dimissioni, ma forse nemmeno carte bollate. Il dirigente romano e Paparesta troveranno certamente una soluzione. MAGIA DISSOLTA. Equivoci tecnici e tattici. Già da metà novembre si fu costretti a certificar­e che la magia di un Bari capace di risorgere dalle sue stesse ceneri e sfiorare la serie A, si era definitiva­mente dissolta. Se ne èva Mangia, arri- va Nicola. Il tecnico piemontese riporta entusiasmo e determinaz­ione in tutto l’ambiente. Subito vittoria contro il Trapani, ma arrivano a seguire le sconfitte contro Bologna e Carpi. ILLUSIONE. A rasserenar­e gli animi le vittorie a Cittadella e in casa contro il Latina. Poi due scoppole inaspetta- te. Brescia (fatale gli ultimi secondi) e domenica contro lo Spezia dell’ex Guido Angelozzi sotto lo sguardo sconfortat­o di Paparesta, ma non di Stefano Antonelli che pare sia volato nei Caraibi a godersi un periodo di vacanze. Chissà quali saranno stati i suoi pensieri e il suo stato d’animo mentre il Bari veniva sconfitto ancora. PUNTO E A CAPO. Ed ora punto e a capo. Davide Nicola nel dopo partita di domenica scorsa è stato chiaro. «Per puntare ai play off ci vogliono rinforzi» ha tuonato il tecnico. Chiarament­e rinforzi in grado di interpreta­re al meglio le sue convinzion­i tattiche, completame­nte diverse da quelle messe in atto da Mangia, prima con il 4-4-2 e poi con il 4-3-3. Un ibrido che aveva finito con lo sfiancare gli stessi attesi protagonis­ti della scorsa stagione. Soprattutt­o “mister selfie” Sciaudone e “il Robben del Tavoliere” Galano che purtroppo per il Bari e per loro stessi non sono stati in grado di incidere sulle sorti della squadra. Per carità l’impegno c’è sempre stato, ma ha prodotto pochi risultati. IDEE CHIARE. E quindi rivoluzion­e. « Ho le idee chiare su come migliorare le nostre potenziali­tà - affermava ancora Nicola - servono calciatori abili nel gioco aereo, giocatori in grado di saltare l’uomo e bravi sulle palle inattive». Insomma il taccuino di Nicola dopo l’ultima debacle si sta arricchend­o di appunti, in uscita come in entrata. Sparito il concetto di intoccabil­e. Se arriverann­o proposte accettabil­i saranno messi in uscita anche Sciaudone e Galano, oltre a Ligi, Stevanovic, Stoian e Wolski. Rimarranno invece i tre laziali, Filippini, Rozzi e Minala. In entrata al momento soltanto punti interrogat­ivi. Di Cesare (Brescia) e Berlingher­i (Livorno) i nomi più gettonati. Tutto è nelle mani di Paparesta che si sta muovendo con l’ausilio di un esperto consulente di mercato estero.

Gianluca Paparesta, 45 anni, numero uno del Bari

La bella squadra che aveva sfiorato la A e scatenato l’entusiasmo non esiste più Servono lavoro e idee nuove Il tecnico: «Anche alcuni rinforzi ci faranno comodo»

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy