Un giorno con Zlatan blindato
La proprietà gli offrirà un futuro da dirigente Il nostro inviato da Ibra: Blanc gli ha chiesto se davvero va via
scia del suo charme in seno al club. Questo, almeno, era il programma previsto fino a qualche giorno fa: l’ipotesi di un ritorno in Italia ha rimesso in discussione i termini del rapporto perché a non soddisfare più l’attaccante non c’è solo la relazione con Laurent Blanc (che appare logora), ma anche quella con la città, giudicata troppo fredda. La stampa transalpina per ora rimane in fase d’osservazione. Già le voci che circolano intorno ad una possibile partenza di Ezequiel Lavezzi e Edinson Cavani, senza contare poi i dubbi legati a Thiago Motta, sono sufficienti ad accendere la miccia intorno allo stato dello spogliatoio. I dubbi, molti, rimangono per il momento in superficie, anche perché in qualche modo le idee svedesi appaiono in contraddizione con la realtà quotidiana del calciatore, che di recente ha acquistato un appartamento di 600 mq adiacente ai Campi Elisi. TIFOSI. Forse quelli che si stanno sentendo maggiormente traditi, e non solo dallo svedese, sono i sostenitori del Psg che vedono le promesse della dirigenza venire meno, soprattutto rispetto ad un progetto che invece di progredire sembra in queste ore fare alcuni passi indietro. Temi caldi sono la disciplina e la concentrazione, due elementi che forse sono venuti meno nell’ultimo periodo e che Blanc sta cercando disperatamente per rimettere in rotta la squadra. Il sole di Marrakech lo ha scaldato, ma non ha allontanato le riflessioni su un futuro ancora da definire. Nella testa di Zlatan Ibrahimovic di dubbi ce ne sono molti perché, a dispetto dell’accordo fino al 2016 con il Psg, il fuoriclasse svedese è orientato a lasciare a fine stagione il club campione di Francia. Sia perché in carriera non è mai rimasto in una formazione in scadenza di contratto, sia perché lui e il suo agente, Mino Raiola, hanno capito che tra 6 mesi arriverà l’ultima possibilità per confezionare l’ennesimo trasferimento importante, anche a costo di un robusto taglio allo stipendio del giocatore. Zlatan e il suo entourage sanno che questo non è il momento di creare un caso perché la stagione è nel vivo, la caccia al terzo titolo francese complicata dalla concorrenza del Marsiglia e del Lione e il secondo posto nel girone di Champions League ha imposto il difficile incrocio con il Chelsea. La versione ufficiale è che Ibra resterà a Parigi fino alla scadenza del contratto, ma in realtà i dubbi sul suo futuro rimangono. Forse lo svedese ha capito che, a trentatre anni compiuti, è arrivato nuovamente il momento di fare le valigie, di scegliere un’altra città dove trasferire la compagna Helena Seger e ai due figli, Maximilian e Vincent. L’Italia gli è rimasta nel cuore e Roma potrebbe essere la prossima destinazione anche perché l’Olimpico, dove ha già segnato 6 reti con le maglie di Juventus, Inter e Roma, come “casa” lo ha sempre ispirato. PSG IN ALLERTA. Le indiscrezioni su un imminen- te mal di pancia di Ibrahimovic sono arrivate all’orecchio dei dirigenti del Psg e il presidente Al-Khelaifi, pur avendo già programmato per il 2016 «un investimento da oltre 100 milioni per un grande attaccante», adesso nonsembra propenso a lasciar partire quello che in questo momento è il simbolo del club francese nel mondo. Perché Thiago Silva e David Luiz sono due ottimi difensori e Cavani è un bomber che ha giocato anche l’ultimo Mondiale. Ibra però è semplicemente... Ibra, anche a 33 anni. E’ un’icona del calcio globale, come Messi e Ronaldo. Ecco perché ieri da Marrakech Jean Claude Blanc ha sondato l’umore del giocatore e soprattutto ha cercato di capire se tra le persone vicine al campione, Raiola in primis, qualcosa iniziasse a bollire in pentola. Per acquistare Ibrahimovic dal Milan il Psg ha investito oltre 20 milioni di euro e lo svedese ha riempito la bacheca del club di trofei nazionali. In Champions, invece, ha stentato, ma comunque lo sceicco del Qatar è convinto che si sia meritato gli oltre 13 milioni di stipendio annuo che, bonus compresi, gli versa ogni stagione. Ha intuito che solo con un rinnovo fino al 2017 cancellerà questo accenno di mal di pancia. Ieri nell’hotel dei francesi, il Four Seasons, l’ipotesi di intavolare una trattativa per il prolungamento dopo la fine del mercato invernale circolava. Quale sarà la risposta di Ibra? Convincerlo con i soldi quando ha deciso di cambiare aria non è facile. I suoi presidenti del passato ne sanno qualcosa. E se davvero deciderà di lasciare Parigi, una città che guidica molto fredda, e prenderà in considerazione seriamente l’idea di andare nel- la più passionale Roma, allora i tifosi giallorossi possono sognare. MANIFESTI E... ALCI. Ieri mattina Ibrahimovic si è recato con il resto della squadra al Grand Stade e, su uno dei campi antistanti il principale impianto di Marrekech, ha svolto la seduta mattutina che ha preparato l’amichevole serale contro l’Inter. Complice l’imponente servizio d’ordine allertato per tenere a distanza cacciatori di foto e di autografi, lo svedese è stato inavvicinabile sia lì sia nel lussuoso albergo con vista sulla catena montuosa Atlante, dove è rientrato intorno alle 12,30 a bordo del pullman della squadra, scortata dalle forze dell’ordine. Zlatan anche a queste latitudini è molto amato e non a caso nei cartelloni che pubblicizzano il match di ieri (è fotografato a braccia incrociate, con baffi, pizzetto e sguardo... da Ibra), il giocatore del Psg più gettonato è lui. E, a giudicare dalla voglia e dal modo con cui ha lavorato anche ieri mattina, è anche tra i più professionisti. Cavani e Lavezzi, viceversa, da queste parti non si sono visti. Soprattutto il Pocho in questo momento è ai margini del progetto Psg, mentre Zlatan è stato il testimonial della ricca tournée invernale. Difficile rinunciare a uno così. Anche se in Svezia gli animalisti lo attaccano perché recentemente, complice la sua passione per la caccia, ha ucciso un alce da 500 chilogrammi. Di alci a cui sparare a Roma non ce ne sono, ma ci sono titoli da vincere. Se come sembra tra 6 mesi Ibrahimovic lascerà Parigi, la maglia giallorossa è un’opzione molto gradita. E quando lo svedese si mette in testa una cosa...