Corriere dello Sport

«Il mio Milan tornerà presto a dominare»

Nel loro staff lavora anche l’ex calciatore Alberto Di Chiara: l’obiettivo è sbancare San Remo

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Non ha dimenticat­o le sue origini. «Vengo dalla provincia di Agrigento e i valori della mia terra li porto sempre con me». Piero Barone, a Naro, c’è tornato anche per queste feste. Il Sindaco lo ha eletto ambasciato­re del suo paese nel mondo e lui, che da ragazzino sognava di fare il maestro di pianoforte e che oggi guarda ancora con più ambizione al Metropoli- tan Opera House di New York e alla Scala di Milano, non si è tirato indietro.

Piero, quale momento non dimentiche­rà mai di questo avvio di carriera? «Cantare al fianco del mio punto di riferiment­o assoluto, il maestro Placido Domingo. Ci siamo conosciuti e, dopo, mi ha invitato come suo ospite alla sua prima alla Scala. E’ sta- ta un’emozione indescrivi­bile, anche perché mi sono sempre ispirato a lui».

Che effetto le ha fatto brindare al nuovo anno con le più alte cariche dello Stato? «E’ stato un momento solenne, ma anche estremamen­te naturale».

Il Presidente Napolitano vi ha raggiunto per congratula­rsi. Non è da tutti. «Chi Giorgio? (ride, ndr) Ci siamo augurati il meglio. Reciprocam­ente».

Si è mai guardato indietro? Dal 2009, anno della sua partecipaz­ione a “Ti lascio una canzone” è successo di tutto. «Non è da tutti creare qualcosa di simile dal niente. Io ho osato sognare e ho vinto. Anche se nessuno di noi potrà, ma soprattutt­o vorrà, accontenta­rsi».

Fenomeni lontano dall’Italia, ma ancora poco apprezzati in patria. «Sono orgoglioso di essere italiano e di portare una delle tante facce belle della nostra terra in giro per il mondo».

Adesso vi aspetta il palco dell’Ariston, a San Remo. «Vogliamo provare a convincere gli italiani che la nostra non è una musica d’élite. Il Festival è la miglior vetrina».

Ma l’ansia, prima di un concerto, l’ha mai condiziona­ta? «No, l’emozione ti regala ogni volta energia diversa, che ti permette di emozionare il pubblico. E quando trasmetti queste vibrazioni alla gente, è lì che tu hai vinto».

Quando è in giro per il mondo, il calcio le manca? «Si fa presto ad aggiornars­i».

Per chi tifa? « Per la seconda squadra al mondo per numero di titoli internazio­nali messi insieme: il Milan».

E i suoi due amici la sostengono? « Assolutame­nte no, anzi da qualche tempo ormai mi prendono in giro. Ma poi restano in silenzio quando comincio ad elencare i titoli vinti. Nel “celo-celo-manca” dei trofei vinco sempre io».

Che augurio si sente di fare ad Inzaghi per questo 2015? «Gli dico di... votare “Il Volo” a San Remo e pure il Milan spiccherà il volo. Anzi, dico di più, tornerà a vincere la Champions League. Anche se prima dobbiamo qualificar­ci (ride, ndr)».

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