Corriere dello Sport

«Noi siamo come Florenzi: scalata verso un sogno»

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La Roma ce l’ha nel Dna. Il suo capitano è Francesco Totti, «che ho conosciuto qualche anno fa a Trigoria, mentre sua moglie Ilary ha curato un servizio su di noi a “Le Iene”», e il sogno scudetto è ancora lì che fa capolino, «anche se superare la Juve non sarà facile: sono un tifoso ma so essere realista». Gianluca Ginoble sorride: «La prima volta che sono andato allo stadio c’era ancora la Roma di Batistuta, Cafu, Emerson. Oggi non siamo da meno, ma mi auguro che Sabatini faccia qualche ritocco, perché altrimenti Gervinho da solo non basta. Corre come una saetta... ma poi scivola».

Gianluca, ma se dovesse paragonare “Il Volo” ad un calciatore chi scegliereb­be? «Florenzi. E’ uno che si è fatto sa solo, come noi, che ha lavorato, sudato, si è impegnato ed ha avuto la forza di credere in un sogno».

Che ha pensato quando Florenzi è corso ad abbracciar­e la nonna in tribuna? «Mi ha ricordato me stesso. Io sono legatissim­o a mio nonno Ernesto. E’ il mio primo fan, quello che mi ha spinto a non smettere di sognare. La scorsa estate l’ho portato con me a Taormina, in occasione della nostra esibizione al teatro. Ad un certo momento, son schizzato via dal palco e son corso ad abbracciar­lo. Ho fatto commuovere cinquemila persone, ma me ne sono accorto dopo».

Quale l’immagine della sua carriera a cui è più legato? « Duettare con Barbra Streisand è stata un’emozione unica».

Quale il sogno per il vostro 2015? «Mi auguro solo che questo sogno non finisca mai».

E la paura più grande? «Perdere tutto. Per questo vivo ogni emozione come se fosse l’ultima».

Intanto parteciper­ete a San Remo. L’Italia non potrà più ignorarvi. «Puntiamo soprattutt­o ad un’azione di posizionam­ento nel mercato italiano dopo i tantissimi successi internazio­nali».

Se dovesse spiegare ad un ragazzo della sua età che genere di musica cantate? «Che siamo interpreti di pop lirico. Lo sostiene anche Google (ride, ndr)».

“Il Volo” ha prestato la sua voce anche ad eventi benefici, come la raccolta fondi per Haiti. «Sì, ma abbiamo collaborat­o anche con Unicef grazie al figlio di Audrey Hepburn che sta portando avanti il sogno della mamma, aiutare i bambini meno fortunati».

Quali i suoi cantanti di riferiment­o? «Frank Sinatra e Dean Martin».

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