Corriere dello Sport

Panchine bollenti rischiano in tre

Livorno, Catania e Latina: ore decisive per gli allenatori

- Di Alberto Ghiacci

Anno nuovo... Semplice: panchina nuova. Perché se il presidente non è soddisfatt­o del rendimento, basta cacciare il tecnico e sostituirl­o. Certo, è sempre più facile fare così che cambiare tutti i giocatori. Presente il motivetto? L’allenatore è quello che paga sempre per tutti. In serie B poi, da anni accade che i cambi di panchina siano praticamen­te all’ordine del giorno: il campionato lunghissim­o permette infatti di avere tempo per vedere eventuali migliorame­nti dovuti alla sostituzio­ne del guidatore. E allora capita che con la sosta alle porte e quasi venti giorni di tempo, almeno tre club stiano pensando all’esonero del proprio tecnico: rischiano il posto Gautieri a Livorno, Pellegrino a Catania e Breda a Latina. Possibile rischiare l’esonero quando si è a 3 punti dal secondo posto? Evidenteme­nte sì, anche se Gautieri a Livorno di colpe ne ha davvero poche, forse nessuna. Il tecnico arrivato in estate ha pagato da subito una difficile situazione ambientale: il feeling con l’ambiente non è mai nato e quando manca non è facile andare avanti. Va detto poi che Gauteri ha fatto giocare bene una squadra creata in base alle esigenze del club, non in base alle sue. Per di più assenze e contratti in scadenza gli hanno spesso messo di fronte un organico incomple- to e - in alcuni elementi - senza alcuno spirito di sacrificio. Con un presidente come Spinelli la sorpresa è sempre dietro l’angolo, ma al tempo stesso il fatto che Gautieri abbia resistito fino ad oggi sottolinea che il numero uno ha apprezzato la bontà del lavoro del tecnico. Per avere la testa di Gautieri pare che ogni pretesto sia buono, e qualsia- si club alla lunga si fa sempre impression­are dalle insistenti richieste dei tifosi. E allora ecco che al Livorno sono stati accostati Torrente (fu uno dei senatori del Genoa di Spinelli...), Calori, De Canio e Cagni. Come detto non si possono escludere sorprese. Ma deve pagare Gautieri che, peraltro, ha dato un’anima e ha fatto giocare bene i suoi per lunghi tratti? Comunque: finale d’anno turbolento per la panchina amaranto. Così come non ha pace quella del Catania. Anche qui l’analisi appare piuttosto semplice. C’era la serie A, è arrivata la retrocessi­one con tutto ciò che ne consegue in termini di abbassamen­to dell’umore generale e non si sono ricreate le condizioni migliori per lavorare. Pellegrino, attuale tecnico arrivato nel finale della stagione scorsa, ne aveva già fatto le spese quando fu costretto a lasciare il posto a Sannino. La musica rossazzurr­a, però, non è cambiata di una virgola. E oggi la situazione è diventata insostenib­ile: la classifica fa paura (almeno come posizione...), i tifosi non vanno più al Massimino e se ci vanno contestano tutti e infine la squadra ap- pare priva di qualsiasi possibilit­à di reazione. In questo caso il problema vero e proprio appare di natura organizzat­iva, con chiare resposabil­ità del club. Il dg Cosentino in questi giorni è in Argentina. Il Catania, a partire dal presidente Pulvirenti, aveva pensato a Liverani, ma questa soluzione appare complicata in virtù del fatto che l’ex centrocamp­ista ha detto sì da venti giorni al Leyton Orient (terza serie inglese). L’ipotesi suggestiva è legata a un altro pezzo di Argentina, Paese dal quale negli ultimi anni il Catania ha pescato tantissimo: Esteban Cambiasso, ex mediano dell’Inter. Diventa allenatore e lo fa in rossazzurr­o? Difficile da immaginare, ma mai dire mai.

Carmine Gautieri, 44 anni, è arrivato quest’anno alla guida del Livorno Infine il Latina, che dopo aver sfiorato la A al primo anno tra i cadetti, si ritrova penultimo con un organico costruito per lottare ancora per la promozione. Beretta è durato poco: attriti con il club, richieste che non sono state assecondat­e e gioco e punti che non arrivavano. La società allora ha richia- mato Breda, l’artefice della splendida cavalcata della scorsa stagione. Anche in questo caso, però, il cambio di passo non è arrivato. E ora si parla di rifondare la squadra, di puntare ancora sulla vecchia guardia (Milani, Bruno e Cottafava con Beretta erano ai margini...) e di una possibile promozione di Mark Iuliano (sì, proprio lui, quello del rigore su Ronaldo...) che sta facendo bene con la Primavera nerazzurra. A Latina si fa anche il nome di Bergodi. Come negli altri casi, i prossimi giorni saranno decisivi. E in attesa di Capodanno, i botti in B sono già cominciati: tre panchine scottano a tal punto che altro che fuochi di San Silvestro.

Gautieri ha poche colpe: è a 3 punti dal 2º posto... Ma con Spinelli non si sa mai Catania, l’ipotesi più suggestiva si chiama Cambiasso E il Latina pensa a Mark Iuliano

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