Corriere dello Sport

E Zlatan frena ma non troppo...

«Sto bene a Parigi, poi vedremo che cosa succederà Gli anni in Italia sono stati i più belli della mia carriera»

- And.ram.and ram. di Andrea Ramazzotti

anche la maglia della Juventus, ma sono o grato al destino che mi ha dato l’opportunit­à rtunità did di fare una scelta fantastica, appunto tra ra la JuveJuv ve che mi voleva e il Psg. Sono convintoo di aver rpreso preso la decisione giusta perché qui sono no migliorato­migl liorato molto e adesso vogliamo vincere re tutto.. E poi chissà se alla Juventus avrei giocatocat­o cos cosìsì tanto... Lo scudetto? Juve e Roma sono ono un gradino sopra le altre e i gialloross­i sono no moltomolt to migliorati rispetto allo scorso anno. Conte e la Nazionale? Con il ct ho un grandissim­o imo rap rapportopp­orto e mi ha sempre convocato. Ora sta a me e convincerl­o a farmi giocare».

d. Zlatan Ibrahimovi­c ha studiato la mossa a tavolino e di fronte a taccuini e microfoni... è andato in ritirata raffreddan­do l’ipotesi Roma e spiegando che lui v vuole rispettare il contratto con il Psg in scadenza nel 2016. Il can can mediatico che ha agitato la fine del suo 2015 non ha lasciato indifferen­te né lui né i dirigenti del Psg che, già alle prese con i casi Lavezzi e Cav vani (per entrambi Blanc ha annunciato una multa che arriverà oggi quando i due riprendera­nno gli allenament­i a Parigi), certo non sentivano la necessità di dover far fronte ai desideri di fuga della loro stella.

Ecco perché martedì notte Ibra non si è sottratto all’assalto dei giornalist­i che nella mixed zone del Grand Stade lo attendevan­o. I giocatori dell’Inter erano sfilati tutti e anche alcune delle stelle del Psg avevano già raggiunto il pullman, ma i cronisti erano ancora tutti lì. Il numero 10 del Psg lo sapev va ed è arrivato per ultimo, scortato da uno dei membri dell’ufficio stampa del club del presidente Al-Khelaifi. Sulle labbra il sorriso dei giorni d’oro e nessuna v voglia di evitare le interviste. Perché stavolta era lui a dover lanciare un messaggio, a voler rassicurar­e Parigi e il Paris Saint Germain. RESTO A PARIGI. Dopo aver parlato con i giornalist­i francesi e del resto del mondo che lo aspettavan­o, lungo il corridoio della mixed zone Ibrahimovi­c ha incontrato i cronisti italiani e, rotto il ghiaccio con qualche battuta scherzosa (« Adesso porto i capelli più lunghi perché almeno sembro più giovane»), è andato subito al punto, quello che aveva affrontato anche con i colleghi transalpin­i pochi minuti prima.

«Volete sapere se tornerò in Italia? No, no. Io sto bene a Parigi e con il Psg ho un altro anno (e mezzo, ndr) di contratto. Poi vedremo cosa succederà». I dubbi sul suo futuro a lungo termine restano gli stessi di tre giorni fa e quel «vediamo cosa succede...» lo testimonia in maniera indelebile ma, con la seconda metà della stagione tutta da giocare, lo svedese aveva la necessità di spostare l’attezione dal suo “caso”, di allentare la morsa mediatica per permettere al Psg di preparare senza troppe distrazion­i il match contro il Montpellie­r di Coppa di Francia e poi le successive gare di Ligue 1 dove gli uomini di Blanc sono terzi e chiamati a rincorrere.

Di certo la sua carriera non terminerà a breve come qualcuno aveva ipotizzato. «Spero che l’Ibrahimovi­c attuale sia più forte rispetto a quello del passato. Io sto sempre cercando di migliorare. Anno dopo anno. Fino a che crescerò, continuerò a giocare. Quando invece arriverà il giorno in cui non farò più progressi, allora smetterò».

Da come lo ha detto, però, quel giorno sembra ancora lontano. ITALIA, JUVE E INTER. Zlatan ha poi aperto l’album dei ricordi quando gli è stato chiesto se seguisse ancora il campionato italiano: «Serie A in calo? Ci sono ancora la Juve, il Milan, l’Inter, il Napoli e la Roma che è stata sfortunata in Champions. Non vedo il vostro campionato in calo: da voi ho vissuto i sei anni più belli della mia carriera (altro segnale di nostalgia? ndr) e sono sempre positivo».

In Italia, prima di indossare la maglia del Milan, ha giocato nella Juventus e nell’Inter e proprio alle sue due ex squadre ha riservato pensieri dolci partendo dai bianconeri: « La Juve secondo me è forte e può andare avanti in Champions League».

Poi a ruota sull’Inter: «Rivedere Mancini mi ha fatto un bell’effetto perché era da tanto tempo che non ci incrociava­mo. Da Parma (sorride ricordando la sua doppietta che valse, all’ultima giornata, lo scudetto 2007-08, ndr)... E’ l’uomo giusto per riportare l’Inter a fare grandi cose e sono contento che sia tornato in nerazzurro. Mi auguro che svolga un buon lavoro e che l’Inter torni sul livello di quando c’ero io e dopo di me. Nell’amichevole contro di noi l’ho vista bene anche se entrambe le squadre hanno appena ripreso ad allenarsi forte e quindi è stato un semplice test ».

Il Psg è alle prese con i casi di Lavezzi e Cavani, l’asso svedese procede coi piedi di piombo «Smetterò solo quando non potrò più migliorare Roma sfortunata in Champions»

SALUTI. Il finale è stato ancora a tinte nerazzurre per salutare il suo ex patron, Massimo Moratti: « Dell’Inter e di Moratti ho ancora dentro un bel ricordo. Con il presidente avevo un buon rapporto e spero che stia bene, lui e la sua famiglia. Dell’Inter ho già detto: spero che torni grande il prima possibile». Poi i saluti. Il messaggio che doveva lanciare ormai lo aveva lanciato, ma più che un addio ai giornalist­i italiani il suo è sembrato un arrivederc­i.

 ??  ?? Zlatan Ibrahimovi­c, 33 anni. Sopra a sinistra, lo svedese esulta dopo un gol insieme con il compagno di squadra Marquinhos, 20, arrivato al Paris SaintGerma­in due stagioni fa dalla Roma
Zlatan Ibrahimovi­c, 33 anni. Sopra a sinistra, lo svedese esulta dopo un gol insieme con il compagno di squadra Marquinhos, 20, arrivato al Paris SaintGerma­in due stagioni fa dalla Roma

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