Cleveland travolta, i tifosi fischiano LeBron
Sabato Cleveland ha festeggiato, non proprio, i primi cinquant’anni senza nemmeno un titolo nei quattro grandi sport professionistici. E domenica i Cavaliers hanno perso in casa con i derelitti Detroit: non esattamente una sconfitta qualsiasi, ma una batosta con uno scarto di 23 punti (103-80). Non male per la favorita numero uno per l’anello NBA 2015... «Non siamo davvero una buona squadra in tutti gli aspetti del gioco - ha detto sconsolato LeBron James - come c’è bisogno per poter essere competitivi ogni sera. In questo momento stiamo ancora cercando la nostra strada». In attesa di trovarla, il pubblico di Cleveland ha fischiato: i “buuu” sono arrivati quando Detroit (al secondo successo di fila da quando si è liberata di Josh Smith) ha cominciato a prendere il largo nella terza frazione, e non possono bastare le assenze di Irving e Varejao per giustificare il tonfo. Al momento David Blatt non rischia la panchina, ma qualche dubbio sul coach inizia a diffondersi. RECORD. Il ko casalingo per 10380 ha segnato anche un record per King James: si è trattato infatti della peggior sconfitta mai subita da LeBron in carriera contro una squadra con una
LeBron James, 29 anni, accerchiato dai Pistons percentuale di vittorie sotto il 30% dopo almeno venti partite, terzo tracollo più pesante di tutti i tempi per il re sul proprio campo; resiste il primato stabilito con Denver (-30) nel 2008 sempre in maglia Cavs. I Pistons a Cleveland erano arrivati con appena 6 successi in 29 incontri, quarta peggiore franchigia di tutta la NBA. «Se venerdì contro Indiana avevamo giocato il miglior incontro della stagione - ha detto un euforico Stan Van Gandy - questa volta abbiamo fatto ancora meglio». E il nostro Datome? Niente, come al solito: coach Van Gundy non gli concede nemmeno il “garbage time”,un giorno poi chissà potrebbe an-
che spiegare il perché. ADDIO NEW YORK. Nel frattempo continua il calvario di New York: ottavo ko di fila (5v-33 s): «Capisco quello che i nostri fan stanno sentendo - ha detto Carmelo Anthony - loro stanno morendo, noi stiamo morendo».