Foti: Aiutatemi a salvare la Reggina
«La crisi è forte, ho chiesto il sostegno di amministratori, imprenditori e tifosi»
Squadra, società, calcio mercato, azionariato popolare, nuovi dirigenti. Questo, e tanto altro, nella lunga intervista che Lillo Foti ha rilasciato a GS news 24. Ospite della radio-televisione regionale, il presidente della Reggina ha risposto a tutte le domande. Ha incontrato amministratori ed imprenditori per chiedere sostegno dopo aver confessato “da solo non posso più farcela”. «Vero. Sono stato onesto e sincero. La crisi è globale ed il calcio ne risente. Quindi anche il sottoscritto e la Reggina». Perciò la società ha difficoltà ed il socio di maggioranza è debole? «Per questo ho chiesto sostegno ad amministratori, imprenditori e tifosi». Ma se mancano i presupposti economici com’è possibile guardare avanti? «La soluzione sta nel coinvolgimento al progetto Reggina del futuro». Aumento del capitale sociale e risposta dell’azionariato popolare possono rappresentare, da sole, la soluzione? «Non lo sarà totalmente ma rappresenterà l’inizio di una nuova fase. Quella della condivisione forte per il rilancio e la ricerca della solidità societaria. A giugno il calcio professionistico potrebbe riorganizzarsi con la stabilizzazione di 54 o 60 club al massimo. La Reggina sarà tra queste». Azionariato popolare e ricerca di nuovi dirigenti. Quali risultati ad oggi? « Acquisto di azioni da parte dei nostri tifosi per 15 mila euro. Un primo risultato che mi ha emozionato. Sull’altro aspetto stiamo lavorando». Si è parlato di una cordata calabro-australiana per rilevare la società. «Tanta fantasia e qualche imprecisione. Solo tre o quattro imprenditori, dal cuore amaranto, dovrebbero acquisire consistenti pacchetti azionari». Allora Foti rimarrà socio di maggioranza e, comunque, padrone assoluto. «Oggi è così. Se il prossimo futuro dirà cose nuove ne prenderemo atto». Solo buone intenzioni ma poca concretezza, al mo- mento. «L’ho detto, più volte, e ritengo d’essere stato chiaro. Nessuno si è avvicinato alla società con un’offerta reale. Per questo ho sollecitato, soprattutto i giovani imprenditori, a proporsi con coraggio». Ha pensato che non si avvicinano perché la sua presenza è ingombrante? «Non credo sia così. Io sono aperto, dialogo con tutti ed ho ribadito la mia disponibilità più ampia. Ho affermato che la società è solida, possiede una struttura d’avanguardia come il centro sportivo di sant’Agata e, pensando al futuro, ha presentato già lo scorso anno il progetto per il nuovo stadio. Indicata l’area a nord della città per un impianto da 15.000 posti».
Società «Con l’aumento del capitale e l’azionariato popolare l’inizio di una nuova fase L’apporto dei tifosi mi ha emozionato»
Promesse ed indicazioni per il futuro. Oggi, la storia della Reggina, racconta di 5 anni di delusioni. Tutti errori riconducibili alle sue scelte... « E’ vero. Mi assumo tutte le responsabilità. Ho sbagliato anche nelle strategie. I risultati dicono questo; ma nei bilanci. In prospettiva le idee erano buone. La delusione è stata grande anche per me».
Cordata australiana «Tanta fantasia e imprecisioni: solo tre o quattro imprenditori sono interessati ad acquisire alcuni pacchetti azionari»
La squadra, nonostante tre cambi di guida tecnica, è sull’orlo del baratro. «Non ho capito a fondo le ragioni. Ero certo che fosse un organico buono per disputare questo campionato. Invece ha prodotto un calcio indecoroso nelle ultime otto partite».
Il futuro «La reazione partirà dalla conferma di Alberti e poi dall’arrivo di alcuni giocatori utili alla causa amaranto E vinceremo!»
Serve cambiare con scelte mirate e non più con la politica degli scampoli. «Faremo qualcosa. Anzi, più di qualcosa. La reazione muoverà dalla conferma di Alberti e dall’arrivo di calciatori utili alla causa. E vinceremo».