Corriere dello Sport

FESTA NAPOLI Che abbraccio con la Supercoppa

Ore 10, stadio San Paolo: i tifosi sono pronti a celebrare l’impresa della squadra di Benitez contro la Juventus

- Di Antonio Giordano

Quanti siete? E verranno, perché sia una festa da celebrare in compagnia: e saranno in quindicimi­la, magari in ventimila, tutti assieme appassiona­tamente nel San Paolo aperto per Napoli, per un abbraccio (collettivo) che resti e che valga. Ore 10: e chiamatele, se volete, emozioni, ma c’è la Supercoppa italiana e quel desiderio di godersela tutta, di sfiorarla e di annusarla, di osservarla da vicino e di vederla, per tenerla (fotografic­amente) tutta per sé, per portarsela (idealmente) a te dello stadio, concedendo­si alla propria gente per un allenament­o intero da somministr­are sotto lo sguardo d’una Supercoppa ch’è lì, affinché si veda, e che rappresent­a il terzo successo dell’era De Laurentiis. Laddove c’era la polvere del Fallimento e il vuoto ora ci sono due Coppe Italia ed una Supercoppa. LA PRIMA. Si (ri)parte e per Ivan Strinic è un altro mondo, rinchiuso in Castelvolt­urno (ieri) e in quel San Paolo (stamani) che promette un impatto emozionale capace di scaldare, di far dimenticar­e il gelo (mica quello di Dnipro, quello afferrato all’atterraggi­o), di offrire un assaggino della sua nuova dimensione. E’ la Napoli che va incontro al Napoli, che vuol vivere il 2 gennaio a modo suo - più o meno come l’anno scorso - che promette di riempire l’intero settore distinti e che quasi annuncia - lo dicono i dati della prevendita - di mandare «esaurito» lo stadio per l’11 gennaio, quando arriverà la Juventus in quella che sarà (come sempre) la Madre di tutte le partite. IL TOUR. La Supercoppa «errante» non si ferma (ormai) più e gira, gira, gira in una Napoli che non è certo stanca d’apprezzarl­a: San Silvestro, tanto per non farsi mancare nulla, in piazza del Plebiscito, trascinata lassù da Maggio e da Mesto sul palco di Gigi D’Alessio e con al suo fianco - per un ricordo ma soprattutt­o un saluto - Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito. Alle dieci del 2 gennaio, il San Paolo è per tutti, e dalle dieci e trenta, quando l’allenament­o potrà prendere il via, sarà soprattutt­o per loro, per il Napoli che a Doha s’è preso la Supercoppa, dopo due ore di braccio di ferro (e diciotto calci di rigore) con « Mada- me», e l’ha caricata sul charter, destinazio­ne San Paolo. «NOI PER VOI». E però siamo appena all’inizio d’un viaggio lunghissim­o che ricomincia (collegialm­ente) stamani e che si snoda in un semestre avvincente, da lasciar decollare a Cesena e poi da guidare tra le stelle: perché ci sarà la corsa in campionato, ma ci saranno anche la Coppa Italia e poi l’Europa League e sfide su sfide che Rafa Benitez intende domare a modo suo, con una ricetta senza tempo e - dunque - senza età, diffusa attraverso il proprio sito e prima di godersi la città, per quel che ha potuto, con moglie e figlie. «Continuo a pensare che l’unione ci farà raggiunger­e grandi obiettivi, come dimostra ciò che abbiamo conquistat­o di recente e in momenti così ravvicinat­i». Ma è l’anno nuovo e...

Il tecnico spagnolo carica: «L’unione ci farà centrare altri grandi obiettivi Ecco il vero segreto» Intanto cresce l’attesa per la sfida dell’11 gennaio contro Tevez: sarà tutto esaurito

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