Corriere dello Sport

SUSIC «Sì, l’Inter è il sogno»

«Sono pronto, firmiamo presto Io come Zidane? Onorato ma...»

- Di Andrea Ramazzotti

Gli anni sono solo 22, ma la personalit­à è quella di un veterano. Ce lo ha dimostrato ieri quando al telefono ha parlato senza dubbi o incertezze del suo futuro che vede dipinto di nerazzurro. Tino-Sven Susic è un ragazzo dalle idee chiare e sa quello che vuole dal domani. E’ un figlio orgoglioso della Bosnia che si è già promesso all’Inter. Adesso aspetta che i dirigenti dell’Hajduk si mettano d’accordo con il ds Ausilio, ma lui, anche attraverso questa intervista, ha dato il suo input. Susic, si sente pronto per la Serie A? «Sì, sono prontissim­o. So bene che il vostro campionato è più difficile rispetto a quello croato, che la Serie A è uno dei tornei più competitiv­i al mondo perché la tattica è fondamenta­le e che i giocatori sono più tecnici e veloci rispetto alla Croazia. Sarà inevitabil­e per me un periodo di adattament­o, ma sono convinto che farò bene». Altri club la stanno cercando, ma una preferenza ai suoi agenti l’ha data: lei ha detto “Voglio l’Inter”. Perché? «Perché è un club con una grande storia e sono orgoglioso di piacere ai suoi dirigenti. Per me indossare la maglia dell’Inter è un sogno». Ci ha già detto il suo desiderio per il 2015... «Mi auguro che la trattativa vada in porto e spero di firmare presto il contratto che mi legherà all’Inter dalla prossima stagione. Giocare in una squadra così importante è quello che voglio fin da bambino». E’ stato il suo scopritore, Milan Rapaic, a consigliar­le l’Inter? «Milan è convinto che quella nerazzurra sia la squadra ideale per me, quella adatta a farmi crescere e a valorizzar­e le mie caratteris­tiche». Della nostra Serie A le ha parlato anche qualche suo compagno di nazionale? «Sì, ho affrontato l’argomento con Pjanic. Mi ha detto che è un grande campionato, ma al tempo stesso mi assicurato che ho tutto per far bene. Spero che abbia ragione». Che tipo di calciatore è Susic? «Descriverm­i non mi riesce facile, ma sono un centrocamp­ista offensivo forte fisicament­e a cui piace tenere la palla tra i piedi. Dicono che questa è la mia dote migliore». Con lei l’Inter acquistere­bbe un altro nazionale: ha giocato il Mondiale in Brasile. «La convocazio­ne della Bosnia per il Mondiale è stata una bella sorpresa. Lì ho capito davvero quello che vuol dire giocare sotto pressione e quando sono tornato all’Hajduk in estate credo di aver elevato il mio livello di rendimento. Ritengo di aver fatto notevoli passi in avanti anche se posso crescere sotto molti aspetti. Giocare in Italia mi aiuterebbe a farlo». Tra i calciatori dell’Inter chi conosce? «In passato nel campionato croato ho sfidato Kovacic. Lui indossava la maglia della Dinamo Zagabria, io quella dell’Hajduk. Mateo è un grande talento, un giocatore che ha un grande futuro davanti a sé». Quali erano i suoi idoli dell’infanzia? «Il brasiliano Ronaldo e Zidane che più o meno gioca nel mio ruolo». In tanti la paragonano a lui. «E’ un onore, ma io sono Susic». E ha un cognome pesante nel mondo del calcio: suo zio Safet è ct della Bosnia ed è stato grande trequartis­ta della Jugoslavia, suo padre Sead era centravant­i della Stella Rossa. «Anche questo è un onore. Voglio far bene in Italia anche per il cognome che porto».

Il ct bosniaco Safet Susic, zio di Tino-Sven

Tino-Sven Susic, 22 anni, con la maglia della Bosnia

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